Vedi PRASSITELE dell'anno: 1965 - 1996
PRASSITELE (Πραξιτελης, Praxiteles)
G. Becatti
Scultore nato ad Atene, forse alla fine del V o nei primissimi anni del IV sec. a. C., da Kephisodotos, di cui fu [...] una moneta di Caracalla di Ulpia Pautalia compare un Dioniso, nello stesso schema, che tiene nella destra un tralcio di vite, derivato dalla creazione prassitelica e anzi per alcuni riproduzione di un Dioniso di Elide di P. (Paus., vi, 26, 1), che è ...
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Vedi SPINA dell'anno: 1966 - 1997
SPINA (Σπῖνα, Spina)
N. Alfieri
P. E. Arias
N. Alfieri
P. E. Arias
Città etrusca della pianura padana, che le fonti letterarie indicano nell'antico delta del Po e [...] quartiere presso Motta della Girata, dove il Padus Vetus corre a ridosso delle antiche dune litoranee: da questo ramo del Po fu derivato un canale navigabile (largo 15-20 m e lungo circa 2 km) con tracciato rettilineo, da O ad E. Ad esso corrisponde ...
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Vedi FENICIA, Arte dell'anno: 1960 - 1994
FENICIA, Arte
G. Garbini
P. Bocci
G. Garbini
P. Bocci
La valutazione dell'arte fiorita nella regione compresa tra l'Eufrate e il Mediterraneo orientale dal [...] sovrani della XVIII dinastia (1570-1318 a. C.). Frequente è in questi bronzetti il tipo del cosiddetto Ba‛al (v.), derivato dalla figura del faraone in atto di uccidere i nemici, e le figure femminili munite di complessi copricapi di foggia egiziana ...
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Vedi SINAGOGA dell'anno: 1966 - 1997
SINAGOGA (συναγωγή)
M. Floriani Squarciapino
Il termine greco, traduzione dell'ebraico Bēt ha-Kěnesset (Casa dell'Assemblea), non è il solo che nel mondo classico [...] elementi della decorazione possano avere anche un particolare significato simbolico è evidente che, nel complesso, essa è derivata dal bagaglio ornamentale classico (anche se stilisticamente si distingue per una certa crudezza di incisione e per il ...
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ORFEO (῾Ορϕεύς, dorico ῎Ορϕης; Orpheus)
A. Bisi
Mitico aedo di Tracia, considerato dalla tradizione greca figlio del re Eagro e della musa Calliope.
1. - L'origine della sua figura è difficilmente individuabile: [...] La katàbasis all'Ade è effigiata su un frammentario dipinto di età preangustea, ora al Louvre, che il Devambez crede derivato dai cartoni di una pantomima, illustrante uno di quegli erotikà pathémata cari al gusto ellenistico; fra Euridice seduta su ...
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ORANTE
C. Bertelli
Il termine designa una figura, maschile o femminile, solitamente in veduta frontale, con le braccia alzate all'altezza all'incirca delle spalle, in un gesto che si deve interpretare [...] nell'atteggiamento di uno che preghi. Si è cercato di interpretare l'iconografia suggerita dalle parole di Eusebio come uno schema derivato più dall'"apoteosi" (v.) che dalla pietas, ma dopo i precedenti del tipo della Livia del Vaticano, non si ha ...
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GIUSTINIANO I (Flavius Petrus Sabatius Iustinianus; Φλάβιος Πέτρος Cαββάτιος ᾿Ιουστινιάνος)
C. Bertelli
Imperatore romano; successe allo zio Giustino I. Regnò dal 527 al 565. Fu console nel 521, nel [...] sormontato da una cospicua cresta di penne di pavone. Forse è questa la toupha, l'insegna regale che G. aveva derivato dai Persiani. La Lehmann mette in rilievo la differenza tra questa raffigurazione e quella del disegno di Budapest, in cui il ...
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Ricerca archeologica. Lo studio degli elevati
Gian Pietro Brogiolo
Archeologia e architettura
L'analisi stratigrafica di un edificio conservato in alzato differisce dallo scavo di un deposito sepolto [...] , è un manufatto artificiale che può non rispettare i principi della stratificazione geologica, dalla quale E.C. Harris ha derivato i suoi principi. Non vi sono infatti solo strati sovrapposti o addossati (tra questi ultimi si possono inserire in ...
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Vedi ASKLEPIOS dell'anno: 1958 - 1958
ASKLEPIOS (᾿Ασκληπιός)
G. A. Mansuelli
Divinità, il cui nome è di etimologia incerta e oscura, che ebbe in origine carattere ctonio (sotterraneo) e fu poi posta, [...] tradizione è il tipo Pitti, con il tronco curvo e la mano sinistra che serve di appoggio al mento, pur esso derivante da precedenti vagamente lisippei. L'arte ellenistica, nella fase dei ritmi centralizzati, ha prodotto il tipo di A. stante e curvo ...
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ANELLO
R. Pulinas
L. Rocchetti
L'a. (greco δακτύλιος latino anulus e più specificamente: σϕενδόνη e funda per indicare la forma del castone che serra la pietra) quale oggetto di ornamento appare per [...] in questo periodo furono anche diffusi l'a. con gemma incastonata e lo scarabeo.
Nella vita romana l'a., derivato dalla cultura ellenica, viene ad acquistare rilievo particolare in quanto assume, oltre alla semplice funzione di ornamento e di ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.