Ade
M. Mihályi
(gr. ῞ΑιδηϚ; lat. Hades)
Antica divinità, signore e custode dei defunti, sovrano dell'oltretomba. Rappresentato nel mondo greco per lo più come Zeus, ma con il volto corrucciato, i capelli [...] disordinati sulla fronte, la lunga barba incolta, A. corrisponde nei Settanta alla traduzione dell'ebraico shĕ'ōl, sede dei defunti, buoni e cattivi (tradotto nella Vulgata come infernus, inferi, inferus; At. 2, 24-31; Sal. 94, 17; Mt. 16, 18; Is. 38 ...
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fascia
Enrico Malato
Con riferimento all'usanza di fasciare i corpi dei defunti, D. afferma, a proposito della fenice, che nardo e mirra son l'ultime fasce (If XXIV 111), sono cioè le bende funebri. [...] Alle f. in cui vengono avvolti i bambini, ma con valore metonimico, si riferisce invece in Pg VII 100 Ottacchero ebbe nome, e ne le fasce / fu meglio assai che Vincislao suo figlio / barbuto. In senso ...
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MANI (Manes)
Giulio Giannelli
Con questa denominazione i Romani antichi designavano le anime dei defunti alberganti nell'oltretomba e che di là risalivano, di quando in quando, a vagare tra i vivi sulla [...] relazione fra i trapassati e i viventi della stessa stirpe; mentre l'idea di Manes abbracciava tutti indistintamente i defunti. In progresso di tempo questa distinzione scomparve e, obliteratosi poi del tutto il culto dei di parentes, i Mani ...
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Termine di derivazione araba che nell’uso europeo designa i santi musulmani, vivi o defunti, e i semplici mausolei in cui essi sono sepolti e la cui forma più caratteristica consiste in una costruzione [...] cubica coperta a cupola e isolata sui quattro lati. In arabo, invece, murābiṭ non è riferito ai mausolei (detti qubba), ma solo ai santi non sceriffi, la cui virtù benefica si estende agli oggetti di loro ...
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dibbūq Termine ebraico che indica la possessione da parte di demoni o di anime di defunti. Il tema ha ispirato un classico del teatro ebraico (Der Dybuk di S. Anski, 1921). ...
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Festa cattolica di tutti i santi (festum omnium Sanctorum) con la quale si sogliono onorare tutti i defunti che godono la gloria del Paradiso. ...
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alma
Fernando Salsano
Probabile provenzalismo per " anima " (cfr. Migliorini, Lingua 137), presente solo in poesia. Come appellativo dei defunti che D. incontra nell'oltretomba, pare condizionato dalla [...] misura della dignità primigenia (una suggestione dell'aggettivo almus che nel linguaggio cristiano era spesso riferito a Dio, alla Vergine, ai santi?) poiché ha la maggioranza delle attestazioni nel Paradiso ...
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Lo stato degli uomini non sposati.
Nell’antichità l’influsso del concetto religioso secondo il quale il culto dei defunti era necessario alla loro pace ultramondana, donde la necessità di lasciare dietro [...] di sé dei discendenti che perpetuassero questo culto, ispirò al diritto dello Stato, erede del diritto sacro, una politica legislativa in favore del matrimonio e ostile al celibato. A Roma l’avversione ...
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L'archeologia delle pratiche funerarie. Americhe
Thomas R. Hester
Claude-François Baudez
Peter Kaulicke
Tom D. Dillehay
Le aree, le sepolture, i corredi e i riti: america settentrionale
di Thomas [...] stucco del Periodo Classico, una piccola giara chiusa da una ciotola, contenente i resti di una cremazione e gli ornamenti personali del defunto (collane di grani di giadeite e conchiglia, anelli di rame e lamine d'oro). A partire dal XII sec. d.C ...
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defunto
agg. [dal lat. defunctus, part. pass. di defungi «compiere»; propr. defunctus vitā «che ha compiuto il tempo della vita»]. – 1. Morto: la d. zia; il d. genitore. Spesso sostantivato: i parenti del d., della d.; messa per i d.; l’ufficio...
numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...