BARZIZZA, Gasperino (Gasparinus Barzizius; G. Bergomensis o Pergamensis)
Guido Martellotti
Era figlio di un Pietrobono, notaio, oriundo di Barzizza, paesello della Val Seriana presso Bergamo, dove la [...] della Bibl. Angelica di Roma). Di un commento al DeOfficiis dà notizia egli stesso nella sua Orthographia. Prima della scoperta cod. della Nazionale di Napoli IV. A. 43; un cod. del De oratore curato dal B. per il patrizio veneto Giovanni Comer è l' ...
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GUAZZESI, Lorenzo
Renato Pasta
Nacque ad Arezzo il 26 genn. 1708 da Gaspare, giureconsulto, docente a Pisa e gonfaloniere di Arezzo, morto nel 1749, e Maria Maddalena di Giuseppe d'Angelo, patrizio [...] scorta di Maffei e Bossuet, superiore al teatro di Molière. L'apologia di Plauto poggia, contro Orazio, su Cicerone (Deofficiis, l. I) e mobilita erudizione e filologia, dai cinque-seicenteschi (G. Lipsio, A. Turnèbe, C. Saumaise, J. Gronovius) al ...
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MARSO, Pietro
Stefano Benedetti
– Nacque nel borgo di Cese, a breve distanza da Avezzano, in una data da collocarsi intorno al 30 ott. 1441 sulla scorta della data di morte che si ricava da un obituario [...] ad A. Mancinelli e a C. Vitelli. Il commento del M. fu presto incluso nell’edizione di opere ciceroniane (Deofficiis, De amicicia [sic], De senectute et paradoxis) curata da B. Brugnoli nel 1502 (Venezia, G. Penzio).
L’interesse del M. nell’ultimo ...
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RUFFINELLI, Venturino
Franco Pignatti
– Originario di Brescia, cominciò a esercitare l’arte tipografica a Venezia nel 1534. La nascita bresciana si ricava da un avviso da lui stampato a Mantova nel [...] reca indicazione dello stampatore. L’esistenza di una stamperia gestita congiuntamente è dichiarata solo di rado e a partire dal 1536: nel Deofficiis di Cicerone impresso per Lucantonio Giunti («Venetiis, in officina Ioannis Patavini et Venturini ...
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CONTARINI, Alvise
Gaetano Cozzi
Nacque a Venezia il 23 genn. 1537 da Vincenzo di Alvise e da Andriana Bernardo, che il padre aveva sposato in seconde nozze.
Il ramo del casato Contarini cui egli apparteneva, [...] su richiesta del C., cui infatti era dedicato.
Era una parenetica che ricordava quella di mons. Della Casa, nel Deofficiis inter potentiores et tenuiores amicos, oltre che nel Galateo, ma volta qui a un obiettivo preciso, stabilire il comportamento ...
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GUARNERIO d'Artegna
Cesare Scalon
Figlio di Pietro di ser Guarnerio, nacque intorno al 1410, probabilmente a Pordenone. Qui infatti la famiglia paterna si era trasferita, fin dalla metà del XIII secolo, [...] Le Commedie di Plauto, l'attuale Guarneriano 54, furono da lui copiate ad Aquileia il 10 genn. 1436; il Deofficiis di Cicerone il 2 febbr. 1441 (Guarneriano 69: "Guarnerius scripsit raptissime"); le Declamationes maiores dello Pseudo Quintiliano il ...
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atto (sostant.)
Angelo Adami
È assai frequente in tutte le opere di D., in poesia e in prosa, in varie accezioni corrispondenti ai valori semantici di actio e actus e in concorrenza con ‛ operazione [...] oltre, XXV 9 Nullo atto è laido, che non sia laido quello nominare; D. rimanda per questa frase al I libro del DeOfficiis, dove però Cicerone dice: " quodque facere turpe non est, modo occulte, id dicere obscenum est " (I XXXV 127).
Con un senso più ...
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REGIO, Raffaele
Franco Pignatti
REGIO, Raffaele. – Nacque nel territorio di Bergamo, in luogo e data ignoti. Girolamo Tiraboschi (1796, p. 981) indica il villaggio di Carenno; per la data soccorre la [...] qua libri Naturalis Historiae Tito Vespasiano dedicantur enarrationes. De quattuor Persii locis, uno Valerii Maximi, duobus Tullii deofficiis ac tribus oratoriis quaestionibus disputatio. De quibusdam Quintiliani locis cum quodam Calphurnio dialogus ...
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SANVITO, Bartolomeo
Teresa D’Urso
SANVITO (Sanvido, da San Vito), Bartolomeo. – Calligrafo tra i maggiori del Rinascimento e forse anche miniatore, nacque a Padova nel 1433 o nel 1435, da Alvise e [...] coglie un linguaggio all’antica derivato da Gaspare da Padova, ma dai tratti esecutivi più deboli, come si vede nel Deofficiis e nelle Orationes di Cicerone realizzati per il cardinale Riario verso il 1494-95 (Londra, Victoria and Albert Museum ...
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Bruto e la nascita della Repubblica romana
Paul van Heck
La vicenda di Lucio Giunio Bruto e dei Tarquini è narrata in parecchie fonti antiche e, più ampiamente che altrove, in Dionigi d’Alicarnasso [...] come quelli di David (primo libro di Samuele, 21, 11-16), Solone (Plutarco, Solone VIII 1-3; Cicerone, Deofficiis I xxx 108) e Ulisse (Cicerone, Deofficiis III xxvi-xxvii 97-98).
Nella seconda parte del capitolo oggi si tende a vedere da più parti ...
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cedant arma togae
〈... tòǧe〉. – Nota frase di Cicerone, che si legge nella 2a Filippica, ma che faceva parte dell’esametro cedant arma togae, concedat laurea laudi «cedano le armi alla toga ed alla fama ceda l’alloro [militare]» presente nel...