BERTUZZI (Bertucci), Nicola (Tommaso Nicola), detto Nicola d'Ancona o l'Anconetano
Anna Maria Matteucci
Nacque ad Ancona verso il 1710. Giovanissimo, si recò a Bologna, dove divenne allievo di V. Bigari, [...] (ora in collezione Visconti di Modrone a Milano): fra le opete più brillanti e spigliate dell'artista) denunciano non solo un'evidente derivazione dal Bigari, ma anche una suggestione del Creti.
Nella tela con S. Sebastiano e s. Rocco della chiesa di ...
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CASTELLI, Giacomo
Anna Maria De Pinto
Nacque a Carbone (Potenza) il 9 febbr. 1688 (la data si desume dalla coincidenza – asserita in un anonimo elogio posto in appendice al suo Ragionamento delle origini [...] di citazioni greche e latine sull’uso della seta presso gli antichi a confutazione, per verità superflua, di antiche leggende sulla derivazione del filo di seta da cortecce o foglie di alberi (De Metaxa, et serico, et bombyce), infine De Alica, altra ...
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FASANO, Tommaso
Gemma Cautela
Non si conoscono gli estremi biografici del F., che fu allievo a Napoli di L. Giordano ed allestitore di scenografie effimere per apparati sacri (De Dominici, 1743, III, [...] su tela, si rifà alle tenebrose atmosfere di M. Preti.
Le composizioni pittoriche del F. presentano, inoltre, forti accenti di derivazione genovese, già messi in rilievo da F. Bologna (Opere d'arte nel Salernitano dal XII al XVIII secolo, Napoli 1955 ...
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TOLLIS, Giovan Battista de.
Giampaolo Ermini
Fonditore e bombardiere (noto anche come Giovan Battista de Comitibus). Nacque nell’isola dalmata di Arbe (Rab), allora possedimento veneziano, oggi in [...] come per gl’apparati decorativi ed epigrafici. Un più stringente argomento è stato prodotto di recente identificando la derivazione della Madonna col Bambino sulla campana del 1535 nell’isola di Calamotta (Koločep) da una placchetta (Lupis, 2002 ...
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CIALDIERI, Girolamo
Laura Tardini
Figlio di Bartolomeo e di Chiara Maggiotti, nacque ad Urbino il 28 ott. 1593.
Bartolomeo risulta citato dalle fonti come "pittore e egregio indoratore", attivo ad Urbino [...] paesaggistico. La scelta coloristica particolarmente vivace rivela, accanto all'influsso della pittura del Barocci, la stretta derivazione dal Ridolfi e conferisce unità e omogeneità alla decorazione.
Altre opere del C. sono conservate nelle chiese ...
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CIMOSO, Guido
Giuseppe Radole
Nato a Vicenza il 1° febbr. 1804 da Domenico, buon compositore e celebre improvvisatore all'organo, oltre che violinista, apprese "ottimi e chiari fondamenti" nel violino, [...] e strumentale, ma condizionato nelle forme strutturali e negli sviluppi dall'ampollosità della musica a programma, di derivazione lisztiana, vuoi evocatrice di sonorità concrete (trombe dei giudizio), vuoi dettate da momenti psicologici (le passioni ...
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FANCIULLACCI, Giovanni Battista
Chiara Briganti
Figlio di Iacopo, non si conoscono i suoi estremi anagrafici; lavorò dal 1759 al 1825 presso la manifattura di Doccia, come gli altri componenti della [...] se alcuni pezzi non sono di grande qualità pittorica, sotto la direzione del Fanciullacci. La decorazione sembrerebbe di derivazione francese, dato che si conoscono motivi molto simili in servizi prodotti dalla manifattura di Sèvres, tuttavia dovette ...
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BADIALE, Giacomo
Enzo Noè Girardi
Dottore in leggi e commediografo, nacque a Napoli nella seconda metà del sec. XVII e visse tra Napoli e Roma non si sa fino a quale anno del secolo successivo.
Appartenente [...] e piacevolezza, anche se talora con troppa fretta, i temi e le forme del teatro napoletano di derivazione spagnola: ambientazione in corti fantastiche, intrecci complicati e inverosimili, soluzioni sorprendenti, doppi sensi, scene e controscene ...
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DANESE, Bernardino
Rosella Carloni
Mancano notizie biografiche di questo fonditore, attivo a Roma nella seconda metà del XVII secolo con il fratello Bonaventura (Ventura), insieme al quale lavorava [...] romano, oltre al busto di Paolo Giordano Orsini, anche altri due bronzetti, raffiguranti Sansone e il leone (di chiara derivazione dal più noto gruppo del Pollaiolo) conservati al museo di Plymouth (senza alcun piedistallo) e al Victoria and Albert ...
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FRANCESCHI, Piero
Ronald W. Lightbown
FRANCESCHI (Della Francesca), Piero (dei).- Nacque a Borgo San Sepolcro (oggi Sansepolcro), primogenito di Benedetto di Piero e di Romana, figlia di Pierino di [...] intorno al 1472-73 è confermata anche dallo stile, dato che l'accorgimento di porre le figure ritratte contro un paesaggio sembra derivare da un'invenzione di Hans Memling di Bruges, databile non prima del 1466. I paesaggi sia del recto che del verso ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.