VARSOVIENNE
. Danza di società, diffusasi in Francia a mezzo sec. XIX. Il nome è spiegato dal carattere stesso della danza, assai vicina alla Polka, alla Mazurka, alla Redowa. Il movimento è però moderato. [...] Il ritmo è ternario, in misura 3/4, ed è scandito con forte accentuazione del primo elemento delle misure forti ...
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valzer Danza in tempo ternario e di andamento variabile che si balla in coppia. Nato probabilmente in Austria e nella Germania meridionale nella seconda metà del 18° sec., il v. si diffuse rapidamente [...] in tutta Europa. Il suo sviluppo seguì due correnti: quella del ballabile e quella della composizione pura. La prima corrente s’irradiò da Vienna trovando alcuni dei suoi massimi esponenti in J. Strauss ...
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Ballerino e insegnante di danza russo (Pietroburgo 1869 - Londra 1937). Compiuti gli studî alla Scuola imperiale di ballo di Pietroburgo con P. Gerdt e C. Johansson, divenne uno dei migliori primi ballerini [...] del teatro Marijnskij dove fu interprete di una settantina di balletti e, insieme con il fratello Sergej (Pietroburgo 1875 - ivi 1905), successe a M. Petipa come maestro di ballo (1903). Creò anche alcuni ...
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In origine, danza e canzone inserite in opere e balletti francesi del 18° secolo. Il d. era collocato tra gli atti o alla fine dello spettacolo, talvolta in maniera episodica, ma connessa al soggetto del [...] Saint-Saëns (Sansone e Dalila), mentre nel balletto d’azione ottocentesco i d. appaiono come una specie di suite di danze all’ultimo atto (Coppelia, La bella addormentata nel bosco, Don Chisciotte, Paquita).
Nell’uso attuale, il termine indica anche ...
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Danza nata in Francia all’inizio del 17° sec., con ritmo ternario e misura in quarti e in ottavi. D’uso dapprima popolare, trovò poi grande favore nella società presso l’aristocrazia e nelle corti, fin [...] dal tempo di Luigi XIV, grazie a G.B. Lulli. A partire dalla seconda metà del Settecento figura come terzo tempo nelle sinfonie, sonate e quartetti. Sono celebri i m. di L. Boccherini, F.J. Haydn, W.A ...
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Danza aulica diffusa specialmente nei paesi latini dall’inizio del 16° sec. a tutto il 17°. La musica è in movimento solenne, ritmo pari con inizio dattilico. Se ne trovano esempi fin verso la metà del [...] 18° sec., quando già la p. non era più ballata. In epoca moderna sono celebri la Pavane pour une infante défunte e la Pavane de la Belle au bois dormant (da Contes de ma Mère l’Oye) di M. Ravel ...
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Danza francese in voga nei sec. 18° e 19°, derivata dalla contraddanza: veniva eseguita da 4 coppie di danzatori (o multipli di 4), disposti frontalmente o in quadrato; raggiunse la massima diffusione [...] nella Francia napoleonica e fu in seguito sostituita dalla polka.
Per estensione, la musica con cui si balla la q., generalmente tratta da motivi popolari e arie d’opera (autore particolarmente fertile ...
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Danza popolare iberica, originaria dell’Aragona, ma diffusa in Spagna in numerose varianti regionali. È in ritmo ternario, movimento rapido e gradatamente accelerato. Viene eseguita a coppie disposte frontalmente, [...] con accompagnamento di chitarre, castagnette, triangolo e canto. Alla j. si ispirano varie composizioni (per es., la danza finale in El sombrero de tres picos, di M. de Falla), anche di musicisti non iberici (come la Jota aragonesa di M. Glinka, 1845 ...
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Danza in ritmo binario e andamento moderato apparsa nel 16° secolo. Dal Seicento divenne la prima danza della suite strumentale (➔), quando mancava un preludio o una ouverture.
Il nome venne dato in seguito [...] anche a una danza popolare, in ritmo ternario e a movimento vivace, considerata insieme al Ländler, come precorritrice del valzer. Ne composero, tra gli altri W.A. Mozart, L. von Beethoven, F.P. Schubert. ...
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Danza francese dal carattere elegante e leggiadro, in ritmo pari (misura 4/4 o 2/4), e in movimento lento o moderato. In gran voga nel Seicento – specie alla corte di Luigi XIV dove fu impiegata da G.B. [...] Lulli nelle musiche per balletto –, nel secolo successivo fu introdotta nella suite strumentale da compositori come J.S. Bach e G.F. Händel ...
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danza
s. f. [dal fr. danse, deverbale di danser «danzare»]. – 1. a. In generale, da un punto di vista antropologico, insieme strutturato di movimenti ritmici del corpo con funzione mimica, simbolica, narrativa, ecc., solitamente associati...
danzare
v. intr. [dal fr. danser, di etimo incerto] (aus. avere). – Eseguire una danza: d. in coppia; i pellirosse danzavano intorno al loro capo; con sign. generico, è meno pop. di ballare: abbiamo danzato tutta la sera. Anche in senso fig.:...