Famiglia di tipografi e di librai attiva (1483-1606) a Trino di Monferrato e a Venezia. Il primo fu Bernardino, detto Stagnino, cui seguì Giovanni il Vecchio (m. 1540) che stampò a Trino, a Torino (Orlando [...] la diffusione di importanti testi della letteratura italiana: 22 volte stampò le Rime del Petrarca, 8 volte il Decameron, 28 volte l'Orlando Furioso; pubblicò opere di scrittori contemporanei, libri spagnoli e traduzioni dallo spagnolo. Poi iniziò ...
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GIOLITO DE' FERRARI, Gabriele
Massimo Ceresa
Nacque, probabilmente nel primo decennio del XVI secolo a Trino, nel Vercellese, da Giovanni senior e Guglielmina Borgominieri. Doveva essere il primogenito, [...] Cortegiano di B. Castiglione (prima di una serie di ristampe). L'anno seguente fece uscire tredici volumi, tra i quali un Decameron e un Orlando furioso ornati di xilografie, ma ancora ricorse al prestito di caratteri di altri: B. Stagnino e Comin da ...
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La tecnica della stampa a caratteri mobili, nata a Magonza prima dell’agosto 1456 (la data non compare nella Bibbia di Gutenberg, ma si ricava da un’indicazione manoscritta su di un esemplare dei quarantasei [...] di Vindelino da Spira (il nome rivela l’origine tedesca) è del 1470 (Venezia). Tra il 1470 e il 1471 uscì il Decameron di Boccaccio. La princeps della Commedia di Dante uscì a Foligno nel 1472. Tra gli incunaboli di materia non religiosa, secondo i ...
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PAOLO da Butzbach
Andrea Canova
PAOLO da Butzbach (Paulus de Bozchpach, Paulus de Busbach, Paulus Teutonicus). – Il modo in cui è abitualmente indicato nei documenti notarili permette di ricostruire [...] città e il 25 di quel mese aveva scritto al marchese Ludovico Gonzaga per chiedergli in prestito il suo manoscritto del Decameron, che voleva fare imprimere, affermando di avere già condotto presso di sé alcuni tipografi. Sta di fatto che proprio a ...
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Stampa
Martyn Lyons
Introduzione
L'invenzione della stampa rappresenta una delle numerose svolte che segnarono sia la storia materiale del libro occidentale, sia l'evoluzione del rapporto tra lettore [...] gli editori. Nel XVI secolo, durante la Controriforma, la Chiesa condannò le opere di Machiavelli, e ammise il Decameron solo in una versione purgata. Gli editori che derogavano da queste norme venivano perseguitati. Nel 1546 Étienne Dolet, colpevole ...
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GIUNTI (Giunta), Filippo, il Vecchio
Massimo Ceresa
Nacque a Firenze, verso il 1450 secondo Bandini (p. 24) e Decia (p. 19), nel 1456 secondo Pettas (p. 336), da Giunta di Biagio; della madre si conosce [...] per i classici italiani: la Commedia di Dante del 1506, le opere in volgare di F. Petrarca (1510, 1515), il Decameron di G. Boccaccio del 1516, quest'ultimo interessante per le xilografie. Nel 1505 stampò Gli Asolani di Pietro Bembo, riproducendo ...
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GIUNTI (Giunta), Bernardo
Massimo Ceresa
Nacque a Firenze, da Filippo il Vecchio e da Lucrezia di Benedetto di Michele di Zanobi, il 12 nov. 1478. Già dal 1503 è sporadicamente attestato come assistente [...] prevalentemente riproposte vecchie edizioni. Ciononostante, i Giunti riuscirono nel 1527 a pubblicare l'edizione in quarto del Decameron, una delle più celebri della stamperia, alla quale concorsero, tra gli altri, Pietro Vettori, Francesco Berni e ...
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Scrittore, poeta, autore e regista cinematografico e teatrale italiano (Bologna 1922 - Ostia, Roma, 1975). Dopo aver seguito nell'infanzia gli spostamenti del padre, ufficiale di carriera, compì gli studî [...] hanno definita, "dell'Eros"), partiti alla riscoperta del sesso attraverso una rilettura delle fonti della grande favolistica mondiale: Decameron (1971), I racconti di Canterbury (1972), Il fiore delle Mille e una Notte (1974). L'ultimo film, uscito ...
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FRANCINI, Antonio.
Franco Bacchelli
Nacque a Montevarchi, probabilmente dopo il 1480; nulla si sa dei suoi maestri, né della sua formazione, che dovette essere però di alto livello, considerata la sua [...] da V. Borghini, egli avrebbe collaborato anche, assieme ad alcuni giovani fiorentini, al testo della famosa edizione del Decameron pubblicata dai Giunti nell'aprile (A. Virgili, Francesco Berni, Firenze 1881, p. 156, ma vedi contro questa opinione ...
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Complesso di pagine dello stesso formato, contenenti testi e illustrazioni, ricavate da fogli di carta stampati o manoscritti, piegati in segnature, cuciti o incollati, e tenuti insieme da un rivestimento [...] collane. I fiorentini Giunta, dai nitidi corsivi e dalle eleganti figure, toccano punti altissimi, in particolare con l’edizione del Decameron del 1527 e l’editio princeps della Storia d’Italia di Guicciardini (1561). A Roma A. Baldo, su incarico di ...
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tamagno
agg. [voce settentr., lat. tam magnus], ant. – Tanto grande, così grande; in senso assol., assai grande o, al contrario, molto piccolo. Con quest’ultimo sign. fu usato talvolta il dim. tamagnino, anche come soprannome di persona di...
ventisettana
agg. e s. f. [der. di ventisette, come anno del secolo in riferimento]. – In filologia e nella critica letteraria, l’edizione v. o la v., del Decameron, la famosa edizione del 1527 (Firenze, Giunti) dell’opera di Boccaccio; la...