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ossitono

Enciclopedia Dantesca (1970)

ossitono Ghino Ghinassi Nelle parole o., cioè accentate sull'ultima sillaba di origine latina, l'uso dantesco non presenta divergenze sostanziali dall'uso moderno. Si può osservare, tutt'al più, in [...] di non facile soluzione, quando le ragioni metriche non siano veramente stringenti né soccorrano altre prove. Nei versi Antigone, Deïfile e Argia / e Ismene sì trista come fue (Pg XXII 110-111), il Petrocchi preferisce, contro gli editori precedenti ... Leggi Tutto

dieresi

Enciclopedia Dantesca (1970)

dieresi Gian Luigi Beccaria Due vocali contigue nel corpo della parola equivalgono di solito, nel computo del verso, a una sillaba sola; ma il poeta può talvolta tenerle distinte, per conferire loro [...] , beato, tornear, peana, real, reame, roteata, roteando, Leandro, Learco), ‛ ee ' (neente), ‛ ei ' (reina, veicolo, Deifile, Deidamia), ‛ eo ' (galeotto, leone, Eteòcle, Anacreonte, Gedeòn), ‛ eu ' (Creusa), ‛ oa ' (Romoaldo, Croazia, coarta, cloaca ... Leggi Tutto

sicuro

Enciclopedia Dantesca (1970)

sicuro (securo) Alessandro Niccoli È presente in tutte le opere meno che nelle Rime, ma è usato con frequenza - come assoluto oppure seguito da un complemento introdotto da ‛ di ' o da ‛ da ' - solo [...] chi è libero da timori o ritegni parla con voce... sicura (Pd XV 67), " ferma e non tremante " (Buti). Quando Argia e Deifile furono condotte alla presenza del loro padre Adrasto e dei due eroi Polinice e Tideo, li loro occhi fuggiro da ogni altrui ... Leggi Tutto

grecismi

Enciclopedia Dantesca (1970)

grecismi Bruno Migliorini Le parole di origine greca che appaiono nelle opere di D. erano nella massima parte già correnti nell'uso popolare o dotto del suo tempo; qualcuna soltanto è stata attinta [...] Diogenès, Empedoclès, Eufratès, Lachesìs (accento dubbio), Semiramìs, Parlìs. Per i nomi in vocale citiamo Antigonè, Caliopè, Climenè, Deifilè, Ismenè, Penelopè, Semelè; Eunoè, Letè; Cliò e forse Clotà. Obbediscono a questa regola anche i nomi comuni ... Leggi Tutto

gente

Enciclopedia Dantesca (1970)

gente [sost.; plur. anche gente] Antonio Lanci Sostantivo ad altissima frequenza; ricorre in tutte le opere volgari di Dante. Il plurale, nelle edizioni oggi normalmente seguite, è di solito ‛ genti [...] angoscia). Più specifico il valore del termine in Pg XXII 109 Quivi [nel Limbo] si veggion de le genti tue / Antigone, Deïfile e Argia, / e Ismene, cioè " i personaggi cantati da te [Stazio] nelle tue opere ". In due luoghi g. assume il significato ... Leggi Tutto

Stazio, Publio Papinio

Enciclopedia Dantesca (1970)

Stazio, Publio Papinio Ettore Paratore D. ricorda S. già in Cv IV XXV 6 come lo dolce poeta. Si sarebbe tentati di pensare che così definendolo egli alludesse alle Silvae. Ma del poeta egli ignorava [...] nuova creazione epica. Sotto quest'aspetto assume tutto il suo significato il fatto che in Pg XXII non solo Argia e Deifile, i modelli di virtù già esaltati nel Convivio, ma anche Antigone, Ismene, Isifile, Manto, e, accanto ai principali personaggi ... Leggi Tutto
TAGS: GIOVANNI DEL VIRGILIO – ATTI DEGLI APOSTOLI – FRANCESCO ARNALDI – FILOSOFIA MORALE – VEGLIO DI CRETA
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tenere

Enciclopedia Dantesca (1970)

tenere (tenire) Alessandro Niccoli Vocabolo di notevole frequenza, presente in tutte le opere compresi il Fiore e il Detto. Quanto alla morfologia, è da rilevare l'alternanza di forme con nesso palatale [...] di questa donna; XXXVI 5 9 non posso tener li occhi... / che non reguardin voi; e ancora in Cv IV XXV 8 [Argia e Deifile] palide e rubicunde si fecero, e li loro occhi fuggiro da ogni altrui sguardo, e solo ne la paterna faccia, quasi come sicuri, si ... Leggi Tutto
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