Linguaggio e scienza cognitiva
Diego Marconi
Premessa
«La questione più importante nello studio del linguaggio umano è quella del suo posto nella natura: di che tipo di sistema biologico si tratta, [...] struttura-s che producevano la forma logica della frase. Ora, invece, tutti i vincoli sono assorbiti nel processo di derivazione. Anche l’inserimento delle unità lessicali (i ‘mattoni’ di cui è composta un’espressione linguistica), che avveniva nella ...
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FILISTEA, Ceramica
N. Avigad
Con tale nome si indica una classe chiaramente definita di ceramica dipinta palestinese, che inizialmente fu attribuita ai Filistei sulla base della constatazione che i [...] la forma di queste ceramiche che la loro decorazione dimostrano una forte influenza egea. Il repertorio decorativo è in prevalenza derivato dalla ceramica del Tardo Miceneo IIIa I (fine del XIII-inizio del XII sec. a. C.). Gli studi successivi del ...
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AURELI, Cesare
Anna Maria Carlevalis Luzietti
Nato a Roma il 7 aprile 1843 da un modesto scultore ornatista, Pietro, si indirizzò alla scultura sotto la guida del padre e completò ben presto la propria [...] anni poté aprire uno studio personale.
La sua copiosa produzione, prevalentemente di soggetto storico e religioso, rivela la derivazione dell'A. da quella tradizione canoviana presente negli ambienti nei quali si era formato; peraltro l'A. - il ...
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bioraffineria
bioraffinerìa s. f. – Impianto in cui si compiono le operazioni sulle (v.) per ottenere energia, combustibili, prodotti chimici e materiali. Lo sviluppo delle b. trova motivazioni politico-strategiche [...] rurale. Allo scopo di promuovere con successo le tecnologie industriali delle b. e dei prodotti di derivazione biologica occorre aumentare la produzione di materie prime rinnovabili; realizzare impianti dimostrativi sempre più integrati ed efficienti ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega [...] , è sceso al di sotto dei 7 milioni (quanti nella prima metà del 20° sec.), benché la produzione di latte e derivati sia aumentata; gli ovini e più ancora i caprini registrano un calo continuo, solo di recente rallentato; più stabile la quantità di ...
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matematica Operazione (anche denominata integrazione finita) mediante la quale si passa da una funzione data f(x) a una funzione F(x), somma della f(x), tale che la differenza finita ΔF della funzione [...] simbolo F(x)=Δ−1f(x). L’operazione di s. presenta analogie con l’integrazione, operazione inversa della derivazione (intesa come operazione di passaggio alla ‘differenza infinitesima’ o differenziale): donde il nome di integrazione finita. Come nel ...
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IRNERIO
Ennio Cortese
"Fondatore" della scuola di Bologna, celebrato ai suoi tempi come "lucerna iuris", I. è tuttora noto più per gli insolubili problemi biografici che per i pochi dati certi.
Il nome [...] sigle y, I, g, w, che in altri tempi si credeva lo designassero; oggi si considera affidabile solo la y, forse derivata dal segno di richiamo in capo alla glossa e ornamentale in fine (Dolezalek, 1971, p. 497), oppure dalla stilizzazione di un wer ...
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elettrocardiografia
Francesco Romeo
Metodica non invasiva che permette la registrazione di superficie dei potenziali del campo elettrico originati dal cuore durante il ciclo cardiaco. Il tracciato ottenuto [...] ’ECG
Ecco i principali parametri da valutare, in successione: presenza di un ritmo sinusale, ossia la presenza di onde P in tutte le derivazioni; la positività dell’onda P in D1, D2, aVL e aVF; verifica che ogni onda P sia seguita da un complesso QRS ...
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colare
Andrea Mariani
. L'unica occorrenza che ci presenta un sicuro esempio dell'uso del verbo in D. è quella di Pg XXV 78 il calor del sol... si fa vino, / giunto a l'omor che de la vite cola; ed [...] di sua natura aqueo, ma... [il] sole lo tira in sua sustanzia, e fassi vino ". Il Tommaseo ricorda che il concetto è di derivazione ciceroniana, e cita un passo del De Senectute.
Potrebbe invece essere forma sia di c. che di ‛ colere ' in If XII 120 ...
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tranare (trainare)
In Pd X 121 se tu l'occhio de la mente trani [" cioè tiri ", Buti] / di luce in luce... Al francese trainer risale già l'Andreoli (e rinvia a G. Villani VII 39 " e così morto il tranò [...] : " cioè traduci... perciocché ‛ trano ' in latino significa ‛ trapasso ' e ‛ traduco ' "; anche il Lombardi accoglie la più probabile derivazione da tranare, ma aggiunge che altri commentatori " se la tengono col Vocabolario della Crusca, che spiega ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.