Ballerino e maestro di danza (Napoli 1795 - Cernobbio 1878). Esordì giovanissimo e svolse attività di ballerino e coreografo per venti anni. Fu poi dal 1837 al 1853 direttore della scuola di ballo della [...] Scala di Milano e dal 1856 al 1876 direttore della scuola di ballo di Mosca, affermandosi come teorico della danza accademica. ...
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verbunkos Caratteristica danza degli Ussari, diffusa in Ungheria nella seconda metà del 18° sec., ma probabilmente già esistente, forse con altro nome, intorno alla fine del 16° secolo. Eseguita in uniforme [...] da gruppi di reclutamento che percorrevano le campagne, la danza contribuiva ad allettare i giovani e a convincerli ad arruolarsi nell’esercito austriaco. ...
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Danza popolare spagnola, forse d’origine araba, in misura 3/4 e in movimento moderato, con caratteristiche formule ritmiche diverse dall’uno all’altro ambiente etnico. Diffusasi nella seconda metà del [...] 18° sec., venne rielaborata artisticamente da numerosi musicisti (per es., nel 19° sec., da F.D. Auber, K.M. von Weber, F. Chopin). La più celebre rielaborazione è il Bolero per orchestra di M. Ravel, ...
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Forma di teatro-danza indiana, originaria (17° sec.) dello Stato merid. del Kerala. È una combinazione di canto, recitazione, mimo, danza, musica e attinge, per i soggetti, ai grandi cicli epici indiani [...] (Ramayana e Mahabharata). Il k. è interpretato soltanto da uomini; grande importanza è attribuita al trucco e ai costumi, molto complessi e connotati da un profondo significato simbolico ...
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Arte di comporre azioni danzate in armonia con la musica. Al significato odierno di c. si giunse solo nel Settecento, quando si diffuse la figura del coreografo, annotatore e insieme compositore di danza.
Precedentemente [...] con figure dei movimenti dei ballerini) creato da Rudolf e Joan Benesh. Per un certo periodo di tempo l’Accademia nazionale di danza di Roma ha adottato un metodo di scrittura ideato da J. Ruskaja, l’orchesticografia.
Ciò che oggi si intende per c. è ...
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Antica danza, introdotta dapprima in Spagna dai Mori e divenuta popolare in tutta Europa nel 15° e 16° secolo. Priva di ritmo e caratteri ben definiti, in Italia, nel 16° e 17° sec., era usata per concludere [...] una commedia: assumeva allora il carattere di una specie di balletto, con vari temi che si succedevano e si riprendevano. Fra i più celebri autori di m. sono Orlando di Lasso e C. Monteverdi, il cui Orfeo (1607) termina con una danza di questo tipo. ...
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tarantella Danza tradizionale dell’Italia meridionale, risalente al 14° sec., caratterizzata da un andamento veloce in 3/8 o 6/8. Può essere cantata e accompagnata da chitarra; viene eseguita da coppie [...] di danzatori dotati di tamburello o nacchere ...
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Danzatore e maestro di danza indiano (Bangalore 1920 - Londra 2003). Nel 1935 aprì la prima scuola di danza classica indiana, e nel 1938 debuttò in America. L'anno successivo si esibì con una sua compagnia [...] a Londra e a Parigi, conseguendo larga fama internazionale. Abbandonate le scene nel 1962, ha dato vita a Londra all'Academy of indian dance and music. Ha pubblicato il volume Indian dancing (1950) e l'autobiografia ...
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Ballerina e insegnante di danza (Pietroburgo 1870 - Parigi 1962). Allieva alla Scuola imperiale di ballo di Pietroburgo, si diplomò giovanissima e divenne prima ballerina del Teatro Mariinskij nel 1900. [...] della Scuola di ballo del Teatro alla Scala di Milano. Trasferitasi a Parigi, insegnò presso lo Studio Wacker (1923-60), divenuto celebre per l'esercizio del suo magistero didattico e per le personalità illustri della danza mondiale che vi sostarono. ...
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butō Genere di danza moderna apparso sulle scene giapponesi fra gli anni 1950 e 1960, nel quadro dei movimenti d’avanguardia del dopoguerra, configurandosi come uno spettacolo originale, anticonformista, [...] sincretistico e ribelle, interessato agli esperimenti della nuova danza e anche ad altre espressioni culturali dell’Occidente. Ne fu figura di primo piano Hijikata Tatsumi (n. 1929 - m. 1986), interprete e coreografo, cui si deve anche il termine b ...
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danza
s. f. [dal fr. danse, deverbale di danser «danzare»]. – 1. a. In generale, da un punto di vista antropologico, insieme strutturato di movimenti ritmici del corpo con funzione mimica, simbolica, narrativa, ecc., solitamente associati...
danzare
v. intr. [dal fr. danser, di etimo incerto] (aus. avere). – Eseguire una danza: d. in coppia; i pellirosse danzavano intorno al loro capo; con sign. generico, è meno pop. di ballare: abbiamo danzato tutta la sera. Anche in senso fig.:...