(lat. Diana) Divinità italica e romana, di origine discussa; il nome presenta la stessa radice di dīus «giorno»; quindi è la «splendente», la «luminosa». Dalle donne romane era venerata soprattutto come [...] Aricina, era sede del Rex nemorensis, che, schiavo fuggitivo, riceveva in quel luogo la tutela di Diana. La connessione della dea con il mondo servile si manifesta in numerosi altri momenti della tradizione, come per es., la fondazione del suo tempio ...
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ILIZIA
G. Gualandi
(Εειᾒϑυια, Ilithyia). − Dea protettrice dei parti, considerata come divinità singola e anche moltiplicata in più personificazioni dei dolori dei parti. Era figlia di Hera e di Zeus [...] è documentato il più antico culto ad I., venerata come dea della fecondità anche in epoca preellenica. Sempre a Creta era da Dionisio di Siracusa nel 384 a. C. A Roma la dea veniva onorata con sacrifici durante le feste secolari e aveva una variante ...
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MONETA
Giulio Giannelli
Epiteto della dea romana Giunone (v.). Con questo nome venne spesso designata la dea nel suo aspetto di divinità protettrice della città (poliade), cioè di Regina (Iuno Moneta [...] Giunone Moneta fu istituito in seguito al voto fatto dal dittatore Furio Camillo nel 346 durante la guerra contro gli Aurunci: alla dea fu dedicato un tempio sul Campidoglio, e ne fu fissata la festa alle calende di giugno. Dal secondo secolo in poi ...
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. Epiteto della dea romana Carmenta (o Carmentis), in origine, probabilmente, divinità delle fonti e sorgenti e protettrice delle donne nel parto, oltre che, come la maggior parte delle divinità delle [...] fonti e della nascita, dea profetica. Nella contingenza del parto, essa veniva invocata coi nomi di Prorsa e Postverta, ed essendo rimasto a Carmenta unicamente il suo aspetto di dea profetica, negli epiteti di Antevorta e Postvorta si vide soltanto ...
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Antica divinità romana venerata come dea dell’aurora, con Giano pater matutinus, e come protettrice delle partorienti. In suo onore si celebravano l’11 giugno le Matralie, alle quali partecipavano le matrone [...] che avessero avuto un solo marito; le donne non libere erano escluse. A Roma le era dedicato un tempio nel Foro Boario. La tarda leggenda diceva che M. era la greca Ino-Leucotea giunta a Roma dopo la trasformazione in dea marina. ...
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Dea degli antichi Greci, e precisamente una delle minori divinità poste al seguito di Ares (v.). Il suo nome non può certo separarsi dall'epiteto 'Εννάλιος (v. enialio) con cui era invocato Ares, dio del [...] in rapporto di parentela con Ares, facendola alcuni madre, altri figlia, altri infine nutrice di questo dio. In seguito la dea Mâ di Comana (una divinità belligera: v. bellona) venne identificata, come con Artemide, così anche con Enio.
Un'immagine ...
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(gr. Δία) Nome di una dea (di-u-ja; di-wi-ja) nelle tavolette micenee di Pilo e Cnosso. Si pensa che in origine fosse una figura femminile di Zeus, tuttavia già affiancato in quel pantheon da Era. Testimonianze [...] posteriori di una divinità chiamata D. si hanno in Panfilia e nel Peloponneso.
Nella religione romana, Dea D. è una divinità protettrice della fertilità della terra; identificata con la Terra madre; ebbe sede di culto prima sul Palatino, poi al ...
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GIUNONE (Iuno)
G. Ambrosetti
La dea Iuno italica non ha in origine alcun rapporto con Hera (v.). È oggi rifiutata la identificazione con Διώνη, ed è negato lo stesso nesso linguistico che, attraverso [...] , del VI sec.) fu trasportato a Roma dopo il 241 nel tempio del Campo Marzio meridionale. Ciò era già avvenuto per la dea veiente chiamata dai Romani I. Regina (secondo il Ferri calco linguistico di Uni turan) evocata da Camillo nel 396 e trasferita ...
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dea
dèa s. f. [lat. dea, femm. di deus «dio»]. – Nella mitologia classica, divinità femminile: la d. Giunone, la d. Venere; la d. della sapienza, Minerva; la d. della guerra, Bellona; la d. cacciatrice, Diana, ecc.; degg’io Dea Chiamarti,...
Spes ultima dea
〈... ùltima ...〉 (lat. «la Speranza ultima dea»). – Frase latina spesso usata per significare che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della dea Speranza che resta...