PICÓN y BOUCHET, Jacinto Octavio
Carlo Boselli
Romanziere, critico d'arte e deputato, nato a Madrid l'8 settembre 1852, e ivi morto il 18 novembre 1923. Laureatosi in diritto nel 1873, preferì consacrarsi [...] idee che produssero la rivoluzione del settembre 1868, fu tutta la vita ardente repubblicano. Scrittore verista di evidente derivazione balzachiana e zoliana, fu anche stilista, sebbene alquanto accademico. Si stacca dagli autori del suo tempo per ...
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PARENZANO (Parentino), Bernardo
Adolfo Venturi
Pittore, nato a Parenzo circa il 1434, morto a Vicenza il 28 ottobre 1531. Nel suo quadro firmato della Galleria Estense, il Redentore fra i Ss. Agostino [...] del Museo civico di Verona e nel Tradimento dî Giuda in casa Borromeo a Milano, mostra, insieme con la sua derivazione dall'arte del Mantegna, tendenza di miniatore, che distrugge la forza delle immagini mantegnesche, attenua i rilievi, si perde in ...
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RODENBACH, Georges
Mario Bonfantini
Letterato belga, nato a Tournai il 16 luglio 1855, morto a Parigi il 25 dicembre 1898. Fu dapprima avvocato, con buoni successi; si dedicò quindi esclusivamente alle [...] profondamente l'influsso di Verlaine e del simbolismo. Stabilitosi a Parigi, dal 1887, si fece una sua maniera di derivazione simbolista, tutta raffinatezze "in minore", crepuscolare. Si può dire che egli fu il più illustre rappresentante di quella ...
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SATURNO (Sāturnus)
C. Saletti
Il nome, che gli antichi facevano derivare da sero, ab sătu (Varro, De lingua Lat., v, 64; Macr., Sat., i, 10, 20; Fest., p. 202, 17 L.), a sătionibus (Fest., p. 432, 20 [...] la figura come divinità della semina, è di incerta etimologia e, anche se molti degli studiosi moderni hanno ripreso l'antica derivazione, resta la grave difficoltà di spiegare il passaggio della ă in ā e la formazione in -urnus. Altri studiosi fanno ...
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FOÀ, Pio
Chiara Ambrosoli
Nacque a Sabbioneta il 26 genn. 1848 da Cesare e da Enrichetta Rabbeno. Dopo aver frequentato il liceo "Beccaria" a Milano, nel 1866 seguì volontario Garibaldi nei cacciatori [...] facoltà di medicina e chirurgia dell'università di Pavia, si formò a quell'eccellente scuola scientifica e sperimentale di derivazione tedesca rapppresentata dal patologo G. Bizzozero e dall'anatornopatologo G. Sangalli. Conseguita la laurea nel 1872 ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Costantino l'Africano e la medicina araba in Occidente
Maria Conforti
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La storia del “ritorno” e della [...] galenica in Occidente è soprattutto una storia italiana e in parte spagnola; e come nel caso della medicina araba e della sua derivazione dalla medicina greca, è in origine una storia di traduzioni – stavolta dall’arabo in latino. L’interesse per la ...
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Uomo politico italiano (n. Catania 1950). Si è laureato in Medicina e Chirurgia e ha iniziato la carriera politica nel Movimento Giovanile della DC catanese; lasciate le cariche di deputato all’Assemblea [...] conclusesi con l’assoluzione), ha continuato l’ascesa in politica prima con il CCD e poi con l’UDC (partiti di derivazione democristiana). Già europarlamentare (1999-08), nel 2000 è stato eletto vicesindaco di Catania, ma si è dimesso nel 2003 quando ...
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Scrittore malese (n. Belimbing Dalam, Malacca, 1935). Ha dato un contributo fondamentale alla letteratura malese contemporanea con raccolte di versi e racconti brevi, scritti saggistici, e numerosi romanzi. [...] Langit petang ("Cielo di pomeriggio", 1978), in cui si fondono tecniche narrative e ispirazioni diverse, di chiara derivazione occidentale; Hujan pagi ("Pioggia di mattina", 1987), romanzo di vaste dimensioni, ricco di notazioni psicologiche, in cui ...
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. Il vocabolo ebraico 'ādhām è originariamente nome comune che designa in genere la razza umana, o in particolare un suo individuo (latino homo); eccezionalmente, l'uomo in contrapposto alla donna (latino [...] è evidentemente messo in relazione col vocabolo 'adhāmāh "suolo" (Genesi, II, 5-7; III, 19-23), la qual voce è una derivazione dalla radice 'dm "essere rosso, rosso-bruno", il colore cioè del suolo da coltivazione da cui era stato formato il corpo ...
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. È senza dubbio il più antico o uno dei più antichi strumenti a corda e tastiera. Tutti gli strumenti di questa specie trovano la loro comune origine nell'antichissimo monocordo o sonometro che era passato [...] maggiore di corde e per variazioni di meccanica e di forma nell'uso della pratica musicale del Medioevo. La derivazione diretta del clavicordo dal monocordo è dimostrata, oltre che dalla permanenza di cavalletti fissi, anche dal vocabolo manicordo o ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.