DELLI, Daniele detto Dello
Giovanna Damiani
Figlio di Niccolò, farsettaio, e di madonna Orsa, nacque a Firenze intorno al 1403 (Milanesi, 1873, p. 275; Condorelli, 1968, p. 198).
Notizie sulla vita [...] Corona d'Aragona a Barcellona indirizzata da Alfonso a "i iohannoto de Pictis", il D. è indicato come "Maior fabrice magister" del momento è solo sulla base delle affermazioni vasariane che si tende ad accogliere l'identificazione del D. con l'autore ...
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CAMPI (Campo), Antonio
Silla Zamboni
Pittore, architetto, scultore, storiografo cremonese, secondo figlio di Galeazzo, fratello di Giulio e Vincenzo, attivo - prevalentemente a Cremona e a Milano - [...] data 1514 riferita dal Lancetti) che si tende induttivamente a collocare intorno al 1525 (Monteverdi, Lomazzo, Rime... grotteschi, Milano 1587, p. 126; G. P. Bellori, Le Vite de' pittori (1672), Pisa 1821, pp. 96-116; C. Torre, Il ritratto di Milano ...
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BAGLIONI, Lelio (al secolo Ottaviano)
Boris Ulianich
Nacque nel 1550 quasi certamente a Firenze: "florentinus" viene in genere designato nei documenti. Non conosciamo il nome di sua madre; sappiamo invece [...] e confermò Innocentio VIII a' fratelli e le sorelle della Compagnia de' Servi di Santa Maria. Nel capitolo da lui convocato e tenutosi nella confutazione, un tono moderato e garbato. Egli tende a convincere e cerca quindi di evitare con ogni mezzo ...
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MORBIDUCCI, Publio
Francesca Lombardi
MORBIDUCCI, Publio. – Nacque a Roma il 28 agosto 1889, secondogenito di Luigi, operaio metallurgico, e di Anna Maria Polizzi, impiegata in una tipografia.
A causa [...] terzo decennio, nei disegni il segno tende progressivamente ad ammorbidirsi delineando, con tratti e alla Mostra d’arte italiana dell’ ‘800 e ‘900 (Parigi, Jeu de Paume, 1935). Come scultore partecipò, invece, nel 1932 alla III Sindacale fascista ...
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MARVUGLIA, Giuseppe Venanzio
Francesca Passalacqua
– Nacque a Palermo il 6 febbr. 1729, nel quartiere del Capo, dal capomastro Simone (citato in alcuni documenti anagrafici anche come Imbarbuglia, Barbuglia, [...] da un apparato decorativo senza soluzioni di continuità che simulava tende e impalcati cinesi. Per i Borbone si occupò anche venne eletto socio straniero nella classe delle belle arti dell’Institut de France (Capitano, 1984, p. 17).
Fu decisivo, nel ...
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LANDI, Neroccio dei
Francesco Sorce
Nacque a Siena nel 1447 e venne battezzato il 4 giugno nel battistero di S. Giovanni. Il padre, Bartolomeo di Benedetto di Neroccio, apparteneva alla nobile famiglia [...] anni Settanta e la fine del decennio successivo tende a consolidarsi nella bottega del L. una fiorente Carli, Scultura lignea senese, Milano-Firenze 1951, p. 79; G. Coor, N. de' L. 1447-1500, Princeton 1961 (con bibl.); E. Carli, Gli scultori senesi, ...
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GENTILUCCI, Armando
Gianluigi Mattietti
Nacque a Lecce l'8 ott. 1939 da Ottorino, compositore, e Margherita Sallusti, autrice di testi poetici e teatrali. La famiglia si trasferì a Milano quando il [...] Milano nel 1981), mostra una dilatazione del tempo che tende a annullare ogni dialettica per lasciare spazio a un , XIII (1992), 39, pp. 27-49; F. Magnani, "Rien de plus", in Festival "Di nuovo musica", Programma generale, Reggio Emilia 1994, pp ...
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CRISTIANI, Girolamo Francesco
Ugo Baldini
Nacque a Brescia il 3 ag. 1731 da Paolo Antonio e dalla torinese Giovanna Maria Massa. La famiglia apparteneva alla borghesia delle professioni, ma non volle [...] privato o accademico scisso dall'operare professionale, perché tende a fungergli da base secondo modalità che, se edizione bresciana del 1765, intitolata Dell'utilità e della dilettazione de' modelli), apparsa subito prima d'un trasferimento del C ...
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CERRUTI, Vittorio
Pietro Pastorelli
Nacque a Novara il 25 maggio 1881 da Carlo e da Giuseppina Reciocchi.
Il padre, deputato del collegio di Novara I dal giugno 1886al maggio 1895, senatore dal novembre [...] richiesto il richiamo in due occasioni, e si tende, ad annettere un'influenza determinante alla seconda, ., in Riv. di studi pol. intern., XXVIII (1961), pp. 473-476; R. De Felice, St. degli Ebrei sotto il fascismo, Torino 1962, pp. 147-153; M. ...
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DONDINI
Sisto Sallusti
Il capostipite di questa famiglia di attori fu Carlo, che il Rasi definì "artista di molto pregio per le parti di primo attore e generico primario". Vaghe e incerte sono le notizie [...] ' comici che si staccavan da lui le scene e le tende a lui indispensabili, che aveva tavola imbandita, che le sventure Capo, teatro Diana, 1º ag. 1930, o Milizia territoriale di A. De Benedetti, teatro Excelsior di Milano, 23 dic. 1933, o Joe il rosso ...
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numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...
tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la rappresentazione della modalità secondo...