funzione marginale
funzione marginale nelle applicazioni della matematica all’economia, funzione che misura la variazione di una grandezza economica, quale costo, ricavo o guadagno, in dipendenza della [...] in termini puntuali, il costo aggiuntivo che bisogna sostenere per produrre una ulteriore unità di un determinato bene. La derivata prima di una funzione di ricavo rappresenta il ricavo marginale e cioè, in termini puntuali, il ricavo aggiuntivo che ...
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In logica matematica, data una teoria formale, occorre distinguere un teorema sintattico di f. da uno semantico. Il primo si riferisce ai concetti di derivabilità e di non contraddittorietà, il secondo [...] . Del teorema sintattico di f. si hanno due formulazioni equivalenti: a) un’espressione A è derivabile da un insieme P di premesse se e solo se A è derivabile da un sottoinsieme finito di P; b) un insieme P di espressioni è non contraddittorio se ...
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derivataderivata concetto fondamentale dellʼanalisi infinitesimale, che trova numerosissime applicazioni anche in tutte le scienze sperimentali. La derivata è una funzione dedotta (o derivata) in modo [...] finito) del rapporto incrementale di ƒ al tendere a 0 dellʼincremento h = Δx della variabile indipendente x:
In termini intuitivi la derivata esprime la rapidità con cui varia ƒ(x) al variare di x in vicinanza di x̄. Il significato geometrico della ...
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Taylor, serie di
Serie di potenze (➔ serie matematica) elaborata da B. Taylor, i cui addendi contengono potenze dell’argomento x di una funzione f. La serie di T. di una funzione f(x) definita in un [...] è: f(x)=f(a)+ f(1)(a)(x−a)+f(2)(a)(x−a)2/2+...+f(n)(a)(x−a)n/n!+..., dove f(n)(a) indica la derivata n-esima di f calcolata in a, e n!=n(n−1)(n−2)∙∙∙2∙1 (si legge n fattoriale). La serie di T. si può estendere anche a funzioni di due o più argomenti ...
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quasi ovunque
quasi ovùnque [avv.] [ALG] [ANM] Locuz. significante che la proprietà alla quale essa è riferita vale in tutti i punti a eccezione di un sottoinsieme di punti, costituenti un sottoinsieme [...] di misura nulla; equivale a quasi dappertutto. ◆ [ALG] Applicazioni q. uguali: v. misura e integrazione: IV 2 c. ◆ [ANM] Funzione q. derivabile: v. misura e integrazione: IV 4 c. ...
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controesempio
controesempio caso particolare di un’affermazione generale introdotto per dimostrare la falsità di tale affermazione. Per esempio, se si vuole dimostrare che l’affermazione «tutti i numeri [...] non ha validità generale. Costruire controesempi è, quindi, un metodo efficace per confutare congetture; per esempio è noto che «ogni funzione derivabile è continua»; tuttavia non è vera l’implicazione inversa, cioè che «ogni funzione continua è ...
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monogeneita
monogeneità [Der. di monogeno] [ANM] Condizioni di m.: lo stesso che condizioni di olomorfia di Cauchy-Riemann, che devono essere soddisfatte affinché una funzione sia analitica: la funzione [...] complessa f(z)=u(x, y)+iv(x, y) della variabile complessa z=x+iy è monogena od olomorfa o analitica in un dominio A se è derivabile in ogni punto di A; ciò si verifica se e solo se sono soddisfatte le condizioni di m. e cioè ðu/ðx=ðv/ðy e ðu/ðy=-ðv/ð ...
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serie di funzioni, derivazione di una
serie di funzioni, derivazione di una data una serie di funzioni di una variabile reale
in cui le funzioni ƒn(x) sono definite e derivabili in uno stesso insieme [...] E ⊆ R, dove la serie è uniformemente convergente, se anche la serie delle derivate converge uniformemente in E, la somma ƒ(x) è derivabile e risulta ...
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rappresentabile
rappresentàbile [Der. di rappresentare (→ rappresentazione) "che è suscettibile di rappresentazione"] [ALG] [FAF] Funzione r.: nella logica matematica, è tale una funzione di una o più [...] S se e solo se c'è in S una formula P(x₁,..., xn+1), tale che per ogni sostituzione di valori numerici k₁,..., kn+1 rispettiv. alle variabili x₁,..., xn+1, la formula P(k₁,..., kn+1) è derivabile in S se kn+1= f(k₁,..., kn), e, se altrimenti, è ...
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secanti, metodo delle
secanti, metodo delle (per la risoluzione di una equazione) metodo numerico per la ricerca degli → zeri di una funzione; è anche detto metodo delle corde. Si riferisce al problema [...] [a, b], cioè per i punti A(a, ƒ(a)) e B(b, ƒ(b)). Si supponga per semplicità che la funzione abbia nell’intervallo considerato derivata seconda ƒ″ > 0 e che sia ƒ(a) < 0 e ƒ(b) > 0; la curva volge quindi la concavità verso le ordinate ...
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derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.
derivare1
derivare1 v. intr. e tr. [dal lat. derivare tr., propr. «trarre l’acqua da un ruscello», der. di rivus «ruscello, corso d’acqua»]. – 1. intr. (aus. essere) Scaturire, aver origine, provenire (detto di un corso d’acqua): il Po deriva...