TREVISAN, Zaccaria
Antonio Ferracin
senior. – Nacque a Venezia nel 1370 da Giovanni Trevisan.
La famiglia, originaria di Aquileia, era emigrata dapprima a Treviso e di lì a Venezia, dove venne innalzata [...] assegnargli in data 1° febbraio 1400 la corresponsione di 500 fiorini d’oro da aggiungersi alla sua ordinaria retribuzione, denari che avrebbe dovuto elargirgli il marchese d’Este in qualità di tributario nei confronti del papa per l’investitura di ...
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BARIANI, Nicolò
Maura Piccialuti
Figlio di Giovanni, nacque a Piacenza intorno alla metà del sec. XV. Entrato nell'Orcúne degli agostiniani eremiti, si addottorò in filosofia, teologia e diritto canonico. [...] Bernardino de'Busti nell'operettadefensorium montis pietatis, Mediolani 1497- Per il B., che si rifà alle concezioni aristoteliche, il denaro altro non è che un mezzo di scambio e quindi per sua natura non può produrre frutti. Nel caso specifico dei ...
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ALTOVITI, Bindo
Aldo Stella
Nacque a Roma il 26 nov. 1491 dal nobile fiorentino Antonio. Rimasto a sedici anni orfano del padre, che aveva iniziato le fortune bancarie della famiglia trasferendosi da [...] di grossi tronchi per la fabbrica di S. Pietro fin dalle abetaie di Camaldoli, mentre già da anni era depositario dei denari per la medesima fabbrica; tra i suoi clienti ricordiamo il duca Carlo di Savoia, quando nel 1529 si trovò in difficoltà ...
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CALDORA (Candola), Raimondo
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Figlio di Giovan Antonio e di Rita Cantelmo e fratello del più noto Giacomo, dovette essere minore di quest'ultimo e quindi nascere dopo il 1369. Sposò, in data a noi [...] il servizio di Venezia per mettersi agli ordini del re Renato. Nell'inverno 1438-39 il C. consegnò al fratello i denari che questi doveva prestare al monarca napoletano.
Alla morte di Giacomo (seconda metà del 1439) crebbe l'importanza politica del C ...
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TONTI, Michelangelo
Chiara Quaranta
– Nato da umile famiglia nei pressi di Rimini nel 1566, forse a dicembre, fu avviato allo studio della musica e successivamente si addottorò in legge all’Università [...] di un vivace scambio verbale tra i due: il fiscale «ha anco detto, che delli cardinali se ne fanno per favore, per fortuna, per denari, e delli indegni, e morto uno se ne fa un altro, ma che delli Farinacci non se ne trovarà un altro; e tra l’altre ...
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AICARDI (A. Visconti), Bartolomeo
Giuseppe Martini
Nato nel 1402 da Domenico, entrato nel clero pavese, rivestiva ancora gli ordini minori quando, il 4 nov. 1429, fu nominato vescovo di Novara. Partecipò [...] Sforza (che figurava allora come capitano generale del duca di Milano); ma il duca si sarebbe dovuto impegnare a dare quei denari allo Sforza, e nel massimo segreto, per non irritare Alfonso. È chiaro dunque che l'A. lavorava in favore dello Sforza ...
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BIZONI, Bernardo
Gaspare De Caro
Le scarse notizie rimaste sul B. derivano tutte da una sua Relazione in forma di diario (pubblicata col titolo Europa Milleseicentosei) del viaggio da lui compiuto nel [...] ". E in effetti, poiché si offrirono al Giustiniani "per tutto amici e comodità indicibili e facilità grandissime d'aver denari per qualsivoglia somma... trascorse molto paese e lontano di quel che aveva presupposto", terminando il viaggio a Roma il ...
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ARISTEIDES (᾿Αρισέιδης Aristīdes)
F. Magi
2°. - Celebrato pittore tebano, forse figlio di Nikomachos, sulla cui genealogia e cronologia si mostra confusa la tradizione antica, tanto che è stata supposta [...] vide prima che perisse nell'incendio del tempio, sotto Augusto). Il quadro pare che fosse stato comperato dal re Attalo per 600.000 denari dopo la distruzione di Corinto, e poi tolto a questo e portato a Roma da L. Mummio (Plin., Nat. hist., xxxv, 24 ...
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ARATA, Ubaldo
Riccardo Capasso
Nato a Ovada (Alessandria) il 23 maggio 1895, abbandonò ben presto gli studi universitari per dedicarsi al cinema, con il quale, lavorando saltuariamente, aveva rapporti [...] , La Signora di tutti di M. Ophüls; 1935, Passaporto rosso di G. Brignone e Aldebaran di A. Blasetti; 1936, Re di denari di E. Guazzoni; 1938, Luciano Serra, pilota di G. Alessandrini e Jeanne Doré di M. Bonnard; 1939, La Vedova di G. Alessandrini ...
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meglio (mei; me')
Lucia Onder
È il comparativo dell'avverbio ‛ bene ', e significa perciò " in modo migliore ", pur assumendo connotazioni diverse secondo il verbo a cui si unisce.
Si vedano i seguenti [...] avermi servita; XC 6 se tu lor presti, me' val a chitarli (per il Parodi si potrebbe leggere acchittarli), " se tu presti loro denari, è meglio lasciar perdere, farne la quietanza "; CCIII 12, CCXIV 8, e Detto 16 ciò ch'e' disira avere, / che val me ...
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denaro
(o danaro; ant. denàio o danàio) s. m. [lat. denarius, agg. (sottint. nummus) der. di deni «a dieci a dieci», propr. «moneta del valore di dieci assi»]. – 1. a. Unità monetaria, presso gli antichi Romani, equivalente in origine a 10...