Vedi THAMUGADI dell'anno: 1966 - 1997
THAMUGADI
P. Romanelli
Città romana della Numidia. Fondata nel 100 d. C. come colonia militare da Traiano (colonia Marciana Traiana Thamugadi), sorse ex novo in [...] costruito al principio del III sec. d. C.: delle tre divinità qui venerate si conoscono quelle del santuario centrale, una Dea patria non meglio precisata, e del santuario di destra, Serapide.
All'interno della città altri edifici pubblici erano: il ...
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MERCURIO (Mercurius)
B. Combet Farnoux
Mercurio è nella Roma della Republica un dio simile ad Hermes (v.) greco e al Turms etrusco, ma dai suoi inizî appare soprattutto come la divinità protetttice del [...] degli attributi di Cerere o Fortuna, dee qualche volta associate con M.; è possibile che la divinità così rappresentata sia Maia, vecchia dea della fecondità, o Minerva (C.I.L., i, 804 e vi, 2221; E. Samter, in Röm. Mitt., viii, 1893, pp 222-225 ...
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PORTLAND, Vaso di
E. Simon
Anfora di vetro azzurro cupo con fregio figurato in bianco opaco, nel British Museum, un tempo proprietà dei Duchi di Portland, alta cm 24,7; il più bell'esemplare dei così [...] di mano. Sulla parte con l'albero del fico, la donna è affiancata da due figure assise su rupi, un giovane ed una dea armata di scettro. Sulla parte che reca l'alloro il giovane, emerso da una porta, pare avvicinarsi alla donna, alla quale è già ...
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LONGHI, Luca
Giordano Viroli
Nacque il 14 febbr. 1507 a Ravenna, da Francesco di Andrea e da Antonia di Vincenzo da Cunio, secondo di tre fratelli destinati tutti a divenire pittori (Bernicoli, pp. [...] cromatica vi si armonizza su toni di calibrata luminosità opalescente.
Se la quinta rocciosa alle spalle della dea riecheggia ancora quelle dei paesaggi di Palmezzano, alcune soluzioni cromatiche e di paesaggio sembrerebbero prossime a quelle ...
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MARCHI, Virgilio
Raffaella Catini
Nacque a Livorno il 21 genn. 1895 da Vittorio e da Zaira Mazzoni. Si formò alla scuola tecnica governativa di Livorno, presso la quale conseguì il diploma nel 1909. [...] scenografie del Signore della nave di Pirandello e degli Dei della montagna di lord Dunsany (E.J. Plunkett), quindi di Nostra dea di M. Bontempelli. In seguito, dopo una fortunata parentesi al teatro Argentina con l'Enrico IV, per il quale realizzò ...
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GRANULAZIONE
G. Becatti
Tecnica usata nell'oreficeria antica e consistente in una decorazione di minuscoli grani sferici aurei saldati fra loro e su una superficie di lamina d'oro, a formare sia un [...] tipi ci dell'oreficeria rodia, disegnandovi meandri, losanghe, linee spezzate, embricazioni, sottolineando anche i capelli, le ali della dea e le criniere dei leoni, come le protomi femminili e i margini dei petali delle rosette rodie coeve ...
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Amore
A. Simon
Una delle primigenie, non generate potenze, secondo la Teogonia esiodea, divinità onnipresente e onnipotente dalle molteplici genealogie (figlio di Afrodite e di Ares, di Afrodite e di [...] per colpire con le sue frecce un giovane che, in una scena successiva, mentre intreccia la sua mano a quella della dea, nell'altra le mostra il proprio cuore trafitto da tre frecce.
Il motivo del cuore (trafitto, donato), simbolo d'amore estremamente ...
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CATTANEO, Gaetano
Nicola Parise
Nato a Soncino Cremonese il 20 sett. 1771, compì i propri studi a Milano, dove si era stabilito sin dall'infanzia. Studiò prima lettere e poi pittura, e come pittore [...] in der Alterthumsabteilung, Budapest 1911, pp. 66-67). Il C.era convinto che si trattasse del busto di una Equeiade-Ippona, dea dei cavalli, vestita di tunica "allacciata da una larga fascia" che "imita il costume degli Aurighi Romani" (pp. 42-43)e ...
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ATESTINA, Civiltà
G. Fogolari
Con questa espressione si intende la civiltà che ebbe il suo massimo centro ad Este (l'antico nome è Ateste, forse dall'Adige che, fino al 589 d. C., solcava il luogo) [...] venetica. I caratteri sono di tipo nord-etrusco, l'andamento retrogrado e bustrofedico. Se ne ricava il nome della dea Reitia, degli offerenti e della formula dedicatoria; vi è anche spesso ripetuto tutto l'alfabeto. Presso il santuario esisteva ...
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SABEA d'Etiopia, Arte
J. Pirenne
Dal 1913, quando apparve la relazione della Deutsche Aksum-Expedition, fin verso il 1945, si conosceva la cultura sabea di Etiopia solo attraverso il tempio di Yehà, [...] , ma che evoca anche l'arte sirohittita, di poco anteriore (VII sec.), in cui si ritrovano gli stessi temi: leoni minacciosi, sfinge, dea seduta e reggente una coppa. È alla ricerca storica che spetterà di chiarire la portata di questi indirizzi e di ...
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dea
dèa s. f. [lat. dea, femm. di deus «dio»]. – Nella mitologia classica, divinità femminile: la d. Giunone, la d. Venere; la d. della sapienza, Minerva; la d. della guerra, Bellona; la d. cacciatrice, Diana, ecc.; degg’io Dea Chiamarti,...
Spes ultima dea
〈... ùltima ...〉 (lat. «la Speranza ultima dea»). – Frase latina spesso usata per significare che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della dea Speranza che resta...