IUVENTAS
W. Köhler
− Dea della giovinezza il cui culto è antichissimo.
Veniva venerata in un'edicola del sacrario di Minerva, sul Campidoglio, quale dea della giovinezza eternamente rinascente di Roma. [...] il suo culto era da tempo diffuso, I. compare insieme con Eracle, la divinità della forza virile, e con la sua dea Ebe, la rappresentante dell'eterna gioventù. In circostanze minacciose, per esempio prima della battaglia del Metauro, 207 a. C., I ...
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FELICITAS
A. Comotti
Dea della fertilità e degli eventi felici.
Corrisponde alla greca Εὐτυχία. Ebbe un tempio in Roma poco dopo il 146 a. C., votato da L. Licinio Lucullo, nel Velabro. L'aedes Felicitatis [...] C. I. L., x, 8375). Noi abbiamo raffigurazioni sicure della dea solo su monete. La più antica si trova su un quinario la Vittoria su un medaglione d'oro di Postumo. Infine la dea si può riconoscere nella figura femminile con caduceo e cornucopia, a ...
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ANUKIS
S. Donadoni
Dea dell'isola di Sehel, al limite meridionale dell'Egitto, e della regione della prima cateratta. Figurata come donna, con un copricapo cilindrico svasato verso l'alto e striato. [...] Le era dedicato a Sehel un tempietto della XVIII dinastia, ed era adorata anche ad Assuan come dea paredra di Khnum. Raramente raffigurata fuori della sua regione più tipica. ...
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NUT
A. M. Roveri
Dea egiziana del cielo, concepita originariamente come un ponte liquido che attraversava il cielo e su cui navigavano il sole e le stelle. Il suo simbolo geroglifico è un vaso globulare [...] Sethi I at Abydos, i, Manchester 1933, p. 83, tav. lxxxiv), riferendo il mito cui sopra si è accennato e per il quale la dea è stata posta a confronto con Kronos, chiama N. "la scrofa che divora i suoi porcellini" e con questo epiteto è connessa una ...
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MA‛AT
S. Donadoni
Dea egiziana dell'ordine cosmico, e perciò della giustizia, della verità. È raffigurata fin dal tempo più antico come donna, sul cui capo si leva una penna di struzzo che è il suo [...] simbolo. Figurine della dea accucciata, in lapislazzuli ed oro, eran portate al collo da giudici ed alti sacerdoti.
Bibl.: C. J. Blekeer, De betecknis van de egyptische Godin Meat, Diss., Leida 1929. ...
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ERIS (῎Ερις)
A. Comotti
Dea della discordia e della contesa.
Secondo la concezione omerica è sorella e compagna di Ares e con lui è sempre presente nelle battaglie. Dapprima piccola, cresce poi fino [...] 'iscrizione come ῏Ιρις, che appare tra due quadrighe su un'idria arcaica della Collezione Durand. Senza speciali caratteristiche, infine, la dea è presente al giudizio di Paride su un cratere a figure rosse da Kerč nell'Ermitage e su una kàlpis, pure ...
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SUNUCSAL
P. M. Duval
Dea celtica o germanica il cui nome si scrive Sunucsal, Sunuxal o Sunuxsal (al genitivo, Sunucsalis). Essa è conosciuta su alcune iscrizioni latine specie nella regione di Bonn. [...] , popolazione della regione di Tongres (Belgio). Una stele al museo di Bonn presenta, sopra l'iscrizione dedicatoria alla dea, la parte inferiore di una figura femminile drappeggiata con un cane accucciato alla sua sinistra.
Bibl.: E. Espérandieu ...
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BRIGANTIA
L. Rocchetti
Dea eponima del popolo celtico dei Brigantes, nell'Inghilterra settentrionale, dea isolana dell'arte e della sapienza. In alcune iscrizioni appare identificata con la Vittoria [...] (C. I. L., vii, 200). In un cippo dedicato da un architetto Amandus del II sec. d. C. e trovato a Birrens presso Middleby (C. I. L., vii, 1062) è raffigurata in rilievo come Vittoria stante, con elmo turrito ...
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NEITH
S. Donadoni
Dea di Sais in Egitto. Fu certo assai importante nell'epoca arcaica e di nuovo in Bassa Epoca, quando la XXVI dinastia, che di Sais fece la sua capitale, l'ebbe come divinità dinastica. [...] è la corona rossa tipica del Basso Egitto e che porta in mano l'arco e le frecce. A Esnah, identificata con una dea locale, assume la forma di pesce. Dai Greci è identificata con Atena. Del santuario principale di N. a Sais non esiste più traccia ...
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CLOACINA
L. Rocchetti
Dea della Cloaca Massima che aveva un santuario a N del Foro, vicino al Comitium, cioè là dove la Cloaca Massima entrava nel Foro (Cloacinae sacrum, Plaut., Curc., 471; In eo loco, [...] 119) ed il cui culto fu introdotto a Roma da Tito Tazio che, secondo la tradizione, trovò nella cloaca un'immagine della dea. Livio crede che C. sia un appellativo di Venere, come Libitina e altri.
C. è raffigurata su monete della gens Massidia: nel ...
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dea
dèa s. f. [lat. dea, femm. di deus «dio»]. – Nella mitologia classica, divinità femminile: la d. Giunone, la d. Venere; la d. della sapienza, Minerva; la d. della guerra, Bellona; la d. cacciatrice, Diana, ecc.; degg’io Dea Chiamarti,...
Spes ultima dea
〈... ùltima ...〉 (lat. «la Speranza ultima dea»). – Frase latina spesso usata per significare che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della dea Speranza che resta...