MAGNO, Celio
Daniele Ghirlanda
Nacque il 12 maggio 1536, forse a Napoli, da Marcantonio, che ebbe altri tre figli: Pompeo, Alessandro e Giulia.
Marcantonio, cittadino originario veneziano, nacque verso [...] (1969), pp. 217, 219; E. Taddeo, C. M. e Marino, in Studi sul Marino, Firenze 1971, pp. 133-141; P. Pagan, Il "Decameron" nella storia e nella cultura veneziana durante la peste del 1575-76, in Studi sul Boccaccio, VII (1973), pp. 339-351; E. Taddeo ...
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ALAMANNI, Luigi
Robert Weiss
Nacque a Firenze il 6 marzo 1495 da Piero di Francesco, filomediceo e gonfaloniere nel 1490 e nel 1512, e dalla sua quarta moglie, Ginevra di Iacopo Paganelli, e fu battezzato [...] poemi, si ricorda ancora la commedia Flora, che attinge all'Andria e al Phormio di Terenzio, non senza qualche prestito dal Decameron: in essa l'A. cercò di imitare in italiano, infelicemente, i metri dei comici latini.
Scarsa è l'opera in prosa ...
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ballata
Ignazio Baldelli
Raffaello Monterosso
Il termine b. è usato da D. sempre in riferimento a una sua b.: Rime LVI 19, LXXX 2, Vn XII 9 (2 volte), 10 1, 11 5, 15 43 (ripreso al § 16, dove il termine [...] orale, non scritto, della tradizione musicale propria della b. è confermato da una fonte poco più tardiva, il Decameron, in cui si trovano frequenti riferimenti alla pratica musicale estemporanea della ballata. Al termine di ogni giornata, dopo che ...
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FRANCIA
Emmanuel DE MARTONNE
Pino FORTINI
Emmanuel DE MARTONNE
Luigi CHATRIAN
Carlo DE ANGELIS
Giulio COSTANZI
Anna Maria RATTI
Raymond LANTIER
Francesco COGNASSO
Roberto PALAMAROCCHI
Pietro [...] attribuite senza prove sicure, hanno una finezza d'osservazione, piena di malizia; le Cent nouvelles nouvelles risentono dell'esempio del Decameron.
Philippe de Commynes (1447-1511), che fu consigliere di Luigi XI e seguì Carlo VIII e Luigi XII nelle ...
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MODA (dal lat. modus "maniera, foggia")
Giovanna Dompè
Usanza passeggiera, soprattutto con riferimento alle acconciature e agli ornamenti, specie femminili. Se tutti i popoli conoscono un costume, cioè [...] oggi popolari, la moda cittadina moltiplica i modelli, come ci rivela una terminologia sempre più ricca (già nel Decameron s'incontrano più di una cinquantina di parole concernenti l'abbigliamento) e introduce col raffinarsi delle usanze varî ...
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VILLA
Giuseppe LUGLI
Raffaello FAGNONI
. Antichità. - Dalle pitture di Tell el Amarna e di tombe egizie si rileva la diffusione di un rudimentale uso di ville presso gli Egizî. Cari ai Babilonesi e [...] Schifanoia: dove, secondo la tradizione, il Boccaccio avrebbe trovato rifugio durante la peste con le novellatrici del Decameron; sulla Via Bolognese la villa Capponi, detta "della Pietra", esempio tipico di architettura secentesca degli architetti ...
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Letteratura e psicoanalisi
Giovanni Bottiroli
Gli scrittori sono i precursori della psicoanalisi, e i suoi migliori alleati. "Probabilmente - dice Freud - attingiamo alle stesse fonti, lavoriamo sopra [...] , L'approccio psicoanalitico: alcuni fondamenti e la scommessa di una lettura, in Il testo moltiplicato. Lettura di una novella del Decameron, a cura di M. Lavagetto, Parma 1982.
J. Hillman, Healing fiction, Barrytown (N.Y.) 1983 (trad. it. Le storie ...
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Italiano
"Sao ko kelle terre per kelle fini
que ki contene trenta anni le
possette parte Sancti Benedicti"
(Placito di Capua)
Italiano, oggi: l'antico, il nuovo
di Gian Luigi Beccaria
14 marzo
Si apre [...] popolo di parlanti, la diffusione della lingua fu dovuta per molta parte alla Commedia di Dante, al Canzoniere del Petrarca, al Decameron del Boccaccio, presi a modello di lingua da parte dei letterati toscani e non toscani, e sminuzzati in lemmi da ...
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La letteratura contemporanea
Piero Boitani
Narrazione a spirale o metanarrazione
C’è chi fa iniziare la letteratura contemporanea e postmodernista con le Ficciones (1944; trad. it. Finzioni, 1955) di [...] senza numero). Il principio che le organizza è quello della schidionata (cioè della sequenza sommatoria, come nel Decameron) teorizzato da Viktor B. Šklovskij, i motivi risalgono alla Morfologija skazki (1928; trad. it. Morfologia della fiaba ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Patrizia Stoppacci
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel corso del Cinquecento il crollo dell’unità religiosa con la Riforma luterana [...] cantore di Norimberga compie un lungo viaggio nella Germania del Sud e in quell’occasione legge la traduzione tedesca del Decameron di Schlüsselfelder. Tornato in patria, all’inizio degli anni Venti Sachs si converte al luteranesimo; la più alta ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...