ITALIA
B. Conticello*
− Il nome latino deriva dall'osco viteliu, attraverso una forma grecizzata, e gli antichi ne dettero varie spiegazioni etimologiche. Si considerò derivato da un principe enotrio [...] femminile che reca in mano un vomere (probabilmente l'I.) due fanciulli. Per la Strong invece la figura femminile sarebbe la dea Roma. Sulla balaustra dei Rostri nel Foro Romano, si ha un'altra rappresentazione dell'I. che, insieme a un fanciullo sta ...
Leggi Tutto
PERDIX (Περδιξ)
A. Bisi
Nipote di Dedalo per parte di madre la quale, secondo alcune più tarde versioni (cfr. Suda, s. v. Πέρδιχος ἱερόν) si impicca per il dolore causatole dalla morte del figlio. Anch'essa [...] della leggenda, raccolta anche da Ovidio, in cui P. precipita dalla rocca sacra ad Atena ma si salva appunto per l'intervento della dea.
Bibl.: Höfer, in Roscher, III, 2, 1902-1909, cc. 1947-55, s. v., n. 2; C. Robert, in Pauly-Wissowa, IV, 2, 1901 ...
Leggi Tutto
Vedi TURRIS LIBYSONIS dell'anno: 1966 - 1997
TURRIS LIBYSONIS
G. Pesce
Città della Sardegna, oggi Porto Torres, su quel tratto della costa settentrionale, protetto ad O dall'isola dell'Asinara e dove [...] , fra cui un portico colonnato, un colombario, ecc. Da altri testi epigrafici risulta che esistevano un tempio della Dea Fortuna, una basilica (s'intende pagana o giudiziaria) con tribunale, ma di questi edifici niente finora abbiamo. Numerose ...
Leggi Tutto
Vedi AUGUSTA RAURICA dell'anno: 1958 - 1973
AUGUSTA RAURICA
L. Rocchetti
Colonia romana fondata da Lucio Munazio Planco, in Helvetia, come si ricava da una notizia della stele tombale di questo generale [...] della città era un santuario di Cibele del II sec. d. C., da cui proviene una testa scolpita della dea. Il villaggio di Kaiseraugst è costruito sulle fondamenta del Castrum Rauracense tardo-romano, del quale abbiamo notizia nella Notitia Galliarum ...
Leggi Tutto
MARI
Giorgio Raffaele CASTELLINO
. Antica città del Vicino Oriente (v. siria, in App. II, 11, p. 836) la cui determinazione geografica precisa fu data nel 1933 da W. F. Albright e fu confermata subito [...] doveva conservare un copioso materiale archeologico: vi si raccolsero infatti la statua dell'ensi Ishtup-ilum, quella di una dea dal vaso zampillante, una statua di guerriero e molta ceramica. L'insieme del palazzo, per quanto rovinato dal fuoco ...
Leggi Tutto
Il Vicino Oriente: la preistoria
Fabio Sebasti
Paolo Emilio Pecorella
Vassos Karageorghis
Stefania Mazzoni
Anna Maria Conti
Jean-Louis Huot
Alessandra Ceccarelli
Carlo Persiani
Silvana Di Paolo
Stephen [...] Anatolia ha mostrato varietà e ricchezza di sviluppi. La "rivoluzione neolitica", con la diffusione della ceramica e il culto della "dea madre", è testimoniata dal VII millennio a.C. nella piana di Konya e nella regione di Burdur in Pisidia, ma anche ...
Leggi Tutto
L'archeologia delle pratiche funerarie. Egitto
Sergio Pernigotti
Paola Davoli
Le aree sepolcrali: struttura e organizzazione
di Sergio Pernigotti
Le aree funerarie in Egitto si dispongono in modo [...] morale non è la sola e semplice ubbidienza al sovrano, ma è il rispetto dell'equilibrio cosmico, incarnato nella dea Maat. Questa nuova concezione dell'aldilà favorì la creazione di necropoli distanti da quelle regali e la produzione di oggetti ...
Leggi Tutto
Vedi TEBE Ftie dell'anno: 1966 - 1973
TEBE Ftie (Nea Anchialos) (v. vol. vii, pp. 657 ss.)
P. H. Lazaridis
Fiorente cittadina costiera di 3500 abitanti dell'eparchia di Volos, nel nòmos di Magnesia. [...] braccio bronzeo, dal polso alla spalla, e una mano sinistra fino al polso, ambedue appartenenti ad una statua femminile, probabilmente di dea, databile alla metà del III sec. a. C.; invece le tombe di cui si è parlato potrebbero essere attribuite al ...
Leggi Tutto
SITULA (situlus, situla, sitla)
A. M. Roveri
G. A. Mansuelli
A. M. Roveri
G. A. Mansuelli
Denominazione comprendente, nella terminologia archeologica, un vaso metallico, di rado fittile, di forma [...] libazione, sia incise sia a rilievo. Tra le scene: le barche solari, sfilate di divinità di fronte a un adorante, la dea Nut (o Ḥatḥōr) che versa libazioni al defunto.
Quanto alle funzioni la s. appare in cerimonie templari e funerarie per libazioni ...
Leggi Tutto
CACCIA
L. Vlad Borrelli
Anteriore alla coltivazione dei campi, la c. fu una delle prime attività dell'uomo per il proprio sostentamento (v. anche venatio). Essa ispirò pertanto le prime composizioni [...] la c. fu posta sotto l'insegna di Artemide (nell'Irān achemènide Anāhitā), che riscattava così gli attributi della dea femminile pre-indoeuropea, la minoica πόντια θερῶν, la "signora delle fiere". E da Artemide sarebbe stata insegnata al centauro ...
Leggi Tutto
dea
dèa s. f. [lat. dea, femm. di deus «dio»]. – Nella mitologia classica, divinità femminile: la d. Giunone, la d. Venere; la d. della sapienza, Minerva; la d. della guerra, Bellona; la d. cacciatrice, Diana, ecc.; degg’io Dea Chiamarti,...
Spes ultima dea
〈... ùltima ...〉 (lat. «la Speranza ultima dea»). – Frase latina spesso usata per significare che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della dea Speranza che resta...