Eretico (n. Sinope 85 d. C. circa - m. 160 circa). Di agiata condizione, si trasferì a Roma; quando espose le sue tesi sulla totale inconciliabilità tra Nuovo e Vecchio Testamento fu subito scomunicato. [...] che ha creato la materia (si noti che questo secondo Dio non è una realtà malvagia come nel manicheismo, ma solo un demiurgo del mondo fisico), un essere che, non essendo in grado di dare la perfezione alla realtà, si è limitato a imporre delle ...
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cagione
Alfonso Maierù
. Nell'uso filosofico il termine ‛ causa ' (ma la forma prevalente in D. è c.) designa i principi operatori e giustificativi della vita, del movimento e di tutto ciò che accade [...] (Tim. 28 A, C, 57 E; cfr. Plotino Enn. III I 1), la distinzione tra l'operare diretto del Demiurgo e quello mediato dall'intervento degli dei che il Demiurgo ha creati (Tim. 41 A-D), la distinzione (Tim. 46 D-E) tra c. principali (che operano con ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Isaia Iannaccone
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Un indicatore della portata del rinnovato interesse del mondo cristiano per le matematiche [...] questo modo la visione mitica del cosmo di Platone, che si adattava a quella cristiana a patto di trasporre il demiurgo del Timeo nel Dio creatore della Genesi e le intelligenze motrici degli astri negli angeli, comincia a slittare nella cosmologia ...
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Timeo
(Τίμαιος) Dialogo di Platone, forse l’ultimo pubblicato dal filosofo. A differenza degli altri scritti platonici, il T. presenta in forma di dialogo soltanto la parte introduttiva, mentre il discorso [...] e delle sue operazioni e si diffonde sulle ragioni della bellezza dell’Universo e della sua unità, individuando nella bontà del Demiurgo la causa dell’origine del mondo, la generazione e l’attività dell’anima cosmica, i suoi movimenti armonici, la ...
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. Le origini e la storia primitiva degli Aztechi - potente tribù del gran popolo Nahua - s'ascondono nel buio delle leggende. Tradizioni li vogliono provenienti da una località detta Chicomoztóc ("sette [...] di Chapultepéc ("monte delle cavallette") e i grandi laghi e le paludi che occupavano in parte quel territorio. Il loro demiurgo d'allora, Tenóch, avendo un giorno visto sopra una pianta di fico (nopal), piantata su una roccia emergente dall'acque ...
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Natura
Paolo Casini
Il termine latino natura, passato nelle principali lingue moderne, conserva nella propria etimologia, da nasci, "nascere", l'antica idea di generazione, crescita (affine al greco [...] nel regno delle ombre. Il filosofo pitagorico protagonista del Timeo narra il mito della genesi del cosmo dalle mani di un demiurgo, che ha per modello l'idea eterna e immutabile alla quale si ispira generando il tempo, lo spazio, gli elementi, i ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Pietro Verri
Loredana Garlati
Pochi uomini hanno legato il proprio nome a una città e a un’epoca come Pietro Verri, la cui parabola esistenziale e intellettuale si consuma all’interno della settecentesca [...] ’uomo, mostrando una visione lontana dalla pedagogia della felicità di cui si era nutrito utopisticamente l’Illuminismo.
Un sovrano demiurgo in aiuto alle riforme: da Giuseppe II a Napoleone
Verri si illuse per lungo tempo sul possibile connubio fra ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Platonismo e pitagorismo in Plutarco e Numenio
Franco Ferrari
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La storia del platonismo antico è segnata [...] Dio”, cioè il Bene-Uno, il quale condensa in se stesso il mondo delle idee, e dal “secondo Dio”, cioè il demiurgo, al quale spetta il compito di generare il mondo sensibile sulla base del modello contenuto nel primo Dio. Numenio, inoltre, sembra ...
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Scienza greco-romana. Scienza e istituzioni nella Tarda Antichita
Ilsetraut Hadot
Scienza e istituzioni
La matematica
Le quattro scienze matematiche ‒ aritmetica, geometria, astronomia e musica, riunite [...] dio artefice come una ragione cosmica e paradigmatica su cui, come su un abbozzo e su un modello archetipico, si fonda il demiurgo di tutte le cose per ordinare le realizzazioni tratte dalla materia e far trovare loro il proprio fine, ma anche perché ...
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MITOLOGIA
C. Cieri Via
Le figurazioni mitologiche nel Medioevo appartengono a quella tradizione classicista che dall'età tardoantica fino alla fine del Trecento guardò al mondo antico in termini ora [...] benefattori dell'umanità: da Prometeo ad Atlante, a Giasone fino a Dedalo - che come forgiatore di statue assume il ruolo di demiurgo -, a Orfeo e a Ercole, raffigurati da Andrea Pisano nelle formelle del campanile di S. Maria del Fiore a Firenze.In ...
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demiurgo
s. m. [dal lat. demiurgus, gr. δημιουργός «artefice, ordinatore», propr. «lavoratore pubblico», comp. di δήμιος «del popolo» e ἔργον «opera»] (pl. -ghi, meno com. -gi). – 1. Nell’antica Grecia: a. Nome con cui venivano designati gli...
demiurgico
demiùrgico agg. [dal gr. δημιουργικός] (pl. m. -ci). – Di demiurgo, del demiurgo; fig., creativo, capace di dare vita a una realtà: politica d.; la funzione d. dell’arte, o dell’artista.