PARILIE (o Palilie; Parilia o Palilia)
Nicola Turchi
Nonostante l'ovvia derivazione da parĕre "partorire" già nota agli antichi, il nome di questa festa romana deriva da Pales dea della pastorizia, detta [...] lustrava il gregge con acqua e con fumigazioni di zolfo e di piante resinose, offriva alla dea focacce e latte e volto ad oriente pregava tre volte la dea affinché fosse propizia alla mandra. Di sera poi si accendevano grandi fuochi che i pastori si ...
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KAB, el
S. Donadoni
Città nell'Alto Egitto, ebbe importanza politico-religiosa soprattutto in epoca pre- e protodinastica. Vi si adorava la dea Nekhbet, identificata in epoca greca con Eileithyia (dal [...] che il nome greco di Eileithyiaspolis della città). Le rovine sono cinte da un muraglione di mattoni crudi, che risale probabilmente al Medio Regno (alto m 9, largo m 11; lati m 540 × 570). La tecnica ...
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(gr. ᾿Αδμήτη) Figlia di Euristeo, mitico re d’Argo, sacerdotessa di Era, cacciata da Argo, si rifugiò a Samo con la statua cultuale della dea. ...
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IRIDE
G. Gualandi
(῏Ιρις, Iris). − Messaggera degli dèi e personificazione dell'arcobaleno, che secondo Esiodo (Theog., vv. 265, 780) era figlia di Taumante e dell'oceanina Elettra. La dea, dal nome [...] secondo i commentatori dell'Iliade, I. porta solo i messaggi funesti, mentre quelli propizî sono recati da Hermes, al quale la dea cede, nel V sec., i compiti di araldo, trasformandosi in fedele ancella di Hera. In Omero era chiara la distinzione fra ...
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VENERALIE (Veneralia)
Giulio GIANNELLI
Festa che si celebrava in Roma antica il 1 aprile, giorno anniversario della fondazione del tempio di Venere Verticordia dedicato alla dea nel 114 a. C. per espiare [...] l'incesto commesso da tre Vestali. Il rito veniva compiuto a cura delle matrone.
Queste si recavano al tempio della dea, ne prendevano la statua e, dopo averla spogliata di tutti gli ornamenti, la lavavano; poi la rivestivano e la adornavano di nuovi ...
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TETI
Luisa Banti
. Oracolo femminile etrusco, ricordato da Plutarco (Rom., 2) nella leggenda di Tarchezio. È probabilmente arbitraria la sua identificazione con la dea di Pyrgoi, che i Greci chiamavano [...] Leucotea o Ilizia. Attraente è l'ipotesi di coloro che nel teth um o teth uni, che sembra leggersi nella terza regione del fegato di bronzo trovato a Piacenza, riconoscono due nomi di divinità, il primo ...
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Venas Divinità femminile messapica attestata in iscrizioni in cui ricorre una volta associata a Zis, un’altra da sola. Non è dubbio che la dea sia corrispondente alla Venus romana (➔ Venere); non è chiaro [...] invece se si tratti proprio di Venere trapiantata da Roma oppure di una divinità analoga ma messapica ...
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TETI (Θέτις, Thetis)
E. Paribeni
Divinità marina del golfo tessalico, in seguito inserita nell'ordinamento generale delle genealogie elleniche come la più veneranda tra le figlie di Nereo e di Doris.
Il [...] di primo piano. Un Thetideion è ricordato per Farsalo, che è città tessala relativamente recente. Pausania menziona anche un àgalma della dea in Gythion e uno xòanon a Sparta, di cui non era consentita la vista. Si trattava forse in quest'ultimo caso ...
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Thjazi Gigante della mitologia nordica, padre di Skadi, moglie di Njord, originario di Thrymheim. Trasformatosi in aquila, rapì il dio Loki, poi lo liberò in cambio della dea Idhunn. Poiché la dea possedeva [...] i pomi dell’eterna giovinezza, gli dei cominciarono a invecchiare. Allora Loki trasformò Idhunn in una noce e, mutatosi in falco, riuscì a portarla via. T., inseguendolo, arrivò fino alla dimora degli ...
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(gr. ᾿Αράχνη) Nella mitologia greca tessitrice di Ipepa, presso il monte Tmolo in Lidia, tanto abile da ritenersi superiore ad Atena e da sfidarla. La dea accettò il confronto, ma irritata per l’eccellenza [...] del lavoro di A., la trasformò in ragno ...
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dea
dèa s. f. [lat. dea, femm. di deus «dio»]. – Nella mitologia classica, divinità femminile: la d. Giunone, la d. Venere; la d. della sapienza, Minerva; la d. della guerra, Bellona; la d. cacciatrice, Diana, ecc.; degg’io Dea Chiamarti,...
Spes ultima dea
〈... ùltima ...〉 (lat. «la Speranza ultima dea»). – Frase latina spesso usata per significare che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della dea Speranza che resta...