Sito archeologico egiziano, noto oggi come Naga el-Gherira, a S di Luxor, sulla riva occidentale del Nilo. Il nome arabo deriva dall’antico egiziano Inrty («due colline»). In età greca G. era conosciuta [...] come Afroditopolis e Pathrus, dal culto locale della dea Hathor. Nel corso di numerose campagne di scavo (1910-37), dirette da E. Schiaparelli e poi da G. Farina, sono emerse testimonianze eccezionali della vita quotidiana, dell’arte, della scrittura ...
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ONATAS
A. Stazio
2°. - Il nome ᾿Ονάτα, di dubbia lettura, ricorre su una calcedonia scaraboidale del British Museum (Londra), con Nike che adorna un trofeo. Il motivo, frequente sulle monete, è qui [...] finemente adattato all'ovale della gemma: il corpo della dea sboccia, flessuoso, dalle pieghe del mantello che richiamano l'incorporea tenuità dei panneggi postfidiaci, mentre la morbidezza del nudo contrasta vivacemente con la ruvida superficie ...
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Comune della prov. di Avellino (14,3 km2 con 879 ab. nel 2008). Il centro è posto a 750 m s.l.m., nell’alta valle del Fredane, affluente del Calore. Turismo.
Nel suo territorio sono stati trovati i resti [...] di un santuario della dea Mefite, il cui culto è da mettere in relazione con l’esistenza di un laghetto con sorgenti solforose ed esalazioni mefitiche. Dal santuario provengono oggetti votivi (terrecotte figurate, bronzetti, figure in legno) e monete ...
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ERITTONIO (᾿Ερυχϑόνιος, Erychthonios)
G. Becatti
Nato dall'amore di Efesto per Atena, dal seno di Ghe fecondata dal dio; accolto da Atena che lo chiude in una cista insieme con uno o due serpenti, affidandolo [...] alle tre figlie di Cecrope. Queste, contro il volere della dea, aprono la cista, da cui esce, secondo le differenti Atena nel suo tempio e si acciambella sotto lo scudo della dea. Accanto a questo mito, di origine ionica, si intrecciano altri ...
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PHERSIPNAI
S. de Marinis
Nome etrusco di Persefone, attestato nella Tomba dei Velii (o Golini II) di Orvieto e nella camera più antica della Tomba dell'Orco di Tarquinia, databili entrambe, con una [...] è più specificamente caratterizzata come divinità infernale: è cioè anguicrinita.
In generale, per tutte le altre rappresentazioni della dea nell'arte etrusca v. persefone. Tuttavia si può ricordare ancora la perduta Tomba Campanari di Vulci, dove l ...
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SULEVIAE (Suleviae)
P.-M. Duval
Dee galliche conosciute in epoca romana in Gallia, Britannia, Dacia, Roma da alcune iscrizioni latine.
Esse sono talvolta associate ad Epona; sono dee madri il cui nome [...] si avvicina a quello della Minerva brettone Sul, che era una dea guaritrice della quale a Bath (Inghilterra) esiste il santuario. Le S. sono, come le Proxumae, delle madri celtiche paragonabili anche alle Giunoni romane.
Bibl.: Heichelheim, in Pauly- ...
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PROSERPINA (Proserpina)
P. E. Arias
Divinità onorata in suolo italico ed a Roma, corrispondente in certo modo a Persefone (v. kore).
Il suo nome (Prosepnais, Persepona, Perseponas) ricorre nello specchio [...] Campo Marzio in località poco salubre ed identificato sotto il palazzo Cesarini dove si rinvenne un altare in tufo, la dea era onorata, insieme con Dite, con processioni, spettacoli gladiatorî, ecc. per tre giorni e tre notti. Ma, oltre al Tarentum ...
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KEPHISOPHON, Pittore di
S. Stucchi
Ceramografo attico che prende nome dalle acclamazioni a Kephisophon che appaiono sulla lèkythos a fondo bianco del Metropolitan Museum di New York 08.258.30, decorata [...] con una scena di palestra, e sulla lèkythos della Collezione Gallatin, con una dea che monta su un carro. Al pittore, la cui attività si può porre nel corso del primo decennio del V sec. a. C., sono attribuite due altre lèkythoi.
Bibl.: C. H. E. ...
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LONDRA B 213, Pittore di
S. Stucchi
Il ceramografo attico che è soltanto al margine del Gruppo E attorno ad Exekias, prende nome dall'anfora del British Museum B 213, decorata su un lato con Eracle [...] e il toro e sull'altro con una dea con due gemelli in braccio, Dioniso e un satiro. Al pittore, la cui attività di decorazione di vasi attici a figure nere è da porre attorno alla metà del VI sec. a. C., è attribuita ancora un'altra anfora.
Bibl.: J. ...
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Vedi AMANDUS dell'anno: 1958 - 1973
AMANDUS
G. A. Mansuelli
Architetto romano del II sec. d. C., attivo in Britannia. Il suo nome appare su di un iscrizione di Middleby in Scozia (C.I.L., vii, 1062) [...] contenente una dedica da lui fatta alla dea Brigantia. Era probabilmente architetto militare.
Bibl: C. Promis, in Mem. Acc. Sc. Torino, XXVII, 1873, p. 135; M. Ihm, in Pauly-Wissowa, III, c. 844, s. v. Brigantia; H. Thiersch, in Thieme-Becker, I, p. ...
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dea
dèa s. f. [lat. dea, femm. di deus «dio»]. – Nella mitologia classica, divinità femminile: la d. Giunone, la d. Venere; la d. della sapienza, Minerva; la d. della guerra, Bellona; la d. cacciatrice, Diana, ecc.; degg’io Dea Chiamarti,...
Spes ultima dea
〈... ùltima ...〉 (lat. «la Speranza ultima dea»). – Frase latina spesso usata per significare che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della dea Speranza che resta...