Storico, fiorito fra Tucidide e Senofonte, nella prima metà del sec. IV a. C autore d'una storia che continuava quella di Tucidide, rifacendosi però a un punto saldo, probabilmente all'inizio della spedizione [...] , The Hell. Oxhyrinchia, Oxford 1914; E. Meyer, Theop. Hellen., Halle 1909; Prentice, in Class. Phil., 1927, p. 399 segg.; G. DeSanctis, in Atti Acc. Torino, XLIII (1908); F. Jacoby, Fragm. der gr. Historiker, Berlino 1926, II, p. 6 segg.; J. Beloch ...
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Archeologo romeno, naturalizzato italiano (1955), nato a Toporu nei pressi di Giurgiu il 25 marzo 1913. Fu allievo di G. DeSanctis, con il quale si laureò nel 1945 presentando una tesi sulle fonti geografiche [...] relative alla Dacia. Nel 1935 aveva iniziato l'attività di archeologo scavando a Istro, colonia greca sul Mar Nero (Romania), e conducendo ricognizioni nel territorio della Scizia minore. Nel 1939, come ...
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Antica città posta sul litorale dell'Illiria meridionale (Albania), oggi monastero di Poiani, tra due fiumi, il Semeni a N. (antico -Apsus) e la Voiussa a S. (antico Aous), in regione acquitrinosa e malarica [...] A SE. della città era un ninfeo, sorgente e santuario delle ninfe, celebre nell'antichità (Plinio, Natur. Hist., III, 145).
Bibl.: G. DeSanctis, Storia dei Romani, II, Torino 1907, p. 428; III, i, Torino 1916; pp. 295, 300 seg.; ii, Torino 1917, pp ...
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Luogo della battaglia decisiva combattuta fra Lisimaco re di Tracia e Seleuco I re di Siria. Contradditorie sono le notizie antiche circa la posizione geografica, e incerta la data. Secondo Appiano (Syr., [...] di Curupedio presso il fiume Frigio (B. Keil, Rev. de Phil., XXVI, 1892, p. 257, e Beloch, Griechische syrischen und jüdischen Gesch., Stoccarda 1926, p. 12. Per il 282, G. DeSanctis, in Storia dei Romani, Torino 1907, II, p. 309, e in Riv. ...
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La recente scoperta di due carmi quasi interi in un papiro di Ossirinco porge nuovi argomenti di valutazione artistica per lo studio di questo poeta e della lirica greca arcaica, e d'altra parte ci offre [...] Alceo, testimonianze e frammenti, Napoli 1947-48.
Bibl.: In generale: W. Jaeger, Paideia, I (1933), trad. ital., Firenze 1936; G. DeSanctis, Storia dei Greci, vol. I, Firenze 1939; S. Mazzarino, Tra Oriente e Occidente, Firenze 1947; per una fine e ...
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Città dell'Hispania Citerior (Tarraconensis), posta sopra una roccia presso il Salon, oggi Jalón (rapidus quem Salo cingit aquis, Marziale, X, 103), nel paese dei Celtiberi. La sua situazione precisa presso [...] giorni di cocchio. Nei suoi pressi era il saltus Manlianus, ricordato da Livio (XI, 39, 2: sull'origine del nome cfr. DeSanctis, Storia dei Romani, IV, p. 451, n. 153), stretta montuosa traversata dal Salone, ove l'esercito romano condotto da Fulvio ...
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TULLO Ostilio (Tullus Hostilius)
Plinio Fraccaro
Il terzo re di Roma, che, dopo la parentesi pacifica del regno di Numa, riprese la tradizione guerriera di Romolo. Sorte delle divergenze fra Romani e [...] di un nuovo collegio di Salî e di varî culti e riti.
Bibl.: A. Schwegler, Römische geschichte, I, 2a ed., Tubinga 1867, p. 568; G. Desanctis, Storia dei Romani, I, Torino 1907, pp. 359, 364; E. Pais, Storia di Roma, 3a ed., II, Roma 1926, pp. 19, 81 ...
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Grosso borgo alle falde dei contrafforti dell'Appennino, nell'Oltrepò pavese, a 10 km. a est di Voghera, lungo la ferrovia e la grande strada che unisce questa città a Piacenza e, precisamente, all'incrocio [...] godesse mai dell'autonomia municipale. Un'iscrizione (Corp. Inscr. Lat., V, 7357) la fa supporre dipendente da Piacenza.
Bibl.: G. DeSanctis, Storia d. Rom., III, pp. 317, 327; IV, p. 413; Gabotto, I municipi romani dell'Italia occid., in Bibl. d ...
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Caca è divinità romana del fuoco, della quale sappiamo pochissimo. Lattanzio (Institutiones, I, 20, 36) ce ne dà una notizia breve e quasi certamente errata. Servio (Ad Aen., VIII, 190) precisa che aveva [...] Bibl.: Fr. Münzer, Cacus der Rinderdieb, Basilea 1911; O. Gruppe, nella Berliner philologische Wochenschrift, XXXI (1911), p. 998 segg.; G. DeSanctis, St. dei Romani, I, Torino 1907, p. 193; E. Pais, Storia critica di Roma, I, Roma 1913, p. 199 segg ...
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Fu console con Gneo Scipione Asina nel 260 a. C., in cui Roma si accinse a disputare a Cartagine il dominio del mare con la nuova flotta di 100 quinqueremi e 20 triremi. D. ebbe dapprima in Sicilia il [...] nel febbraio 259 tornò a Roma e trionfò: primus... navalem de Sicul(is) et classe poenica egit. (Fasti triumph. capit O. Meltze, Gesch. d. Karthager, II, Berlino 1896, p. 278; G. DeSanctis, Storia dei Romani, III, 1, Torino 1916, p. 126; J. Beloch, ...
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v. intr. pron. e rifl. [der. di dare] (io m’addò, ecc.; coniug. come dare), ant. e pop. tosc. – 1. intr. pron. Accorgersi, avvedersi: Ci apparve un’ombra ... Né ci addemmo di lei (Dante); don Tommaso, assorto nelle sue liti, non s’era addato...