Fisico e filosofo della natura (Pisa 1564 - Arcetri 1642). Figlio maggiore di Vincenzo, musicista e teorico della musica e di Giulia Ammannati, trascorse la sua infanzia tra Pisa e Firenze (dal 1574). [...] al quadrato del tempo impiegato a percorrerlo) in una lettera a P. Sarpi nel 1604, asserendo però di averla derivata dall'assunto che la velocità è proporzionale allo spazio percorso (mentre giunse solo in seguito a stabilire che la velocità ...
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Relativamente allo sviluppo delle conoscenze sull'a. t., la circostanza che ha causato un decisivo progresso a partire dai primi anni Sessanta del 20° sec. è stata l'utilizzazione di strumenti di misurazione [...] dell'a. t., ma anche la produzione nell'aria sia di cosiddetti gas secondari della combustione (centinaia di composti derivanti da complesse reazioni chimiche e fotochimiche, i principali tra i quali sono l'anidride solforosa e vari ossidi di azoto ...
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L'Eta dei Lumi: la fine della conoscenza naturale 1700-1770. Luce, calore, elettricita e magnetismo
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Luce, calore, elettricità e magnetismo
A partire dagli anni Settanta del Settecento, [...] fuoco, preferendo l'idea, già sostenuta da Newton e da Francis Bacon, che il fuoco e il calore che ne derivava fossero semplici manifestazioni di un incremento del moto tra le particelle di materia ordinaria. Il punto di vista materialista guadagnò ...
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induzione
induzióne [Der. del lat. inductio -onis, dal part. pass. inductus di inducere "indurre" (→ induttivo)] [FAF] Procedimento logico, opposto a quello della deduzione, per cui dall'osservazione [...] (cioè la legge di Faraday-Neumann-LencŠ: v. induzione elettromagnetica: III 173 c), risulta proporzionale alla derivata temporale dell'intensità di corrente nel primo circuito, secondo un coefficiente di mutua i. elettromagnetica dipendente soltanto ...
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La condizione degli organismi dotati di una forma specifica, di una costituzione chimica determinata, capaci di mantenersi in una situazione di equilibrio dinamico, cioè di avere un ambiente interno costante [...] e il pH dell’oceano non doveva essere molto diverso dall’attuale in quanto, anche allora, tamponato dai silicati derivati dall’erosione delle rocce superficiali. L’atmosfera primitiva era sostanzialmente priva di ossigeno; questo gas, da cui dipende ...
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densita
densità [Der. del lat. densitas -atis, da densus "denso"] [LSF] (a) Generic., l'esser denso, il modo più o meno compatto con cui la materia è distribuita in un corpo o in un sistema (d. materiale). [...] la variabile assuma un valore compreso tra a e b vale ∫abf(x)dx e la funzione f(x) è anche uguale alla derivata della funzione di ripartizione; è detta anche funzione di d. (nel punto x). Tale concetto si estende e assume importanza essenziale negli ...
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Fermi, Enrico
Férmi, Enrico (Roma 1901, nat. SUA - Chicago 1954) Prof. di fisica teorica nell'univ. di Roma (1926), poi (1938) nella Columbia Univ., New York, e infine (1946) nell'Institute of nuclear [...] costruiti con il tensore di curvatura e, nell’approssimazione di campo debole quasi statico, si riducono al tensore derivata seconda del potenziale gravitazionale classico. Le coordinate di F. hanno un ruolo cruciale in relatività generale per la ...
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bilancia
bilància [(pl. -ce) Der. del lat. bilanx -ancis, comp. di bi- e lanx "piatto" e quindi "strumento a due piatti"] [MTR] [MCC] Il termine, originar. indicante strumenti per la misurazione di masse [...] : altro nome dell'elettrometro (←) assoluto. ◆ [MTR] [MCC] [GFS] B. gravimetrica: particolare tipo di b. di torsione derivata da quella di Eötvös. ◆ [MTR] [MCF] B. idrostatica, o di Archimede: strumento per determinare la massa volumica ρs di ...
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Biologia
Unità morfologica e fisiologica elementare di tutti gli organismi animali e vegetali; questi possono essere costituiti da una o più cellule. Il termine c. è stato introdotto in biologia nel 1665 [...] c. da una reazione stimolata dalla luce.
Una rilevante innovazione per la comprensione delle funzioni cellulari è derivata sicuramente dalla creazione degli anticorpi monoclonali che, teoricamente, possono essere usati per localizzare e purificare ...
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Fisica
In ottica, in generale, si chiama l. (o meglio, l. semplice) il sistema ottico centrato costituito da 2 diottri rifrangenti adiacenti, ambedue curvi oppure uno curvo e l’altro piano, cioè il sistema [...] opportuna, disposti tutt’intorno ad a, ed equivalente nel complesso a una l. di grande apertura relativa. Si può considerare tale l. derivata da una l. sferica (nel caso della fig. 5, una l. piano-convessa, di cui con c è indicato il profilo sferico ...
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derivata
s. f. [da derivato, part. pass. di derivare1]. – Concetto fondamentale nell’analisi matematica e nelle sue applicazioni che esprime, date due grandezze l’una funzione dell’altra (per es., in fisica, lo spazio percorso e il tempo impiegato...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.