GUARIENTO di Arpo
Marco Bussagli
Sono assai scarse le notizie sulla vita di questo pittore, originario di Padova, la cui attività è documentata a partire dal quarto decennio del XIV secolo.
Il primo [...] . Come è già stato rilevato (Flores d'Arcais, 1965, p. 17), se l'iconografia del polittico è di sicura derivazione giottesca, alcune delle storiette fanno rilevare una vicinanza stilistica con Pietro da Rimini (D. Benati, Pietro da Rimini, in Enc ...
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Evoluzione e filogenesi
Alessandro Minelli
Tra la biologia evoluzionistica e la sistematica biologica c'è stato, fin dai tempi di Jean-Baptiste Lamarck (1744-1829) e di Charles Darwin (1809-1882), uno [...] verso quelle più complesse. C'è da osservare, peraltro, che in quest'opera non vi è l'idea di una comune derivazione di tutti i viventi da un unico antenato, in quel variegato rapporto di parentele che oggi siamo soliti rappresentare attraverso la ...
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ARCHITETTURA - Secoli 6°-10°
G. Lorenzoni
Per un profilo dell'a. altomedievale si può procedere per exempla significativi, prendendo le mosse da alcuni monumenti sorti nei territori occupati dai Merovingi [...] più del sec. 4° bensì del 6°) è la Cappella Palatina di Aquisgrana, per la cui scelta tipologica la vecchia ipotesi di derivazione dal S. Vitale di Ravenna sembra essere la più attendibile, in quanto si può supporre che Carlo Magno, che fu presente a ...
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CASTELLI, Alessandro
Agnese Fantozzi
Nacque a Roma il 1° gennaio del 1809 da Giosefatte e da una non meglio identificata Maria. I primi rudimenti artistici il giovane li ricevette dallo zio Simone Pomardi, [...] opere giovanili riuscì a fondere un’attenta osservazione della natura con una visione fantastica del paesaggio, mentre di derivazione neoclassica sono l’equilibrio compositivo e la nettezza tecnica: si vedano nella Calcografia nazionale di Roma, dove ...
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MENANDROS (Μέναανδρος)
L. Guerrini
2°. - Scultore originario del Dokymion, figlio di Diogene, attivo in epoca romana, noto per l'iscrizione posta sulla base di una statua frammentaria rinvenuta nel 1913 [...] figura, resti di un pilastro decorato a rilievo. La posa è quella di Zeus come appare su monete, probabilmente derivazione dello Zeus fidiaco; però nel caso specifico, potrebbe anche trattarsi di un ritratto di imperatore romano raffigurato sotto le ...
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rapace
Lucia Onder
L'aggettivo ricorre in due soli luoghi: in Pd XXVII 55 sono paragonati a lupi rapaci i prelati che hanno cura soltanto dei propri interessi e dimenticano il gregge loro affidato; [...] del termine. L'immagine, alquanto diffusa negli scritti polemici del tempo (cfr. Sapegno, a Pd XXVII), è di chiara derivazione scritturale: così in Matt. 7,15, riferita ai falsi profeti, " qui veniunt ad vos in vestimentis ovium; intrinsecus autem ...
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Grammatico e filologo (Roma 1553 - Siena 1627); visse a Siena, ove tenne (dal 1598) la cattedra di lingua toscana. Scrisse, tra l'altro, un Trattato della vera origine e del processo e nome della nostra [...] il C. (sviluppando intuizioni già presenti in C. Tolomei, che egli cita come suo maestro) precorre la moderna concezione della derivazione delle lingue romanze dal latino volgare e della coesistenza in esse d'uno strato dotto accanto a uno strato ...
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Quarta lettera dell’alfabeto greco (δ, Δ), corrispondente alla d dell’alfabeto latino.
Fisica
La lettera δ è usata come simbolo di distanze o lunghezze relativamente piccole, di deviazioni e deflessioni, [...] virtuale infinitesimo del punto P; la lettera δ è talvolta anche usata in simboli relativi a particolari operazioni di derivazione, e per indicare una forma differenziale che non sia esprimibile come il differenziale esatto di una funzione; il Δ ...
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Comprende tutti quegli organi, o gruppi cellulari, che sono caratterizzati dal modo particolare di reagire di fronte alle soluzioni d'acido cromico o di sali di cromo e specialmente di bicromato di potassio.
Trattate [...] . secondo reperti recenti esiste anche un paraganglio ovarico (Pardi).
Per tutte le formazioni cromaffini è dimostrata la derivazione embriologica comune col sistema nervoso simpatico. È noto che il simpatico s'abbozza nell'embrione per l'accumularsi ...
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Pittore lombardo, vissuto tra la metà del sec. XV e l'inizio del XVI, crebbe forse nella bottega del Borgognone. Nel 1481 e 1485 frescava la Madonna e Santi nella chiesa di Landriano presso Locate; nel [...] figlio, re David, S. Pier Martire e un devoto della Pinacoteca di Brera, l'opera sua migliore, di evidente derivazione borgognesca. Per affinità con queste opere gli sono attribuiti: il trittico della Resurrezione di Cristo della cappella Melzi nella ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.