GROSSI, Tommaso
Giuseppe Zaccaria
Nacque a Bellano, sul lago di Como, il 23 genn. 1790 secondogenito di Francesco e di Elisabetta Tarelli. Di famiglia modesta, apprese le prime nozioni scolastiche a [...] indebito. Di qui, in versi di efficace stringatezza (l'orrore spettrale dell'inizio ha la cadenza di una danza macabra), l'autore traeva lo spunto (come in seguito avrebbe fatto anche A. Manzoni) per stigmatizzare il comportamento bestiale ...
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CANUDO, Ricciotto
Sisto Sallusti
Nacque a Gioia del Colle (Bari) il 2genn. 1877 da Eugenio e da Emilia Stampacchia. Conseguita la licenza presso la sezione fisicomatematica dell'istituto tecnico di [...] , in marcia da Oriente a Occidente, non attraverso i grandi avvenimenti, ma seguendo l'evoluzione della musica, dall'origine della danza e della parola fino alle grandi fioriture musicali dei tempi moderni; vi sostiene la tesi che la musica sarà la ...
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Corra, Bruno
Gianni Rondolino
Pseudonimo di Bruno Ginanni Corradini, scrittore, drammaturgo e saggista, nato a Ravenna il 9 giugno 1892 e morto a Varese il 20 novembre 1976. Fu amico di F.T. Marinetti [...] della famosa e meravigliosa poesia di Stéphane Mallarmé intitolata Les fleurs" (pp. 156-82); infine L'arcobaleno e La danza, in cui gli accostamenti di colore e le trasformazioni timbriche e tonali seguivano un ritmo prestabilito. Erano insomma i ...
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Scrittore italiano (Porto Empedocle, Agrigento, 1925 - Roma 2019). C. ha esordito nella narrativa con il romanzo Il corso delle cose (1978). Nel 1994 con La forma dell'acqua ha dato vita alla fortunata [...] agosto e Le ali della sfinge (2006), La pista di sabbia (2007), Il campo del vasaio e L'età del dubbio (2008), La danza del gabbiano (2009) e con alcune raccolte di racconti (Un mese con Montalbano, 1998; Gli arancini di Montalbano, 1999; La paura di ...
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REED, Ishmael
Fedora Giordano
Scrittore afroamericano, nato a Chattanooga (Tennessee) il 22 febbraio 1938. Dopo studi universitari irregolari, si unisce all'avanguardia intellettuale nera, nella quale [...] storia dell'Occidente in un intreccio poliziesco in cui bande di incappucciati tramano contro il principio dionisiaco rappresentato dalla danza estatica del vudù, che con i suoi loa (cioè le sue figure divine) formerebbe un pantheon sincretistico più ...
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FONSI, Francesco
Franco Pignatti
Disponiamo solo di pochi lacerti biografici su questo letterato attivo a Siena nella prima metà del sec. XVI, autore di commedie ed egloghe pastorali. Dai frontespizi [...] pastorale Appetito vario, le commedie in moresca (cioè rappresentazioni che prevedevano brani musicati e cantati eseguiti in forma di danza figurata) Lincia e Metà di Venere (1521); l'egloga pastorale Candia (1524). Sempre a Siena, tra il 1531 e ...
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GALIZIA (Galazia), Nicola
Raffaella De Rosa
Nacque a Napoli il 20 nov. 1663. Giureconsulto, matematico e letterato, fu tra gli amici di Giambattista Vico e come lui fu a lungo perseguitato in gioventù [...] ,/ sempre spiegato/ sempre evidente/ Galizia nostro" lo apostrofa infatti affettuosamente il filosofo napoletano nella Giunone in danza, poema drammatico-monodico compreso nella raccolta nuziale da lui stesso curata, Vari componimenti per le nozze di ...
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Poeti minori dell'Ottocento. Tomo I
Luigi Baldacci
Una strana impressione potrebbe fare al lettore (e intendiamo anche quello più avvertito) sentir dire che questa poesia minore dell'Ottocento, presa [...] l'uno, qua l'altro, gli scheletri uscir.
La fiera congrega vuol darsi trastullo,
e l'anche e gli stinchi già snoda alla danza.
Col povero il ricco, col vecchio il fanciullo,
la ridda s'intreccia, s'ingrossa, s'avanza . .
Più tardi il nuovo gusto ...
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MARATTI, Faustina
Serena Veneziani
Unica figlia del pittore marchigiano Carlo, nacque a Roma nel 1679 da una relazione dell'artista con la popolana Francesca Gommi. Fu riconosciuta come figlia legittima [...] dove morì (1719).
La M. trascorse una giovinezza scandita da un'educazione ampia e diversificata, che comprese il canto, la danza, la musica (apprese a suonare il clavicembalo), la lingua spagnola e la pittura sotto la guida del padre. In un ritratto ...
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PASQUALINO, Fortunato
Vincenzo Caporale
PASQUALINO, Fortunato. – Secondogenito di quattro figli, nacque a Butera (nei pressi di Caltanissetta) l’8 novembre 1923, da Luigi, carrettiere e mezzadro, e [...] libri), una lettura critica e, in chiusura, una bibliografia essenziale; si veda inoltre la Nota bibliografica in coda a La danza del filosofo, cit.; per un quadro complessivo dell’opera, sebbene parziale, si rimanda a C. Di Biase, in Letteratura ...
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danza
s. f. [dal fr. danse, deverbale di danser «danzare»]. – 1. a. In generale, da un punto di vista antropologico, insieme strutturato di movimenti ritmici del corpo con funzione mimica, simbolica, narrativa, ecc., solitamente associati...
danzare
v. intr. [dal fr. danser, di etimo incerto] (aus. avere). – Eseguire una danza: d. in coppia; i pellirosse danzavano intorno al loro capo; con sign. generico, è meno pop. di ballare: abbiamo danzato tutta la sera. Anche in senso fig.:...