Pittore e illustratore (Siviglia 1837 - ivi 1903). Allievo di E. Cano, lavorò anche a Roma (1871-74), dove fu protetto da M. Fortuny, e a Parigi (1881-90), dove i suoi quadri di genere ebbero grande successo. [...] Fu noto come illustratore di opere di M. Cervantes, A. Daudet, ecc. ...
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Pittore e incisore svizzero (Moudon, Vaud, 1850 - Parigi 1921). Inclinò prima verso la pittura di paesaggio, traendo ispirazione dalla sua terra natale, ma giovandosi dell'esperienza dell'impressionismo [...] nella resa dei valori di luce e atmosfera. Si volse poi alla pittura sacra e all'illustrazione (scene e parabole del Nuovo Testamento, i Fioretti di s. Francesco, Mireille di Mistral, i Contes choisis di Daudet). ...
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Pittore e incisore francese (Fourquevaux, Alta Garonna, 1838 - Parigi 1921). Si dedicò soprattutto alla pittura storica (grandi composizioni decorative nel Panthéon e nell'Hôtel de Ville di Parigi, nel [...] di Baltimora, ecc.). Furono pittori anche i suoi figli Paul-Albert (n. Parigi 1870 - m. 1934), piacevole decoratore e illustratore di libri di A. France, Th. Gautier, A. Daudet, e Jean-Pierre (n. Parigi 1875 - m. 1932), ritrattista e decoratore. ...
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CERIBELLI, Cesare Costantino Raimondo
Antoniette Le Normand
Figlio di Natale, fabbricante di apparecchi a gas, e di Teresa Vighi, nacque a Roma l'11 luglio 1841. Apprese a scolpire dai Tadolini e da [...] in bronzo fu esposta al Salon del 1884, n. 3354. Era raccomandato da Alphonse Daudet, che aveva conosciuto durante la guerra del 1870 (vedi la postilla di Daudet a una lettera del C. al prefetto della Senna del 12 maggio 1881 [Paris, Archives ...
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DALLA ZORZA, Carlo
Paola Pallottino
Nacque a Venezia il 7 dic. 1903 da Alessandro e da Caterina Miani. Dal 1921 al '26 frequentò i corsi di decorazione pittorica e decorazione del libro di V. Bressanin [...] di romanzi di L. Foscari (Segreti di Venezia, Venezia, Le tre Venezie, 1941), C. Linati (Arrivi, Milano, Rizzoli, 1944), A. Daudet (Lettere dal mio mulino, ibid., Rizzoli, 1945).
Nel 1927 tenne la sua prima personale di bianco e nero alle Botteghe d ...
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Cocteau, Jean
Bruno Roberti
Regista e sceneggiatore cinematografico, poeta e drammaturgo, pittore e saggista francese, nato a Maisons-Laffitte (Yvelines) il 5 luglio 1889 e morto a Milly-la-Forêt (Essonne) [...] sua prima pièce, rappresentata in un salotto parigino. Ben introdotto nell'ambiente letterario e mondano, conobbe M. Proust, A. Daudet, E. Rostand, A. Gide e incontrò il giovane scrittore R. Radiguet, con cui avviò un sodalizio che influenzò la sua ...
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Arte e letteratura
Genericamente, la tendenza a riprodurre quanto più fedelmente possibile, nell’opera d’arte, la natura o il reale: lo scrittore tenta di vietare a sé stesso, più o meno radicalmente, [...] n. è H. Taine; il maggior rappresentante nel romanzo É. Zola (Thérèse Raquin, 1867 ecc.): intorno a lui i fratelli Goncourt, A. Daudet, molti giovani, tra i quali emerge presto G. de Maupassant; nel teatro, H. Becque e A. Antoine. Il n. si diffonde ...
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DE NITTIS, Giuseppe
Maria Virginia Cardi
Nacque a Barletta (Bari) il 25 febbr. 1846 da Raffaele e da Teresa Buracchia. Visse gli anni della sua prima giovinezza nella città natale con i fratelli, dopo [...] , il D. frequentò le personalità più note dell'ambiente artistico-letterario quali Manet, Degas, i fratelli Goncourt, Zola, Daudet. Fu autore molto prolifico (il catalogo Pittaluga-Piceni del 1963 annovera 742 opere, a cui se ne aggiungono altre 208 ...
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arlesiano
arleṡiano agg. e s. m. (f. -a). – Di Arles, cittadina della Francia sud-orient.; abitante o nativo di Arles. L’Arlesiana, titolo di un dramma (fr. L’Arlésienne) di A. Daudet con musiche di scena di G. Bizet (1872), e di un libretto...
naturalismo
s. m. [der. di naturale]. – 1. Dottrina, teoria, tendenza filosofica o culturale che assume la natura a proprio fondamento, come oggetto esclusivo di indagine e supremo principio esplicativo o come modello normativo da imitare,...