La ballata, la ➔ canzone e il ➔ sonetto rappresentano i metri lirici per eccellenza della tradizione letteraria italiana antica. Con ballata ci si riferisce in genere alla ballata antica (detta anche canzone [...] piuttosto che dal metro), giustiniane. È familiare ai novellieri, da ➔ Boccaccio (che termina tutte le giornate del Decameron con una ballata) a Bandello. Reintrodotta nell’Ottocento da ➔ Tommaseo, rivive nelle sperimentazioni metriche di ➔ Carducci ...
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ventura
Emilio Pasquini
Nelle cinque occorrenze del poema e nell'unica delle Rime (l'esclusione dalla prosa ne significa il sapore poetico) sta, indifferentemente in buona e cattiva parte (al pari di [...] il contesto lubrico e i due successivi sonetti autorizzerebbero a sospettare (almeno in concomitanza) la stessa anfibologia del Decameron, del Trecentonovelle e della Nencia vulgata, al modo già concretatosi, forse, in una ballata dei Memoriali ...
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L'armata Brancaleone
Giacomo Manzoli
(Italia/Francia 1965, 1966, colore, 119m); regia: Mario Monicelli; produzione: Mario Cecchi Gori per Fair Film/ Les Films Marceau; sceneggiatura: Age e Scarpelli, [...] Si può anche dire che la dissacrazione culturale e storiografica di Monicelli abbia fatto scuola, ispirando tanto il Decameron (1971) di Pasolini quanto, assieme a quest'ultimo, una fitta schiera di commedie licenziose di ambientazione medievale che ...
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OGGETTIVE, PROPOSIZIONI
Nell’analisi del periodo, le proposizioni oggettive sono proposizioni ➔completive che svolgono, per così dire, la funzione del complemento ➔oggetto.
Le proposizioni oggettive [...]
Nella lingua letteraria dei secoli scorsi era frequente il costrutto, esemplato sul latino, con il verbo all’infinito e l’omissione della congiunzione che
Sapeva niuna altra cosa le minacce essere che arme del minacciato (G. Boccaccio, Decameron). ...
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Scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale italiano (Bologna 1922 - Ostia, Roma, 1975). Dopo aver seguito nell'infanzia gli spostamenti del padre, ufficiale di carriera, compì gli studî [...] hanno definita, "dell'Eros"), partiti alla riscoperta del sesso attraverso una rilettura delle fonti della grande favolistica mondiale: Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972), Il fiore delle Mille e una Notte (1974). L'ultimo film, uscito ...
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(fr. ballade; sp. balada; ted. Ballade; ingl. ballad).
La ballata antica. - In Italia. - La ballata è un componimento poetico d'origine popolare, collegato con il canto e la danza (detto anche canzone [...] Boccaccio, e, colorendola col suo caldo e pastoso realismo, secondo il ritmo delle sue movenze regolò il passo alle danze nel Decameron (v. fra le altre, quella assai gustosa: I' mi son giovinetta, e volentieri); e nella realtà, per tutto il secolo ...
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Fino alla metà del Novecento il concetto di B. applicato al campo letterario appariva in modo saltuario e sporadico, poiché era un termine usato per indicare più genericamente l'intero periodo storico [...] quando invece proprio nel Seicento il genere era proliferato, spesso con intenti agonistici verso l'ingombrante archetipo del Decameron. Senza indulgere a polemiche esplicite contro la lettura di Croce, Getto se ne distanziò nei fatti, rinunciando a ...
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De vulgari eloquentia
Pier Giorgio Ricci
Pier Vincenzo Mengaldo
Tradizione Manoscritta. - Comprende solo cinque testi (Berlino, Staatsbibliothek, lat. folio 437 [B], ora conservato a Tübingen; Grenoble, [...] non veduti " (e v., passim, l'espressione vulgare latium); il calco dell'endecasillabo veneziano di VE I XIV 4 nel Decameron IV 2 43; la succitata menzione dell'opera nel Trattatello, con l'esatta qualifica del suo contenuto (" dove intendea di dare ...
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Vettori, Francesco
Andrea Matucci
Nacque a Firenze nel 1474 in una famiglia bene inserita nella cerchia degli ottimati fiorentini. Il padre Piero, nato nel 1443, aveva ricevuto una solida educazione [...] preponderanza delle zone narrative la apparenta a tutt’altro modello, quello ugualmente trecentesco e ancora più famoso del Decameron, cioè del libro organico di novelle chiuse in una cornice e da essa giustificate. In questo senso il Viaggio ...
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RUSTICI, Giovanfrancesco
Paolo Parmiggiani
– Nacque il 23 maggio 1475 a Firenze dal rigattiere Bartolomeo (figlio dell’orafo Marco di Bartolomeo Rustici) e da Bartolomea, e visse i primi anni tra la [...] dei cenotafi di artisti e letterati illustri, il poeta è raffigurato in busto nell’atto di stringere a sé una copia del Decameron, il cui titolo è iscritto sulla rilegatura (Sénéchal, 2007, pp. 39-43, pp. 186 s. catt. 5a-b).
Nel corso del primo ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...