(o mesorene) Apparato escretore (detto anche rene primitivo o corpo di Wolff), che in tutti i Vertebrati, eccettuati i Missini, si forma dopo lo sviluppo del pronefro, caudalmente a questo e in rapporto [...] dotto del mesonefro. Mesonefroma Raro tumore ovarico, a comportamento benigno, che, per la caratteristica istologica della presenza di strutture tubulari e pseudoglomerulari, si ritiene derivato da dislocazione di elementi del primitivo mesonefro. ...
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Terapia genica
Alessandro Aiuti
In biologia e medicina, è la terapia che prevede l'introduzione nel paziente di frammenti di DNA contenenti geni per la cura o la prevenzione di patologie a determinazione [...] sua funzione attiva nelle cellule del paziente. Per questo motivo, quasi tutte le tecniche di t. g. fanno uso di vettori derivati dai virus in grado di trasportare e inserire il DNA all'interno delle cellule dell'ospite. I virus sono vettori genetici ...
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IGIENE (XVIII, p. 810; App. II, 11, p. 6)
Salvatore Ugo D'Arca
Dalla fine della seconda guerra mondiale, il concetto dell'i., una volta prevalentemente orientato nel senso della difesa statica della [...] in questi ultimi trent'anni, nel campo dell'i. del lavoro (v. oltre).
Da quanto fin qui esposto è derivato: a) una netta diminuzione della mortalità generale e in particolar modo della mortalità infantile. Per quanto riguarda la mortalità generale ...
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VITAMINE (XXXV, p. 462)
Achille RONCATO
Generalità. - Le vitamine sono sostanze che, pur non facendo parte di veri e proprî costituenti delle cellule, gli organismi animali devono introdurre in piccolissima [...] , β e γ-tocoferolo), con un nucleo comune del cromano e differe. iziate nella catena laterale, la quale però era sempre un derivato del fitolo. La più attiva si dimostrò l'α-tocoferolo di cui riportiamo la formula:
La vitamina E oggi si può preparare ...
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. Il termine "bioingegneria" è ormai entrato nell'uso corrente, anche se non tutti coloro che l'impiegano intendono riferirsi agli stessi concetti nell'adottarlo. In senso generale comprende l'ingegneria [...] campo è quello delle tecniche di riconoscimento di configurazioni, intendendosi come tali sia i "datogrammi" veri e propri, derivanti da forme d'onda o da immagini, sia l'insieme dei sintomi corrispondenti alle diverse malattie. Si deve naturalmente ...
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FELETTI (Felletti), Raimondo
Salvatore Vicario
Nacque a Comacchio (Ferrara) il 17 dic. 1851 da Ilario e da Luigia Guidi, e si laureò in medicina e chirurgia nell'università di Bologna il 30 giugno 1878.
Nominato [...] delle più importanti manifestazioni della malattia, in coordinazione con i reperti di laboratorio; ne era derivato un corpo di dottrina accuratamente vagliato, logicamente strutturato, verificato dall'esperienza, le cui formulazioni diagnostiche ...
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Dita
di Rosadele Cicchetti e Red.
Dita
Le dita sono i segmenti terminali della mano e del piede, di cui prolungano rispettivamente il metacarpo e il metatarso. Nell’uomo sono in numero di cinque per [...] reperti fossili degli Anfibi più antichi presentano, rispetto alle specie attuali, un numero maggiore di dita, probabilmente derivato direttamente dai numerosi raggi della pinna dei Pesci. Negli Anfibi viventi le dita sono quattro nell’arto anteriore ...
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Devianza
Stanley Cohen
Introduzione: il problema della definizione
A differenza di molti concetti della sociologia ('status', 'società', 'classe sociale') e delle scienze sociali in genere ('povertà', [...] fedele degli universi devianti (stili, culture, carriere) inseriti nel contesto della vita urbana.
Il funzionalismo e i suoi derivati
Il funzionalismo in auge dopo gli anni quaranta non era interessato né a una descrizione dettagliata degli universi ...
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Olfatto e gusto
Giovanni Berlucchi
L'olfatto e il gusto sono definiti 'sensi chimici' perché ci consentono di analizzare le molecole dell'ambiente esterno con le quali veniamo in contatto respirando [...] più o meno gradevole degli odori naturali del corpo e al loro effetto sull'attrazione sessuale. Un componente del sudore derivato da ormoni gonadici, l'androstenone, sta acquistando popolarità nel commercio dei profumi perché in alcune specie (per es ...
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ARCIMATTEO
Vittorio De Donato
È identificato dal De Renzi con il Matteo Plateario il Vecchio citato da Giovanni II, l'autore della Practica brevis, e dal figlio di questo Matteo Plateario il Giovane. [...] è portato a identificare con il De urinis secundum Mattheum de archiepiscopo, ritenendo che il nome Arcimatteo possa esser derivato dal soprannome "dell'Arcivescovo" che la famiglia di Romualdo I prese all'inizio del sec. XII.
La Practica, trattato ...
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derivato
s. m. [part. pass. di derivare1]. – 1. Prodotto ottenuto da un altro attraverso trasformazione chimica: i d. del petrolio. Nella nomenclatura chimica è frequente anche come secondo elemento di termini composti, dei quali il primo...
derivabile
derivàbile agg. [dal lat. tardo derivabĭlis]. – Che si può derivare (nelle varie accezioni di derivare1). In matematica, funzione d., funzione che ammette derivata.