Attore
Ferdinando Taviani
Il termine attore viene dal latino actor, derivato di agere, "fare, agire". Fra le sue varie accezioni (già presenti nel vocabolo latino, e tutte riconducibili al senso generale [...] a maturità e si trasforma in azione ha a che vedere più con la musica che con l'arte figurativa: è tempo-ritmo, danza delle energie, non composizione di pose.
II. Partitura e sottopartitura
Il corpo è sempre corpo-mente e l'azione fisica è sempre ...
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Rappresentazione teatrale carnevalesca largamente diffusa in Germania nel 15° e 16° sec. e fino al 17°; la sua origine è da ricercare probabilmente nelle antiche danze celtiche, perpetuatesi anche attraverso [...] il Medioevo cristiano. Assunse carattere burlesco quando alla danza e alla mimica si aggiunse la parola. Dei 1500 F. giunti fino a noi la maggior parte proviene da Norimberga e dalla Svizzera. Nel 15° sec. i maggiori cultori del genere furono, a ...
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Regista e drammaturgo nederlandese (n. Delft 1949). Direttore dal 1987 al 2001 della Toneelgroep di Amsterdam, la principale compagnia teatrale nederlandese, ha affiancato al lavoro d'interpretazione dei [...] di performances di assemblaggio, ispirate a miti e temi classici, nelle quali aspirava a integrare linguaggi diversi come danza e musica (Bakeliet "Bakelite", 1987; Titus, geen Shakespeare "Tito, non Shakespeare", 1988; Ballet, 1990; Anne Frank de ...
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stasimo Nell’antica tragedia greca, canto del coro, che divideva un episodio dall’altro, dopo aver preso posto nell’orchestra (opposto di parodo); costituito da uno o più gruppi triadici indipendenti di [...] strofe, antistrofe ed epodo, cantato con accompagnamento di danza, col suono della lira e soprattutto del doppio flauto. Composto in metri vari, aveva tono ed espressioni lirici. In principio gli s. furono legati all’azione drammatica, poi con ...
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Regista teatrale italiano (n. Roma 1933 - m. nei pressi di Konya 1998). Si formò all'Accademia nazionale d'arte drammatica, diplomandosi con la messa in scena del pirandelliano Il gioco delle parti (1959). [...] Collaboratore dell'Enciclopedia dello Spettacolo e critico di danza per il quotidiano Il Tempo, fu assistente di F. Enriquez al Teatro Stabile di Napoli (1960-62), dove esordì nella regia con Il soldato Piccicò di Aldo Nicolaj. Si rivelò regista ...
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Regista, coreografa, cantante e compositrice statunitense (n. Lima 1943). Dopo avere studiato coreografia a Bronxville (New York) con B. Shoenberg, ha svolto una multiforme attività nell'ambito del teatro [...] d'avanguardia, perseguendo una totalità espressiva in grado di spaziare dalle arti visive alla musica. Combinando la danza con il canto e con il teatro ha proposto una sorta di opera, inizialmente concettuale e sciolta da ogni struttura, poi più ...
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GALZERANI, Giovanni
Roberto Staccioli
Nacque a Porto Longone, l'attuale Porto Azzurro, nell'isola d'Elba, intorno al 1788-89.
Di famiglia benestante e di distinta posizione sociale, poté intraprendere [...] . 1852; 3 ott. 1852; L'Omnibus, 6 giugno 1835; F. Regli, Diz. biografico…, Torino 1860, pp. 221-223; G. Monaldi, Le regine della danza nel secolo XIX, Torino 1910, pp. 71 ss.; L. Rossi, Il ballo alla Scala, Milano 1972, pp. 45 s., 73, 83 s.; C. Gatti ...
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Mimo e regista polacco (Poznań 1919 - Kowarach 2001). Grande talento naturale, dotato di una singolare capacità inventiva, creò nel 1950 il Teatro della Pantomima di Wrocław, che si impose presto come [...] una delle compagnie più innovative del mondo. T. riuscì a fondere in una sintesi esemplare il linguaggio mimico e la danza. I suoi spettacoli furono assai complessi e spesso si ispirarono all'opera di W. Shakespeare. ...
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(o momeria) Genere di rappresentazione mimica in maschera, che ebbe molto successo a Venezia tra la fine del Quattrocento e la prima metà del Cinquecento. Messa in scena dalle compagnie della Calza, la [...] m. trattava i soggetti più vari ed era quasi priva di scenografia, puntando sull’espressività del mimo, sulla danza e sullo sfarzo dei costumi. ...
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CECCHETTI, Enrico
Alessandra Ascarelli
Nacque a Roma il 21 giugno 1850 da Cesare e da Serafina Casagli, in una famiglia di ballerini, coreografi e maestri di ballo.
Il padre, Cesare, nato a Civitanova [...] e contestazioni.
A parte la "querelle" tra il C. e N. Legat sul metodo del salto, controversia comune allora a molte scuole di danza e riferita da S. Lifar "La Danse, pp. 102 s.), ci si puòimbattere in giudizi come quello di Muriel Stuart (un'allieva ...
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danza
s. f. [dal fr. danse, deverbale di danser «danzare»]. – 1. a. In generale, da un punto di vista antropologico, insieme strutturato di movimenti ritmici del corpo con funzione mimica, simbolica, narrativa, ecc., solitamente associati...
danzare
v. intr. [dal fr. danser, di etimo incerto] (aus. avere). – Eseguire una danza: d. in coppia; i pellirosse danzavano intorno al loro capo; con sign. generico, è meno pop. di ballare: abbiamo danzato tutta la sera. Anche in senso fig.:...