OLDHAM, John
Ernest de Sélincourt
Poeta satirico inglese, nato il 9 agosto 1653 a Tetbury (Gloucestershire), morto il 9 dicembre 1683 presso Nottingham. Figlio d'un ministro dissidente, fu educato a [...] fu scritta, probabilmente con sincerità, sotto l'impulso della commozione prodotta dal panico della congiura di T. Oates. Il suo distico decasillabo possiede una monotona energia, ma è rozzo e con rime errate. L'elogio del Dryden, che chiamò l'O. "il ...
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Forma di strofe propria della poesia epica medievale, soprattutto francese e spagnola, composta di un numero variabile di versi ottonari, o più spesso decasillabi o dodecasillabi, legati dall’assonanza [...] , sciolti da ogni legame di rima o assonanza, e da G. D’Annunzio, che nella Notte di Caprera introdusse l. di versi dodecasillabi ed endecasillabi con cesura fissa dopo l’arsi della quarta sillaba, a imitazione dell’antico decasillabo epico francese. ...
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vocale (sost.)
Alessandro Niccoli
Con una denominazione risalente alla grammatica antica, D. chiama " vocali " i suoni (e le relative lettere) che per essere pronunciate non hanno bisogno dell'appoggio [...] II V 4, dopo aver citato il verso di Giraldo da Borneill " Ara ausirez encabalitz cantars ", osserva che esso, benché sembri decasillabo, è in realtà un endecasillabo, perché le due ultime consonanti non fanno parte della sillaba precedente; et licet ...
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accento
. Nell'unico luogo in cui compare, parole di dolore, accenti d'ira (If III 26), ha il valore di "tono di voce " esprimente il sentimento dell'ira. Questa interpretazione è dominante presso gli [...] moderno vede in a. un sinonimo di " parole "; il Sapegno intende " interiezioni ".
Per l'a. tonico, v. ACCENTUAZIONE; per gli a. ritmici nei versi, v. DECASILLABO; ENDECASILLABO; NOVENARIO; OTTONARIO; QUATERNARIO; QUINARIO; SENARIO; SETTENARIO. ...
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. Efestione chiama ἑνδεκασύλλαβος il metro saffico di undici sillabe (v. saffici, metri); ma il nome hendecasyllabus fu usato specialmente dai Latini, i quali con esso indicarono, oltre il salfico, anche [...] combinazioni a cui può dar luogo l'unione del settenario con il quinario.
Derivato con ogni probabilità dal decasillabo francese e introdotto in Italia insieme con la prima lirica francese e provenzale, l'endecasillabo diventò il verso principale ...
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Poeta inglese, nato a Dublino nel 1615, morto nel 1669, figlio unico d'un giudice inglese, educato nel Trinity College di Oxford, e avviato allo studio della legge nel Lincoln's Inn. Come fautore della [...] II libro dell'Eneide di Virgilio, e dei Salmi. La sua importanza nella storia letteraria sta unicamente nell'uso del verso decasillabo, per il quale esercitò un'influenza riconosciuta da Dryden. Il suo verso è armonioso e disciplinato, e fu il D. a ...
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Poeta inglese (n. prob. a Londra tra il 1340 e il 1345 - m. Londra 1400). Era nel 1357 paggio di Lionel, duca di Clarence, terzogenito di Edoardo III, partecipò (1359) alla spedizione di Edoardo III in [...] perfetta. Diede splendore letterario alla lingua vernacola e creò quasi dal nulla la tecnica del verso inglese: il suo decasillabo in coppie a rima baciata (heroic couplet) divenne lo strumento per eccellenza della grande poesia inglese. Egli rimane ...
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La versificazione è l’insieme di norme e consuetudini che presiedono alla produzione del verso, unità metrica fondamentale tanto nei sistemi quantitativi (tipicamente, quelli delle letterature classiche [...] nella versificazione canterina e cavalleresca (Boiardo), anche nella variante con accento di 5ª, rigorosamente evitato nella lirica.
Il decasillabo prevede l’ultima tonica in 9ª posizione. Soprattutto a partire dal Settecento ha schema 3ª 6ª 9ª (così ...
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PETROVIĆ Njegoš, Petar
Giovanni Maver
Poeta e principe montenegrino, nato il 1° novembre 1812 a Njeguši, morto a Cettigne il 19 ottobre 1851. Trascorse la sua fanciullezza parte a Cettigne presso lo [...] ortodosso stile popolare (Kula Gjurišića, La torre di Gj., Čardak Alekšića, La specola di A.), ma più spesso il decasillabo dei canti popolari, dal ritmo pianamente narrativo, diventa, in lui, densamente concettoso; e si ha allora la sensazione di ...
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Letteratura
Disciplina che ha per oggetto lo studio della versificazione, fondata su un complesso di norme che variano secondo la natura di ciascuna lingua e le convenzioni che si stabiliscono in rapporto [...] all’arte metrica libera e dotta insieme di G. Carducci, G. Pascoli e G. D’Annunzio. L’ottonario, il decasillabo, usati alle origini, caddero presto in disuso e furono riesumati dall’aspirazione popolare-medievalizzante dell’Ottocento (G. Manzoni, G ...
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decasillabo
decasìllabo agg. e s. m. [dal lat. tardo decasyllăbus, gr. δεκασύλλαβος, comp. di δέκα «dieci» e συλλαβή «sillaba»]. – Verso composto di dieci sillabe (o, più propriam., di dieci «posizioni metriche»: v. endecasillabo); nella metrica...
novenario
novenàrio agg. e s. m. [dal lat. novenarius «che consta di nove» (der. di novenus: v. novena)]. – Composto di nove parti: quasi esclusivam. nella locuz. verso n. (o assol. il n.), verso di nove sillabe (o, più propriam., di nove...