Scrittore danese (Odense 1805 - Copenaghen 1875). Uno dei grandi autori di fiabe dell'Ottocento, riutilizzò in modo originale il grande patrimonio delle fiabe nordiche, infondendo in esso un caratteristico [...] perdigiorno. Nel 1819 andò, in cerca di fortuna, a Copenaghen e si cimentò nel canto, nella recitazione e nella danza, ma senza successo. I suoi primi tentativi letterarî nello stile romantico-ironico di Hoffmann, di Heine e di Waiblinger: Fodrejse ...
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Scrittore peruviano (Lima 1928 - Madrid 1983). A lungo esule in Messico e in Europa per ragioni politiche, esordì come poeta (Las imprecaciones, 1954; Requiem para un gentilhombre, 1962). Si volse poi [...] e sociale con la dimensione fantastica e mitica e con il costante ricorso all'invenzione umoristica. Il suo ultimo romanzo, La danza inmóvil (1983; trad. it. 1983), è ambientato tra gli esuli sudamericani a Parigi. Morì in un incidente aereo. ...
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Poetessa greca di Lesbo (fine sec. 7° - prima metà sec. 6° a. C.). Nacque ad Ereso, ma visse nella principale città di Lesbo, Mitilene. Era di famiglia nobile e secondo una notizia antica fu, tra il 607 [...] dove, attorno a S., si raccoglievano le fanciulle di Lesbo e straniere che esercitavano la poesia, la musica e la danza. Per queste fanciulle S. esprime nelle sue poesie sentimenti d'amore, sui quali fin dai tempi antichi si è discusso, cercando ...
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Scrittore italiano (n. Cremona 1964). Il suo primo approccio con la scrittura è avvenuto attraverso collaborazioni e reportage giornalistici. Ha lavorato con il manifesto come esperto di controculture [...] del Gorilla (2005), La bellezza è un malinteso (2010), Uccidi il padre (2014), L'angelo (2016), Il re di denari (2018), La danza del Gorilla (2019), Il male che gli uomini fanno (2022) e Il figlio del mago (2023). Ha scritto inoltre un libro per ...
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(gr. ᾿Αριάδνη) Nella mitologia greca, figlia di Minosse re di Creta e di Pasifae. Innamoratasi di Teseo, giunto a Creta con i giovani e le fanciulle, vittime destinate al Minotauro, dà all’eroe un filo [...] Arianna mentre assiste alla lotta di Teseo con il Minotauro o si imbarca con Teseo o, nella sosta a Delo, danza con i giovani salvati. In età ellenistica e greco-romana si osserva piuttosto Arianna abbandonata dormiente o sposa felice di Dioniso ...
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Narrare con la voce
Bruno Tognolini
La voce che parla nel buio all'inizio del tempo
C'è una voce che parla da molto lontano. La notte è nera, la brace è poca, là fuori ci sono orrori che non dormono. [...] proprie. Le fiabe non hanno un tamburo nascosto, ma la voce di chi le sa raccontare, se proprio non danza, di sicuro cammina danzando: si ferma, sospira, accelera, sussurra e grida, si fa profonda per riportare le voci dei re, sottile per quelle ...
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INGEGNERI, Angelo
Anna Siekiera
Nacque intorno al 1550 a Venezia da un'antica famiglia originaria di Burano e residente alla Bragora. Mancano notizie sulla sua gioventù. Nel 1573 tradusse in ottava [...] Lo spettacolo dall'umanesimo al manierismo. Teoria e tecnica, Milano 1974, pp. 271-308; e a cura di M.L. Doglio, Modena 1989; Danza di Venere, a cura di R. Puggioni, Roma 2002. Suoi sonetti sono in G.M. Agaccio, Rime, Parma, E. Viotto, 1598, cc. 13r ...
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Antica forma di poesia lirica corale greca. Il nome è di etimologia incerta, forse pregreco. Il d., legato ai suoi inizi con il culto di Dioniso, fiorì in età classica a Corinto, Sicione, Tebe, Nasso; [...] da 50 coreuti, fu ridotto dal 4° sec. a.C.; era detto ciclico perché si disponeva in cerchio ed era accompagnato dalla danza tumultuosa e dalla musica, prima con la cetra, poi col flauto, quindi con ambedue. I metri usati furono prima i tetrametri ...
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(o strofa) Raggruppamento di due o più versi, costituenti un periodo ritmico, che di solito si ripete più volte nello stesso componimento.
Metrica classica
S. greca. Periodo ritmico di due o più cola [...] della più tarda tragedia greca, eseguiti da uno sulla scena e non dal coro; la forma strofica era data forse da movimenti di danza o da responsione. La strofica ricompare in Roma con i poeti neòteroi nel 1° sec. a.C. e viene usata in modi semplici ...
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Poeta, prosatore e drammaturgo belga di lingua fiamminga (Bruges 1929 - Anversa 2008). Talento precoce e versatile, è il principale rappresentante della generazione modernista e sperimentale, che esordì [...] ), Het lied van de moordenaar ("La canzone dell'assassino", 1957), Suiker ("Zucchero", 1958), De dans van de reiger ("La danza dell'airone", 1962), Thyestes (1966), Oedipus (1971), Orestes (1976), Het huis van Labdakos ("La dinastia di Labdaco", 1977 ...
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danza
s. f. [dal fr. danse, deverbale di danser «danzare»]. – 1. a. In generale, da un punto di vista antropologico, insieme strutturato di movimenti ritmici del corpo con funzione mimica, simbolica, narrativa, ecc., solitamente associati...
danzare
v. intr. [dal fr. danser, di etimo incerto] (aus. avere). – Eseguire una danza: d. in coppia; i pellirosse danzavano intorno al loro capo; con sign. generico, è meno pop. di ballare: abbiamo danzato tutta la sera. Anche in senso fig.:...