PASOLINI, Pier Paolo
Arnaldo Bocelli
Scrittore, nato a Bologna il 5 marzo 1922; ha vissuto in varie regioni d'Italia; fra l'altro, dal 1943 al 1949, nel paese materno di Casarsa (Friuli); laureato in [...] Belli, del Gadda del Pasticciaccio, di Moravia), che finisce col perpetuare, sotto travestimento popolaresco, quell'estetismo e decadentismo (la parolaccia invece della parola eletta) che il marxismo condanna, sboccando in un realismo di maniera, ben ...
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CORRADO, Corradino
Magda Vigilante
Nacque nel 1852 a Torino. Rimasto orfano ancora fanciullo, il C. fu affidato alla tutela di uno zio che si occupò della sua istruzione, avvenuta dapprima al collegio [...] la descrizione degli spettacoli naturali si trasforma in una visione impressionistica che preannuncia già toni decadenti. Tuttavia il decadentismo del C. è ancora incerto e inconsapevole, suggerito più dalle strutture formali che dalla scoperta ...
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Klimt, Gustav
Flaminia Giorgi Rossi
Una pittura preziosa per la fine dell’Impero asburgico
Klimt è stato tra i fondatori del movimento artistico chiamato secessione viennese, che intendeva reagire all’arte [...] raffinatezza, oltre il quale può esservi solo una caduta, è un tratto comune alla cultura della fine dell'Ottocento chiamata decadentismo. Ed è anche un elemento tipico della pittura di Klimt, che fatalmente morirà proprio nel 1918, l’anno della fine ...
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Poeta (Marradi 1885 - Castel Pulci, Firenze, 1932). Figlio di un maestro elementare, rivelò presto indole inquieta e straordinaria sensibilità. Dopo il liceo a Faenza, frequentò corsi di chimica all'univ. [...] come risultati poetici, nutrita degli echi di una educazione letteraria che include Carducci e D'Annunzio, Nietzsche, il decadentismo francese e il futurismo giocoso di un Palazzeschi, l'opera di C., per l'intensità visionaria, per la lirica ...
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Filosofia
Nella logica, il c. di un concetto è la sua comprensione (➔). In gnoseologia, si distingue in ogni atto conoscitivo il c. o materia, che è il dato, e la forma, il principio organizzatore del [...] e paesismo evocativo, dal frammentismo lirico ecc., propri della letteratura della Voce, della Ronda, e in genere del decadentismo. In linguistica, il contenutismo è invece la tendenza, operante soprattutto in sintassi e semantica, a definire le ...
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JAUNSUDRABIN Š, Jānis
Marta RASUPE
Scrittore e pittore lettone, nato a Nereta in Curlandia il 25 agosto 1877; residente dal 1944 in Germania come esule. La sua attività s'indirizzò inizialmente verso [...] dell'J. notevoli sono i drammi Pirmais sniegs ("La prima neve") e il già citato Traǧedija, che hanno il sapore del decadentismo di quegli anni; le commedie Jo pliks jo traks ("Quanto spoglio, tanto più baldanzoso"), Zvēru dīdītājs ("Il domatore delle ...
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Le lettere
Giorgio Pullini
Tra giornalismo di viaggio e impressionismo poetico sulla realtà di Venezia nel Novecento
Prima di entrare nell’ambito vasto della produzione narrativa e poetica vera e propria, [...] pure nella forma di ormai modesti servizi. Ma non solo la sua famiglia è decaduta: tutta la città è caratterizzata da una diffusa decadenza; e ne è la prova esplicita la lotteria che, sotto l’egida di un gran signore, mette in palio la verginità di ...
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La letteratura della nuova Italia
Andrea Battistini
Nel maggio del 1913, mentre ancora «La Critica» veniva esaurendo la lunga serie di “Note” sulla più recente letteratura italiana, Benedetto Croce, [...] Croce critico letterario, anche quando non è nominato, essendo per lui l’ultimo autore classico, prima del declino che porta al decadentismo. Lo si direbbe una sorta di archetipo, e non è senza significato che sulla «Critica» le “Note” di letteratura ...
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Maniera d’arte elaborata, dotta, raffinata, propria della letteratura e della poesia greca (Callimaco, Teocrito ecc.) nel periodo detto alessandrino o ellenistico (4°-1° sec. a.C. ➔ ellenismo).
Preannunciato [...] d’arte estremamente elaborata: dal neoclassicismo fiorito nel segno della grazia (Foscolo, appunto, delle Grazie), al parnassianesimo e al decadentismo, da Ch.-M.-R. Leconte de Lisle a P. Loüys, al D’Annunzio del periodo ‘bizantino’, al Pascoli dei ...
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Poeta, nato a Camerino il 4 febbraio 1892. Laureato in legge, volontario di guerra, fu per alcuni anni pretore a Parma; dal 1930 è giudice al tribunale di Roma. Ha collaborato e collabora a numerosi giornali [...] , di cose e paesaggi; sono un verso e un linguaggio che, per entro la rarefazione e suggestività musicale care al decadentismo, mirano laboriosamente a restaurate gli esempî e i valori della tradizione classica. In questo senso la poesia del B. si ...
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decadentismo
s. m. [dal fr. décadentisme, der. di décadent «decadente»]. – Atteggiamento dello spirito e del gusto – manifestatosi dapprima in Francia sulla fine del sec. 19° (in un primo tempo nella letteratura, poi nelle arti e nel costume)...
decadente
decadènte agg. [part. pres. di decadere, sull’esempio del fr. décadent]. – 1. Che è in decadenza: una nobiltà d.; istituzioni d.; una civiltà ormai decadente. 2. Relativo al decadentismo; che appartiene a quel movimento, o ne rappresenta...