FOSCOLO, Ugo
Mario Scotti
Nacque a Zante, isola dell'arcipelago Ionio allora sotto il dominio di Venezia, il 6 febbr. 1778. Suo padre, Andrea, medico corcirese, contava ventiquattro anni, sua madre, [...] Firenze e prosegue con una serie di disegni evocanti il mondo boccaccesco: Fiammetta al bagno, l'impudico Dioneo, la genesi del Decameron, dettato da divinità antagoniste delle Grazie, da cui la condanna del poeta. Ma l'insorgere di un nuovo disegno ...
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BRUNI (Brunus, Bruno), Leonardo (Lionardo), detto Leonardo Aretino
VVasoli
Non è sicuramente documentata la data della sua nascita, avvenuta comunque in Arezzo, ove la famiglia del padre Francesco doveva [...] il '38 e il '41, diversi altri scritti uscivano dalla sua operosa "officina" umanistica. Nel '38 volgeva in latino dal Decameron la novella di Tancredi (IV, 1) con il titolo De duobus amantibus Girardo et Sigismunda, stendeva in volgare la Novella di ...
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Sicilia
Ernesto Pontieri
Giorgio Santangelo
Pier Vincenzo Mengaldo
(Cicilia). – Storia. Le vicende storiche della S. che ebbero profonda influenza e risonanza nell'animo della generazione alla quale [...] delle teorie scientifiche e filosofiche del tempo. Né va taciuta l'opera di Argisto Giuffredi (il postillatore del Decameron e della Gerusalemme Liberata) che testimonia della cultura dantesca dell'autore; né può trascurarsi l'opera poetica del ...
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La vita intellettuale
Gino Benzoni
Di, da, a, per palazzo Ducale
Sterminata la testimonianza scritta di quella che è la produzione intellettuale della Venezia che vien da qualificare - semplificando [...] diventano Cento - e così il "virtuosissimo congresso" offre, se non altro pareggiando nel numero, al secolo il suo nuovo Decameron - nell'edizione del 1651. Espressione collettiva del sodalizio - e, volendo precisare, gli autori sono 35 di cui uno ...
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La società Veneziana
Giuseppe Trebbi
L'assenza di vistosi rivolgimenti sociali, il successo nel mantenere la quiete interna rappresentano uno dei principali elementi costitutivi del "mito" di Venezia. [...] circolazione di eterodosse tematiche mediterranee (come nella celebre novella dei tre anelli, espunta dall'edizione espurgata del Decameron), veicolo di idee che tra '500 e '600 si inseriscono nel nascente pensiero libertino (326). Ma naturalmente ...
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FIRENZE
C. De Benedictis
(lat. Florentia)
Città della Toscana, capoluogo di regione, F. si sviluppa in un'area pianeggiante sulle rive dell'Arno, che taglia la città in due parti. Fu colonia romana [...] , della Divina Commedia (Parigi, BN, ital. 74). La medesima tendenza alla visualizzazione narrativa si manifesta anche in un Decameron scritto nel 1427 da Ludovico Ceffini (Parigi, BN, ital. 63) e illustrato con ben centododici vignette.
Bibl.: P ...
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Cerimonie, feste, lusso
Federica Ambrosini
Cerimonie e processioni
Nel corso dei secoli, fino alla caduta della Repubblica, la vita veneziana appare scandita da una grande varietà di pubbliche cerimonie. [...] perché i ruoli femminili vi erano interpretati da "vere done"). I riferimenti alla festa trecentesca sono in Giovanni Boccaccio, Decameron, IV, 2; cf. Richard Bernheimer, Wild Men in the Middle Ages. A Study in Art, Sentiment, and Demonology, New ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...