Tipografi nativi di Forlì e operosi nel Veneto (sec. 15º-16º); stamparono molti dei libri illustrati più ammirati del tempo (Fasciculus medicinae del Ketham, 1491; Decamerone, 1492; Novellino, 1492). Gregorio, [...] che fu anche silografo, dal 1505 fino al 1528 continuò la sua attività da solo ...
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Tipografo (Parma 1450 - Milano 1510). Tra i primi a esercitare l'arte della stampa a Milano, pubblicò (1470-99) non meno di 176 edizioni, soprattutto classici latini, ma sono notevoli anche le edizioni [...] italiane, quali il Decamerone (1476) e il Canzoniere di Petrarca (1494). ...
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Stampatore (n. Ratisbona, sec. 15º), attivo in Italia. Nel 1470 a Venezia, tra i primi a esercitarvi l'arte della stampa, diede il De oratore di Cicerone, cui seguirono diverse edizioni di classici e il [...] Decamerone (1471). Nel 1473 V. era a Milano, associato con lo stampatore Filippo Lavagna e l'umanista Cola Montano (prima opera con la sottoscrizione di V. il De officiis di s. Ambrogio, 1474). A Milano, ove fu attivo fino al 1488, V. stampò ...
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Famiglia fiorentina di tipografi-editori (secc. 15º-17º) a Firenze, Venezia e Lione, con succursali a Londra, Madrid, Burgos, Salamanca, Saragozza, Medina del Campo, Lisbona. La casa di Firenze ebbe inizio [...] 102 edizioni. Ebbe per collaboratore il figlio Bernardo (1487-1551) che diede, tra l'altro, la famosa ed. del Decamerone del 1527, detta Ventisettana. Luca Antonio (1457-1538) fondò la casa di Venezia, in gara coi Manuzio, specializzata in libri ...
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Prototipografo (m. 1478), originario di Reutlingen, cittadino di Strasburgo dal 1463. Nel 1468 introdusse l'arte della stampa ad Augusta, dando le Meditationes di s. Bonaventura. Seguirono numerose edizioni [...] fratello di Z., Johann, fu attivo a Ulma dal 1473 (anno in cui dava, tra altri libri, la traduzione tedesca del Decamerone, e la prima edizione e la traduzione tedesca del De claris mulieribus) al 1493; come il fratello Günther si specializzò nella ...
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Scrittore (Roma 1521 - Venezia 1586), figlio di Iacopo, che lo portò con sé a Venezia dopo il sacco di Roma (1527). Poligrafo attivissimo, autore di versi, di prose letterarie, storiche, retoriche, di [...] fatti delle famiglie illustri d'Italia (1582), il Secretario (1564), trattato sull'arte di scriver lettere, le Lettere sopra le dieci giornate del Decamerone (1543) e l'opera Del governo dei regni e delle repubbliche così antiche come moderne (1561). ...
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DE MICHELI, Pietro Adamo
Tiziana Pesenti
Nacque a Mantova intorno al 1440 da Ludovico.
La sua famiglia, che vantava una lontana parentela coi Gonzaga, apparteneva di fatto all'aristocrazia degli uffici [...] i "maestri stampatori", ma che non ebbe mai un'officina propria.
Il primo libro stampato a Mantova nel 1472 non fu il Decamerone, bensì, come era nei voti del D., un libro di diritto: il Tractatus maleficiorum di Angelo Gambiglioni da Arezzo (Indice ...
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GARANTA, Nicolò
Lucinda Spera
Originario di Brescia, nacque probabilmente nei primissimi anni del sec. XVI da Giovanni.
Libraio ed editore, visse a Venezia. Il matrimonio con Giulia de' Rusconi, dalla [...] tipi uscirono, in successione, le Porretane di Giovanni Sabadino degli Arienti, il Novellino di Masuccio Salernitano e il Decamerone di Giovanni Boccaccio. Il rapporto con De Gregori si concluse proficuamente con la pubblicazione della princeps dell ...
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GHERARDO (Gerardo, Girardo), Paolo
Margherita Breccia Fratadocchi
Tipografo attivo a Venezia nel XVI secolo, del quale risultano ignote le date di nascita e di morte; poiché la sua produzione tipografica [...] il Petrarca, 1550; Callisto da Piacenza, Enarrationes, 1550; F.M. Alunno, La fabbrica del mondo, 1555; G. Boccaccio, Il Decamerone… e le ricchezze della lingua volgare sopra il Boccaccio di F.M. Alunno, 1557).
Due le marche che contraddistinguono le ...
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purita
purità s. f. [dal lat. tardo purĭtas -atis, der. di purus «puro»]. – Lo stesso che purezza, ma quasi esclusivam. in senso fig., come condizione spirituale di innocenza, di candore, di assenza di tendenze colpevoli e di desiderî non...
prosare
proṡare v. intr. [der. di prosa] (aus. avere), raro. – Scrivere in prosa: tutti coloro i quali hanno o prosato o poetato in questa lingua (Varchi); ant., parlare, conversare con un certo compiacimento: i novellatori del ‘Decamerone’,...