Filosofo neoplatonico (sec. 3º d. C.), discepolo di Ammonio Sacca. L'ipotesi secondo la quale sarebbe da identificarsi con l'O. padre della Chiesa è stata dimostrata priva di fondamento da K. O. Weber [...] , contro la tendenza a moltiplicare le ipostasi divine (suprema unità, pensiero, anima del mondo) via via discendenti verso il mondo sensibile, identificava Dio con il Demiurgo quale è concepito da Platone nel Timeo, cioè come artefice dell'Universo. ...
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Gnostico del sec. 2º, a Roma ai tempi di Igino (136-140); la sua dottrina, che è stata a torto messa in rapporto con la genesi del pensiero di Marcione, doveva ridursi alla consueta antitesi fra il dio [...] supremo e il demiurgo creatore. ...
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Scrittore e scienziato italiano (Torino 1891 - Ivrea 1948). Collaboratore (dal 1921) e direttore (1943) de La Stampa, fondatore e direttore (1945-48) de La Nuova Stampa; socio corrisp. dei Lincei (1947). [...] ed attualità del liberalismo (1945); Anima e volti del Piemonte (1947); Profeti d'oggi, 1947; Nascita del Demiurgo, 1948. Della sua attività scientifica (fu ingegnere e professore di meccanica razionale e meccanica applicata alle macchine alla R ...
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Filosofo greco (Atene 428 o 427 a. C. - ivi 348 o 347). Era di famiglia agiata e nobile; la tradizione racconta che gli era stato inizialmente imposto il nome del nonno, Aristocle, e che quello di Πλάτων [...] corporeo e visibile, non è stato sempre, ma è nato, cominciando da un "principio" e per opera del divino artefice, il Demiurgo, che ha plasmato il mondo a immagine del modello eterno: plasmato e non creato, perché P., oltre che del modello e della ...
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Attore comico italiano (n. Monfalcone 1953). Intrattenitore dalla vena poetica e surreale e dalla comicità aggressiva, oltraggiosa e beffarda a dispetto del fisico minuto da folletto, ha affrontato le [...] Rossi (1995), Romeo & Juliet-Serata di delirio organizzato (1999) in cui si riservava il ruolo di Mercuzio e di demiurgo, scegliendo i protagonisti fra il pubblico. Sono seguiti: Storie per un delirio organizzato (2001); Il Signor Rossi e la ...
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Scienza greco-romana. Aristotele
Enrico Berti
Aristotele
Il ritorno al naturalismo presocratico nelle opere perdute
L'originalità di Aristotele rispetto a Platone nel modo di concepire quell'indagine [...] pure intesa come arte divina, gode di una posizione di priorità rispetto alla Natura, perché il mondo sensibile è prodotto dal divino demiurgo, e dunque la Natura è opera dell'arte divina, in Aristotele la Natura non è prodotta da nessuna arte, e l ...
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INGHIRAMI, Fabio
Michelangelo Salpietro
Nacque a Sansepolcro, nell'Alta Valle del Tevere, il 24 ott. 1920, da Pio e Laura Menci, in una famiglia di antica nobiltà. Ammesso all'Accademia navale di Livorno, [...] secondo un filo conduttore: la "logica d'insieme" (cfr. A. Mancinelli, Lo chiamano l'"Avvocato". Ma F. I. è il demiurgo di un impero, in Mondo Uomo, maggio 1993, p. 49). Imprenditore innovativo non solo a livello nazionale, per scelte e decisioni ...
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Scrittore italiano (Firenze 1881 - ivi 1956). P. fu parte viva del movimento letterario, filosofico e politico, che ai primi del Novecento promosse da Firenze lo svecchiamento della cultura e della vita [...] altre filosofie, sempre insoddisfatto perché vi cercava il segreto per diventare giudice sicuro del bene e del male, una sorta di demiurgo o di uomo-dio. Il suo volontarismo romantico e decadente lo portò a concepire la letteratura come «azione» e a ...
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Eretico (n. Sinope 85 d. C. circa - m. 160 circa). Di agiata condizione, si trasferì a Roma; quando espose le sue tesi sulla totale inconciliabilità tra Nuovo e Vecchio Testamento fu subito scomunicato. [...] che ha creato la materia (si noti che questo secondo Dio non è una realtà malvagia come nel manicheismo, ma solo un demiurgo del mondo fisico), un essere che, non essendo in grado di dare la perfezione alla realtà, si è limitato a imporre delle ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Pietro Verri
Loredana Garlati
Pochi uomini hanno legato il proprio nome a una città e a un’epoca come Pietro Verri, la cui parabola esistenziale e intellettuale si consuma all’interno della settecentesca [...] ’uomo, mostrando una visione lontana dalla pedagogia della felicità di cui si era nutrito utopisticamente l’Illuminismo.
Un sovrano demiurgo in aiuto alle riforme: da Giuseppe II a Napoleone
Verri si illuse per lungo tempo sul possibile connubio fra ...
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demiurgo
s. m. [dal lat. demiurgus, gr. δημιουργός «artefice, ordinatore», propr. «lavoratore pubblico», comp. di δήμιος «del popolo» e ἔργον «opera»] (pl. -ghi, meno com. -gi). – 1. Nell’antica Grecia: a. Nome con cui venivano designati gli...
demiurgico
demiùrgico agg. [dal gr. δημιουργικός] (pl. m. -ci). – Di demiurgo, del demiurgo; fig., creativo, capace di dare vita a una realtà: politica d.; la funzione d. dell’arte, o dell’artista.