Indumento che copre la persona dalla cintola in giù, dividendosi all'apertura delle gambe e avvolgendole. Il vocabolo è oggi adoperato comunemente come sinonimo di brache e di pantaloni, benché storicamente [...] Sonntagbpost (Winterthur), 10 giugno 1900 e 17 giugno 1900. Utile per il Trecento è C. Merkel, Come vestivano gli uomini del Decamerone, in Rendiconti della R. Acc. dei Lincei, s. 5ª, VI (1897), specie pp. 375-388. Cfr. inoltre le opere generali sul ...
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SALADINO
Francesco Gabrieli
. Forma italianizzata del laqab o soprannome onorifico arabo Ṣalāḥ ad-dīn ("integrità della religione"), sotto la quale (con lievi varianti finali, lat. Saladinus, fr. Saladin) [...] nei suoi frequenti viaggi in incognito in terra cristiana (si ricordi per tutte la nota novella di messer Torello, Decameron X, 9); rinvia prigionieri senza riscatto, o paga egli stesso riscatti esorbitanti; ama di amor cortese e discreto dame ...
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I latinismi sono elementi linguistici attinti dal latino (parole e significati di parole, elementi grafici o fonetici, costrutti sintattici) e giunti in italiano in momenti diversi della sua storia. Occorre [...] sciendum quod, ecc. (Tesi 2007: 74). Nella prosa letteraria più sostenuta, per es. nelle parti introduttive del Decameron di ➔ Giovanni Boccaccio, il modello stilistico-sintattico degli storiografi latini si ripercuote sulla struttura della frase ...
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VELLUTELLO, Alessandro
Donato Pirovano
– Nacque a Lucca nel novembre del 1473, come si ricava dall’atto di battesimo conservato all’Archivio arcivescovile di Lucca (S. Giovanni, Bacchetta battezzati, [...] ai torchi oltre i cinquant’anni, era stato introdotto nell’ambiente veneto da Nicolò Dolfin, curatore nel 1516 del Decameron stampato da Gregorio de’ Gregori e buon amico di Pietro Bembo. Fu proprio Dolfin, infatti, che incoraggiò Vellutello, il ...
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MORLINI, Girolamo
Franco Pignatti
MORLINI (Morlino, de Morlinis, Merlino), Girolamo. – Non ne sono noti documentalmente il luogo e la data di nascita, così come l’origine della famiglia. Non è infatti [...] (novelle XXXI, XXXV) già resi celebri da Boccaccio nelle novelle di Pietro da Vinciolo e di Peronella (V, 10; VIII, 2). Da Decameron, IX, 2 deriva la novella XL; da X, 1, con rimaneggiamenti, la novella V. Poco più numeroso è il contributo del Liber ...
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TORRESANO (Torresani), Andrea
Franco Pignatti
Nacque ad Asola (nei pressi di Mantova) da Federico il 4 marzo 1451; ebbe fratello Giovanni Battista.
Intorno al 1474 si trasferì a Venezia, dove apprese [...] Bembo, Gi Asolani; Dante col sito et forma dell'Inferno tratta dalla istessa descrittione del poeta; Boccaccio, Decameron; Baldassarre Castiglione, Il libro del cortegiano; Petrarca, Canzoniere. Tra i moderni latini si segnalano Giorgio Gemisto ...
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GIOVANNA d'Austria, granduchessa di Toscana
Stefano Tabacchi
Nacque a Praga il 24 genn. 1547, ultima dei quattordici figli di Ferdinando d'Asburgo, re dei Romani e futuro imperatore, e della regina [...] da richiedere al S. Uffizio la facoltà di leggere una serie di libri proibiti, tra cui la versione non purgata del Decameron.
La morte di Cosimo I, avvenuta il 21 apr. 1574, aprì un biennio di instabilità politica e di scontri all'interno ...
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BONELLI, Manfredo
Alfredo Cioni
Dalle sue sottoscrizioni editoriali apprendiamo che egli fu nativo di Strevo (Asti), per quanto esista una località Bonello nell'alto Monferrato da cui potrebbe derivare [...] marzo 1497; è questa una delle pochissime opere in latino edite dal Bonelli. Nessuna copia esiste in Italia del Decameron stampato "...per Maestro Manfrino de monteferrato de Sustreuo de Bonelli..." datata 5 dic. 1498 e posseduta dal British Museum ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Renata Pilati
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Il Seicento è un secolo che si apre sotto il segno dell’ambiguità, specialmente in Italia, [...] “secolo della peste”, condiviso peraltro con il Trecento, teatro della pandemia del 1347-50 descritta da Boccaccio nel Decameron. Ma sotto l’aspetto epidemiologico sono anche altre le malattie collettive che logorano il corpo dell’Europa lungo tutto ...
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MARUCELLI, Giovan Filippo.
Vanna Arrighi
– Nacque a Firenze il 26 sett. 1628 da Alessandro di Francesco e da Elisabetta Monterappoli.
La famiglia Marucelli, originaria del Mugello, era giunta a Firenze [...] iniziativa poi non andata in porto. Ebbe successo invece la collaborazione del M. con gli stessi editori per una ristampa del Decameron, condotta sull’edizione giuntina del 1527, che vide la luce nel 1665 e per la quale il M. redasse una «Prefazione ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...