Antiche feste romane in commemorazione dei defunti; si celebravano a Roma con carattere privato dal 13 al 21 febbraio, giorno dedicato alle feralie che erano invece ferie pubbliche. Furono dette p. anche [...] le celebrazioni in famiglia degli anniversari funebri ...
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Lo stato degli uomini non sposati.
Nell’antichità l’influsso del concetto religioso secondo il quale il culto dei defunti era necessario alla loro pace ultramondana, donde la necessità di lasciare dietro [...] di sé dei discendenti che perpetuassero questo culto, ispirò al diritto dello Stato, erede del diritto sacro, una politica legislativa in favore del matrimonio e ostile al celibato. A Roma l’avversione ...
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Suinin
Imperatore giapponese della preistoria (29 a.C.-70 d.C. secondo la datazione tradizionale). Potrebbe essere una figura parzialmente storica. Secondo il racconto del Nihonshoki pose fine all’usanza [...] di seppellire servi vivi e oggetti dei defunti nelle tombe imperiali (kofun) e introdusse la pratica di sostituirli con statuine e oggetti di terracotta (haniwa). ...
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Poeta-cantore dei popoli celti. I b. si accompagnavano con uno strumento simile alla lira, detto crotta, e costituivano una specie di ordine. Disparvero dalla Gallia dopo la conquista romana; sopravvissero [...] in Irlanda (fino al sec. 17°), Scozia (sec. 18°), Galles. Cantavano soprattutto poesie celebrative o elogiative e commemorazioni di defunti. Alla tradizione attinse J. Macpherson nel comporre i suoi Canti di Ossian (1760-65). Dopo la sua riuscita ...
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Secondo la dottrina cattolica, la remissione innanzi a Dio della pena temporale per peccati già cancellati, per quanto riguarda la colpa, con la confessione sacramentale; il fedele debitamente disposto [...] queste si giunse alla facoltà per un confessore di conferire l’i. plenaria in punto di morte e all’applicazione dell’i. ai defunti, che si ebbe con atti dei pontefici nel 15° secolo. Anche se la dottrina teologica sull’i. era stata ormai pienamente ...
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PESTALOZZI, Vincenzo
Laura Ronchi De Michelis
PESTALOZZI, Vincenzo. – Nacque a Chiavenna (nei pressi di Sondrio) in data ignota, da Ippolito, che nel 1544 ricoprì la carica di console di Chiavenna. [...] Cazzola di Gaudenzio e nel 1560, insieme con il fratello Paolo e il cugino Nicola, fu nominato tutore dei figli del defunto cugino Floramundo, giurista. Era attento ai progressi della tecnica: il 9 novembre 1563, poco prima di recarsi a Zurigo per ...
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Storico, morto a Torino il 16 aprile 1952.
Della sua Storia universale era uscita una nuova edizione, in 5 volumi (complessivamente 10 tomi), Torino 1950-54, che si spinge sino allo scoppio della seconda [...] guerra mondiale.
Bibl.: Necrologio di G. Luzzatto, in Rendiconti dell'Accademia dei Lincei. Appendice: necrologi di soci defunti (1945-55), Roma 1957, pp. 78-80; Nuova Rivista storica, XXXVI (1952), pp. 181-188 (necrologio e bibliografia a cura della ...
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ALBINAGGIO
AAndrea Romano
Per albinatus o anche advenatus s'intendeva, originariamente, la situazione per cui i beni degli stranieri morti erano rivendicati, iure albanagii, dal signore del luogo ove [...] di un favor in un contesto che conosceva la generale successione legale del signore del luogo nei beni degli stranieri defunti, per cui, come si diceva in un diploma di Carlo Magno, "res peregrinorum propriae sunt regis". Una posizione comune anche ...
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defunto
agg. [dal lat. defunctus, part. pass. di defungi «compiere»; propr. defunctus vitā «che ha compiuto il tempo della vita»]. – 1. Morto: la d. zia; il d. genitore. Spesso sostantivato: i parenti del d., della d.; messa per i d.; l’ufficio...
numero
nùmero s. m. [dal lat. numĕrus; cfr. novero]. – 1. Ciascuno degli enti astratti che rappresentano insiemi di unità, ordinati in una successione infinita (serie naturale dei n.) nella quale ogni elemento conta un’unità in più rispetto...