Dea egiziana del cielo, raffigurata come una giovenca che poggia i quattro piedi sulla terra e sul cui corpo navigano gli astri e il sole, che essa partorisce ogni giorno. In altre figurazioni appare come [...] donna nuda, che con le mani e i piedi tocca il suolo, personificato da Geb, concepito come maschile, ed è sollevata da Su, l’aria. Nel quadro complessivo della mitologia universale la figura di una grande ...
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Dea nordica, figlia del gigante Thiazi, sposa di Niordh e madre di Freyr. Niordh e S. alternano periodicamente la loro dimora, perché la figlia del gigante non sopporta la vicinanza del mare, regno di [...] Niordh, che a sua volta difficilmente si adatta alla patria montagnosa dei giganti, Thrymheim. S. è probabilmente eponima della Scandinavia ...
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VENERE (Venus)
Giulio Giannelli
Divinità romana; non però, in Roma, molto antica, come dimostra l'assenza del suo nome nell'antico calendario romano e nei più vetusti documenti riferentisi al culto.
Il [...] di un culto latino di Venere equestre; tale culto sarebbe penetrato anche in Roma, se coglie nel segno un'ipotesi che riconosce la dea nella statua di una donna a cavallo, che si mostrava nella parte alta della Via Sacra, di faccia al tempio di Giove ...
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Cerere
Massimo Di Marco
La dea romana delle messi
Cerere (identificata con la dea greca Demetra) era la dea della fertilità dei campi. Nella vicenda mitica di sua figlia Proserpina (Persefone per i [...] ). Altre feste e sacrifici avevano luogo alla fine della semina e all'inizio della raccolta. A partire dal 496 a.C. la dea ebbe un tempio sull'Aventino.
Il racconto di un famoso inno omerico proietta in epoca mitica le origini del culto misterico di ...
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(lat. Diana) Divinità italica e romana, di origine discussa; il nome presenta la stessa radice di dīus «giorno»; quindi è la «splendente», la «luminosa». Dalle donne romane era venerata soprattutto come [...] Aricina, era sede del Rex nemorensis, che, schiavo fuggitivo, riceveva in quel luogo la tutela di Diana. La connessione della dea con il mondo servile si manifesta in numerosi altri momenti della tradizione, come per es., la fondazione del suo tempio ...
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Antica divinità romana venerata come dea dell’aurora, con Giano pater matutinus, e come protettrice delle partorienti. In suo onore si celebravano l’11 giugno le Matralie, alle quali partecipavano le matrone [...] che avessero avuto un solo marito; le donne non libere erano escluse. A Roma le era dedicato un tempio nel Foro Boario. La tarda leggenda diceva che M. era la greca Ino-Leucotea giunta a Roma dopo la trasformazione in dea marina. ...
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(gr. Πειϑώ) Nella religione greca, dea della persuasione; figlia, secondo la Teogonia di Esiodo, di Oceano e di Teti, rappresentava specialmente la persuasione d’amore e perciò nel culto era unita spesso [...] ad Afrodite ...
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(gr. Παλλάς)
Religione
Epiteto rituale della dea greca Atena come lanciatrice d’asta (gr. πάλλω «scagliare»).
Da P. prese nome il palladio, raffigurazione della dea venerata come protettrice della casa [...] della reggia e poi, in età storica, nel tempio a ciò destinato. La sua presenza assicurava la continua vigilanza della dea sulla casa e sulla città, tanto da diffondere la credenza che una città fosse inespugnabile finché lo possedesse. Famoso era ...
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(gr. ῎Ατη) Nella mitologia greca, antica figura divina, dea dell’accecamento; i tragici accentuano anche il suo carattere di giudice e vendicatrice delle cattive azioni. ...
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dea
dèa s. f. [lat. dea, femm. di deus «dio»]. – Nella mitologia classica, divinità femminile: la d. Giunone, la d. Venere; la d. della sapienza, Minerva; la d. della guerra, Bellona; la d. cacciatrice, Diana, ecc.; degg’io Dea Chiamarti,...
Spes ultima dea
〈... ùltima ...〉 (lat. «la Speranza ultima dea»). – Frase latina spesso usata per significare che la speranza non viene mai meno o che si può sperare fino all’ultimo, con riferimento al mito greco della dea Speranza che resta...