zen Forma di buddhismo giapponese, derivata nel 12°-13° sec. dalla scuola cinese Chan. Lo z. riduce la tecnica ascetica alla sola meditazione (zen), che peraltro non deve concentrarsi su alcun oggetto, [...] per quanto elevato esso sia (neanche la stessa Illuminazione può essere oggetto dello z.). Il modo usuale è la seduta di meditazione (zazen); la percezione dell’identità tra il vuoto e il meditante, che ...
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hessiano
hessiano [agg. e s.m. Der. del cognome di L.O. Hesse] [ALG] Curva h., o hessiana (s.f.): per una data curva algebrica piana, è la curva algebrica luogo dei punti doppi delle polari della curva, [...] . Determinanti h. intervengono in modo essenziale in problemi di massimo e minimo di funzioni di più variabili (nel caso di funzioni di una sola variabile, ci si riduce alla sola derivata seconda). ◆ [ALG] Matrice h.: v. sopra: Determinante hessiano. ...
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LIDDITE
Franco Grottanelli
. Miscela esplosiva derivata essenzialmente dall'acido picrico, con aggiunta di vaselina e di dinitrobenzolo. La vaselina serve a diminuire la sensibilità all'urto propria [...] dell'acido picrico ed anche, se pure leggermente, l'attacco delle pareti metalliche dei proietti in cui è contenuta la miscela. La liddite non è superiore all'acido picrico puro, ed ebbe fama solo perché ...
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osteocito
Cellula del tessuto osseo, derivata dall’osteoblasto al termine del processo di mineralizzazione della matrice ossea. Gli o. sono localizzati in cavità, dette lacune osteocitarie, rivestite [...] da una guaina glicoproteica, e sono connessi tra loro da prolungamenti cellulari che si originano dal citoplasma, diramandosi in canalicoli ossei e formando un complesso sistema intercomunicante ...
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accordanza
. D. adopera la parola, derivata dal provenzale e frequente nella scuola siciliana (per es. Guido delle Colonne Amor, che lungiamente 46; Re Enzo S'eo trovasse Pietanza 5) e nei lirici toscani [...] (Guittone Ahi, lasso, che li boni 2; Bondie S'eo canto 22; Rustico Or ho perduta 5), in Vn XIII 9 12, in rima, a proposito dei suoi pensieri d'amore, nell'espressione ‛ fare a. ', " trovare accordo ", ...
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noia (nuta)
Domenico Consoli
Probabilmente derivata dal provenzale noja, enoja (v. NOIARE), n. mostra spesso in antico un senso più forte che non oggi, indicando " dolore " nei suoi vari gradi.
Questo [...] valore di " pena grave ", " tormento ", manifesta in If I 76 Ma tu perché ritorni a tanta noia?, dove allude alla selva, e quindi alla condizione del peccato.
Con gradazione appena meno intensa, in Vn ...
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Cellula androgenetica
(*)
Cellula uniparentale, ossia derivata dalla fusione di due genomi paterni. Durante lo sviluppo dei Mammiferi, i genomi dei genitori non sono funzionalmente equivalenti, in quanto [...] alcuni loci omologhi subiscono l’effetto di modificazioni epigenetiche specifiche per la linea germinale. Questo processo conferisce a una sottoclasse di loci omologhi, definiti geni imprinted, un’espressione ...
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envia
Luigi Vanossi
La voce, derivata dal francese antico envie, compare tre volte nell'edizione parodiana del Fiore e del Detto. In Fiore CIX 13 Colui cui povertà tien in dolore, / convien che sia [...] ladrone o muor d'envia; / o serà falsonier o mentitore, avrà il valore di " invidia ", e così in Detto 234 E quando va per via, / ciascun di lei ha 'nvia / per l'andatura gente (dove la donna sembra produrre ...
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derivata
s. f. [da derivato, part. pass. di derivare1]. – Concetto fondamentale nell’analisi matematica e nelle sue applicazioni che esprime, date due grandezze l’una funzione dell’altra (per es., in fisica, lo spazio percorso e il tempo impiegato...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.