Ade
Massimo Di Marco
Il dio dei morti e l'aldilà degli antichi Greci
L'Ade non era, nella concezione classica, il luogo in cui i giusti ricevono il premio delle loro virtù e i malvagi sono condannati [...] era, invece, la sede buia e nebbiosa in cui erano destinati a rimanere per sempre, in forma di semplici ombre, tutti i defunti, senza distinzione alcuna
Il dio dei morti
Ade significa "invisibile". È il nome del dio, ma anche del regno dei morti. Il ...
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TUMULI, Civiltà dei
E. Castaldi
Apparsa nel corso del XV sec. a. C. ebbe una durata di circa due secoli ed insieme a culture finitime (Aunjetitz, Armoricana) caratterizza il periodo del Bronzo medio [...] (II o b) dell'Europa centro-occidentale.
Rari gli stanziamenti, mentre numerose sono le necropoli: i defunti venivano inumati in posizione distesa a fior di terra e le sepolture, generalmente singole, talvolta multiple, erano contrassegnate da tumuli ...
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LEMURI (lat. Lemŭres)
Giulio Giannelli
Con questo nome si designavano dagli antichi Romani le anime dei morti; veniva usato dunque come sinonimo di larvae. Ai Lemuri era dedicata la festa notturna delle [...] Lemuria, celebrata nei giorni 9, 11 e 13 di maggio e che aveva lo scopo di placare le anime vaganti dei defunti e tenerle lontane dalla casa. La cerimonia più importante consisteva nel rito compiuto dal pater familias, il quale gittava dietro di sé, ...
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INFERIE (Inferiae)
Giulio Giannelli
Era così chiamato dai Romani il sacrificio offerto ai Mani (v.); detto anche sollemnia mortis. Il sacrificio si celebrava talvolta ogni due mesi, ma generalmente in [...] dell'anno e valeva in special modo per i mani famigliari (di parentum). I quattro giorni di commemorazione privata dei defunti erano, oltre al giorno natalizio, quelli delle feste Rosalia, della Violatio e dei Parentalia (die natalis et rosationis et ...
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. Sono le parole iniziali del Salmo CXXIX (ebr. CXXX) che, dopo l'umile confessione delle proprie colpe, esprime la speranza della redenzione per la misericordia di Dio. È uno dei salmi graduali, e dai [...] primi tempi cristiani fu usato come salmo penitenziale. Divenne poi popolare come salmo in suffragio dei fedeli defunti. Liturgicamente, oltreché nell'ufficio dei morti, ricorre nel turno regolare dei salmi ai vespri di ogni mercoledì, e inoltre nei ...
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Scrittore giapponese (Osaka 1899 - Zushi, Yokosuka, 1972). Nel 1924 fondò, assieme a Y. Riichi e altri giovani intellettuali, la rivista Bungei jidai ("L'epoca della letteratura"), portavoce di un movimento [...] del realismo letterario allora dominanti. Aveva già pubblicato la sua prima opera, Shōkonsai ikkei ("Scena di una cerimonia dei defunti", 1921) e iniziato a scrivere i brevissimi racconti poi conosciuti come tanagokoro shōsetsu (trad. it. Racconti in ...
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GIOVANNI di Bartolomeo
Maura Picciau
Non si conoscono il luogo e la data di nascita di questo lapicida e scultore fiorentino attivo a Padova nel XV secolo.
In un documento del 1463 egli si dichiara [...] figlio del fu Bartolomeo da Settignano, paese con una forte tradizione nella lavorazione dei marmi, e fratello dei già defunti Antonio e Iacopo (Sartori, 1976).
La sua presenza in Veneto è attestata a partire dal 1429, quando risulta abitante in ...
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Zapotechi Popolazione del Messico centro-meridionale, residente da antica data nella porzione meridionale dell’attuale Stato di Oaxaca. Gli Z. erano distinti in numerose tribù, riunite in uno Stato a regime [...] mantennero la loro indipendenza politica e culturale. Eccellevano nella ceramica, soprattutto di carattere figurativo. Incineravano i defunti, custodendone le ceneri in cellette sotto le loro piramidi; i capi venivano imbalsamati. I siti archeologici ...
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Stazione neolitica presso il villaggio di Baia (Dobrugia), da cui prende il nome una cultura del 5° millennio a.C., contemporanea della fase antica della cultura di Boian e diffusa, oltre che in Dobrugia, [...] avveniva quasi esclusivamente in vaste aree cimiteriali separate dagli abitati, con il corpo del defunto per lo più disteso sul dorso (➔ Cernavodă). L’economia era basata soprattutto su caccia e pesca. La ceramica è del tipo impresso e a superficie ...
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defunto
Andrea Mariani
È presente in due occorrenze: Pd XVII 21 discendendo nel mondo defunto, e XXVI 9 sia / la vista in te smarrita e non defunta (aggettivo verbale). Nel primo caso, attribuito alla [...] perduto del tutto la facoltà visiva; è quindi un latinismo con carattere di vocabolo pregnante, come nota il Tommaseo: " vista defunta: cessata dalle sue funzioni " (cfr. Pd X 18 potenza... morta). Da questi due passi appare chiaro come il vocabolo ...
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defunto
agg. [dal lat. defunctus, part. pass. di defungi «compiere»; propr. defunctus vitā «che ha compiuto il tempo della vita»]. – 1. Morto: la d. zia; il d. genitore. Spesso sostantivato: i parenti del d., della d.; messa per i d.; l’ufficio...
numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...