primitiva s. f. [femm. sost. dell'agg. primitivo]. - (matem.) [funzione che, rispetto a una generica funzione f, fornisce con un'operazione di derivazione la funzione f stessa] ↔ derivata. ...
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albero /'albero/ s. m. [lat. arbor -ŏris]. - 1. (bot.) [pianta perenne legnosa] ≈ ⇑ pianta. 2. (fig.) [prospetto che mediante ramificazioni indica rapporti di derivazione] ≈ grafico, grafo. ● Espressioni: [...] albero genealogico 1. [schema che rappresenta la successione di generazioni di una famiglia] ≈ ‖ discendenza, genealogia. 2. (filol.) [schema che rappresenta le relazioni di dipendenza dei vari codici ...
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propaggine /pro'padʒ:ine/ (ant. propagine) s. f. [dal lat. propago -gĭnis, der. di propages "rampollo"]. - 1. (agr.) [ramo che viene piegato e interrato per la propagginazione di una pianta] ≈ ‖ margotta. [...] 2. (fig., lett.) [spec. al plur., parte di qualcosa che si dilunga da un corpo centrale: le estreme p. del mondo arabo in Occidente] ≈ appendice, derivazione, diramazione, frangia, prolungamento, ramificazione, ramo. ‖ estremità. ...
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provenienza /prove'njɛntsa/ s. f. [der. di proveniente, part. pres. di provenire]. - 1. a. [il provenire] ≈ derivazione, origine, (lett.) scaturigine. ↔ destinazione, destino. b. [luogo da cui qualcosa [...] proviene: merce di p. sospetta] ≈ fonte, origine, sorgente. 2. (estens.) [luogo da cui si proviene o stirpe da cui si discende: è una famiglia di lontana p. inglese] ≈ ascendenza, origine, (lett.) semenza ...
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nascita /'naʃita/ s. f. [der. di nascere]. - 1. a. [il venire al mondo: attendere la n. del primo figlio; controllo delle n.] ≈ ‖ (non com.) natività, parto. ↔ decesso, morte, scomparsa, trapasso. b. (fam.) [...] o di un'attività] ≈ costituzione, formazione. ↔ estinzione, scioglimento, scomparsa. c. [l'originarsi, anche con la prep. da] ≈ derivazione, genesi, inizio, origine, principio. ↔ fine, termine. d. [il rendersi evidente: la n. di un nuovo problema ...
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de- [dal lat. de, de-]. - Pref., soprattutto verbale, che si trova in molte voci di derivazione latina, nelle quali indica ora allontanamento (deviare, deportare), ora movimento dall'alto in basso (degradare, [...] declinare), ora privazione (dedurre, detrarre), ora ha valore negativo (decrescere) ...
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-astro [dal lat. -aster, -astra, -astrum, di origine forse mediterranea]. - Suff. alterativo adoperato per la derivazione di peggiorativi e spregiativi quali giovinastro, medicastro, poetastro, e di aggettivi [...] di colore indicanti tonalità non bella e non nettamente definita (biancastro, giallastro, grigiastro, ecc.) ...
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-occhio [lat. -ŭculus]. - Suff. originariamente alterativo, di valore dim., presente in voci che hanno perduto per lo più tale valore e con esso il sentimento della derivazione (capocchia, finocchio, ginocchio, [...] pannocchia, ranocchio). La var. dotta è -ucolo ...
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-olo¹ [lat. -ŭlus]. - Suff. di nomi sdruccioli dei quali è andato perduto l'originario senso dim. insieme col sentimento della derivazione (bambola, gomitolo, pillola); stessa sorte è toccata ai latinismi [...] in cui il suff. si presenta nella variante -ulo (cellula, formula, libellula); il valore originario è conservato più facilmente in combinazione con altri suff. (-attolo, -iciattolo, -ignolo, -ognolo, -onzolo, ...
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sub- pref. [dal lat. sub, sub- "sotto"]. - 1. Con valore locale, "sotto, che sta sotto", indicando cioè posizione sottostante, inferiore: subacqueo, sublunare. 2. (fig.) Per esprimere inferiorità di grado, [...] ", o indica condizione al disotto di ciò che è espresso dal secondo elemento compositivo: subcosciente, subnormale, subumano, subottimale. 7. Denota derivazione, trasmissione ad altri di un diritto, di una condizione: subaffitto, subappalto. ...
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Linguistica
Processo mediante il quale si crea una forma (tema o parola) da una radice o da una parola preesistente. Si distinguono comunemente una d. primaria, quando da una radice o base si formano temi primari, nominali o verbali (per es.,...
La derivazione è un processo morfologico che consiste nella formazione di una parola nuova tramite l’aggiunta di un affisso (➔ affissi), cioè di un elemento non libero (tecnicamente, un morfo legato), a un elemento lessicale (una radice, un...