DECENZIO (Flavius Decentius)
M. Floriani Squarciapino
Fratello di Magnenzio e correggente (351); appresa la morte del fratello si uccise (353).
Come per Magnenzio, le sue effigi, nelle monete di zecca [...] romana di una caratteristica plasticità, sono ricreate sul tipo di quelle dei prìncipi costantiniani, ma, nonostante l'idealizzazione, conservano la testa quadrata e la massiccia pesantezza della parte ...
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MAGNENZIO (Flavius Magnus Magnetius)
M. Floriani Squarciapino
Imperatore romano; nato ad Amiens poco dopo il 300 d. C. di stirpe germanica, militò sotto Costantino e Costante, proclamato imperatore ad [...] a Lione (353).
Era uomo coraggioso ed eloquente, ma di barbari costumi. Il ritratto suo, come quello del fratello Decenzio, nelle monete di zecca romana è ingentilito e rifatto sul tipo di quelli dei principi costantiniani; pure anche attraverso ...
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AEQUITAS
G. Bermond Montanari
Personificazione romana dell'equità. La forma più antica del nome, Aecetia (C. I. L., i, 13), si trova nell'iscrizione di una tazza di Vulci: aecetiai pocolom. Come divinità [...] (Adv. gent., 4, 1) ed in alcune dediche di statue. La personificazione dell'Ae. appare sulle monete imperiali da Galba a Decenzio. È raffigurata come una figura femminile stante con un lungo vestito ed una bilancia nella mano destra. L'altra mano a ...
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COSTANZO II (Flavius Iulius Constantius)
D. Faccenna
Imperatore romano.
Figlio di Costantino Magno e di Fausta (?), nato a Sirmio (Pannonia) il 7 agosto 317 (o 318), Cesare l'8 novembre 323 (o 324) e [...] il 9 settembre 337. Dopo la morte di Costantino II (340) e quella di Costante (350) e la eliminazione dei ribelli Magnenzio e Decenzio (353), rimane signore assoluto. Celebra i vicennali nel 343, i trecennali nel 353 ed il suo trionfo a Roma nel 357 ...
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GUBBIO
M.E. Savi
(lat. Iguvium, Iulia Iguvia; Eugubium, Interbium nei docc. medievali)
Cittadina dell'Umbria (prov. Perugia), posta sul fianco occidentale del monte Ingino e attraversata dal torrente [...] di studi umbri, Gubbio 1965", Perugia 1966, pp. 283-321; V. Monachino, La lettera decretale di Innocenzo I a Decenzio, in Ricerche sull'Umbria tardoantica e preromanica, "Atti del II Convegno di studi umbri, Gubbio 1964", Perugia 1965, pp. 211 ...
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ESARCATO
R. Farioli Campanati
Dopo la riconquista bizantina dell'Italia e la cacciata dei Goti, a seguito di una guerra protrattasi per quasi venti anni dal 535 al 554, Ravenna, liberata nel 540 dal [...] del territorio ravennate (S. Giorgio ad Argenta, abbazia di Pomposa) e delle Marche (Pesaro, cripta di S. Decenzio) emerge la posizione preminente di questa tecnica pittorica nella decorazione monumentale, a sostituzione del tradizionale mosaico, che ...
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decenza
decènza s. f. [dal lat. decentia, der. di decens -entis «decente»]. – Convenienza, decoro, pudore, intesi non solo come sentimento individuale ma, più, come esigenza etica collettiva che si ha l’obbligo di rispettare: vestire, parlare,...
tabu
tabù (anche, ma solo nel sign. proprio e nell’uso scient., tabu) s. m. e agg. [dal fr. tabou, ingl. taboo, adattam. di voce polinesiana]. – 1. s. m. a. In etnologia e in storia delle religioni, interdizione o divieto sacrale di avere...