Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Antonio Gramsci
Aurelio Musi
Tra i maggiori intellettuali italiani della prima metà del Novecento, Antonio Gramsci fu uno dei fondatori del Partito comunista d’Italia (1921). Per le sue idee, all’avvento [...] alla «borghesia umanistica», al ceto intellettuale, al decentramento e al self government il compito di disfare il che fosse la base di un sistema protezionistico e rafforzasse l’economia e l’egemonia settentrionale. Il Mezzogiorno era ridotto a un ...
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Bilanci di famiglia, analisi dei
Giuseppe Alvaro
Introduzione
Lo studio dei bilanci di famiglia ha due secoli di vita. Essi trovano, infatti, un primo impiego, nella seconda metà del 1700, nelle analisi [...] prodotto il 61% e che appare, inoltre, in fase di accentuata espansione.
Un sistema economico sempre più terziarizzato significa un maggiore decentramento dell'apparato produttivo e un numero crescente di attività che possono essere svolte nell ...
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LURAGHI, Giuseppe Eugenio
Nicola Crepax
Nacque a Milano il 12 giugno 1905, da Felice e da Giuditta Talamona, ultimo di quattro figli.
La famiglia era esponente di quella parte del ceto medio cittadino, [...] . Il CIPE chiese di procedere a operazioni di decentramento produttivo tali da decongestionare l'area di Arese. L. morì a Milano il 10 dic. 1991.
Lo scenario dell'economia italiana era ormai del tutto cambiato da quello che aveva accompagnato la sua ...
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GRASSI, Paolo
Giorgio Taffon
Nacque a Milano, il 30 ott. 1919, da Raimondo e Ines Platesteiner.
Il padre, pugliese, di Martina Franca, si era trasferito a Milano, dove collaborò a Il Sole occupandosi [...] visitate - il G. era impegnato per realizzare il decentramento delle attività del Piccolo, teatrali e latamente culturali, municipalizzando" il teatro di prosa e sfruttando il contributo economico pubblico, per aumentare le presenze, non ebbe un ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Vilfredo Pareto
Corrado Malandrino
Vilfredo Pareto è probabilmente l’economista e il sociologo italiano più originale nel panorama mondiale tra fine Ottocento e inizio Novecento. Uno scienziato tanto [...] quadro di modernizzazione del sistema economico e civile, e di certezza del potere; ma anche con il mantenimento della rappresentanza elettiva parlamentare e dell’autonomia della magistratura; con il decentramento amministrativo; con la garanzia dei ...
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GAMBI, Lucio
Francesca Sofia
Nacque a Ravenna il 20 marzo 1920 dall’ingegnere Domenico, discendente da una famiglia di spiccate tradizioni liberali e risorgimentali, e da Lina Pelagatti. Adolescente [...] regionalizzazione nei meri termini di un decentramento politico-territoriale, e recuperando per inerzia fasi storiche dal punto di vista architettonico, urbanistico, sociale ed economico (si veda il suo Geografia e contestazione 1968, Faenza 1968 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Genoveffa Palumbo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’idea di uno Stato che racchiuda gli Slavi del sud (“jugoslavi”) nasce nel XIX secolo, [...] insoddisfazione tra i Serbi, sparsi tra i diversi pezzi di un Paese che si avvia verso un crescente decentramento.
La morte di Tito: crollo economico, crisi politica e disordini sociali
La morte di Tito nel 1980 espone il Paese a nuove difficoltà ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Antonio De Viti de Marco
Manuela Mosca
Antonio De Viti de Marco è un grande economista italiano, fondatore della teoria pura della finanza pubblica e ispiratore della public choice. Con Maffeo Pantaleoni, [...] amministrazioni locali da realizzare attraverso il decentramento.
Il contributo scientifico
Abbiamo accennato al 11.
L. Einaudi, Prefazione a A. De Viti De Marco, Principi di economia finanziaria, Torino 1934.
E. Rossi, A. De Viti de Marco, uomo ...
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Acri
D. Jacoby
Z. Jacoby
(od. San Giovanni d'Acri; ebraico 'Akkō; arabo 'Akkā)
Città sulla costa di Israele, a N della baia di Haifa, fondata al principio del secondo millennio a.C. a km. 1 ca. a E [...] dell'epoca araba, ereditati dai latini dopo il 1104, furono determinati in particolare dal decentramento della vita cittadina sul piano sociale ed economico, fenomeno tipico dell'evoluzione delle città del Vicino Oriente nei primi secoli dell'Islam ...
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FERRARI, Enzo
Franco Amatori
Nacque a Modena il 20febbr. 1898 da Alfredo e da Adalgisa Bisbini. Il padre, proprietario di una piccola azienda produttrice di materiale ferroviario, aveva raggiunto una [...] contava più di cento dipendenti, la legge sul decentramento industriale spinse il F. a trasferire la produzione apparve il modo più efficace per sfruttare da un punto di vista economico i trionfi sportivi. Nel 1947 le Ferrari vendute furono 7, nel ...
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gruppo
s. m. [dal germ. kruppa]. – 1. Insieme di più cose o persone, distinte l’una dall’altra, ma riunite insieme in modo da formare un tutto: un g. di case, di persone; un g. di stelle; un g. d’aziende; g. familiare, costituito dai membri...
deromanizzazione
s. f. Superamento del centralismo politico e burocratico rappresentato dalla città di Roma nella sua funzione di capitale. ◆ una cultura non aliena da un’esigenza reale di decentramento e di «deromanizzazione» dell’apparato...