MODELLO (τύπος, παράδειγμα, πρόπλασμα; exemplar)
G. Becatti
L'uso di modelli si può presupporre anche nell'antichità per le varie arti e per le varie tecniche, scultura, toreutica, rilievo, coroplastica, [...] botteghe di artisti e di copisti. Una variante nelle gambe umane di Cecrope potrebbe anche far pensare a una derivazione da un modello antecedente a quello definitivo.
Il Partenone segna il massimo sviluppo della decorazione templare, ma anche nelle ...
Leggi Tutto
ASIA, Civiltà antiche dell'
M. T. Lucidi
Il continente asiatico è stato sede di alcune delle più antiche civiltà umane sviluppatesi dopo la grande "rivoluzione neolitica", che segna l'inizio di una [...] di tali motivi che possiamo ritenere le culture delle località iraniche meridionali, come Susa e Tell-i Bakun (Persepoli), di derivazione dall'altipiano iranico e meglio da Siyalk. Il tema principale dei motivi meridionali è la figura del capride con ...
Leggi Tutto
Vedi SPECCHIO dell'anno: 1966 - 1997
SPECCHIO (speculum)
G. A. Mansuelli
Nelle più recenti culture litiche si può pensare all'impiego come s. di lastre levigate riflettenti, di cui si sono trovati esempî [...] ancora un valore sacrale. Il tipo di S. con manico, documentato nella civiltà minoica e micenea, è quasi certamente di derivazione egizia, ma, come in Oriente, il disco è perfettamente circolare. Il manico è riportato e di materia diversa. Un bell ...
Leggi Tutto
CANTERBURY
C.R. Dodwell
(lat. Durovernum Cantiorum)
Città della Gran Bretagna, nella contea del Kent, situata sul fiume Stour; sede primaziale della Chiesa d'Inghilterra dal 7° secolo.La città conserva [...] primo (Londra, Lamb., 3) presenta mirabili esempi di uno stile agile ed elegante - per es. nella raffigurazione dell'albero di Iesse - derivato da quello di Hugo di Bury St Edmunds. Essa fu miniata da un artista che lavorò anche a Lissies in Francia ...
Leggi Tutto
SKOPAS (Σκόπας, Skopas)
P. E. Arias
1°. - Scultore greco del IV sec. a. C., nato nell'isola di Paro. Poiché dopo l'88 a. C. un Aristandros figlio di S. restaurò alcune statue (I. G., 287-288), e poiché [...] Caetani (W. Amelung, in Brunn-Bruckmann, n. 593) qualcuno voleva scorgere caratteri scopadei che però sembrano piuttosto di derivazione. Nella corrente ellenistica che deriva da S. va forse collocata l'Afrodite di Milo, ora a Parigi. Nessun elemento ...
Leggi Tutto
CERATO, Domenico
Franco Barbieri
Nato nel 1715, forse il 4 agosto (L. Trissino, Artisti vicentini, ms.presso la Bibl. Bertoliana di Vicenza, Libreria Gonzati 26.5.4/5 [1949-1950]) e probabilmente a [...] maggioranza del medio e basso clero veneto - del quale il C. era entrato a far parte - sfuggiva, nella sua derivazione contadina e per serietà di dottrina, al pericolo di divenire "esponente del fanatismo più oscurantista e retrivo", ed assorbiva ...
Leggi Tutto
CALDERONE
R. Peroni
In archeologia preistorica e protostorica (per le civiltà classiche v. invece lebete) si usa denominare così un tipo di recipiente di bronzo laminato generalmente adoperato per la [...] centro-europea, mentre, per la forma dei recipienti e la foggia delle anse ad anello mobile, è di evidente derivazione orientale. I confronti migliori sono con i calderoni da Gordion; alcuni esemplari in bronzo e alcune riproduzioni in ceramica ...
Leggi Tutto
GARZI, Luigi
Gerardo Casale
Nacque a Pistoia nel 1638; nella città natale frequentò contemporaneamente la scuola di grammatica e quella di disegno, finché decise di dedicarsi esclusivamente a quest'ultima [...] conservata in S. Croce in Gerusalemme, in cui si fanno più evidenti la funzione moderatrice e gli stilemi classicisti derivanti da una maggiore attenzione ai modi di Maratta.
Sempre nel 1671 aveva intanto iniziato a lavorare con l'équipe, coordinata ...
Leggi Tutto
LANZANI (Lanzano), Bernardino
Susanna Falabella
Nacque a San Colombano al Lambro, nel Milanese, forse intorno al 1460, come si deduce dai primi dati certi a lui riferibili (Fanciulli Pezzini, 1950, [...] e poi trasportato nella cappella di fronte il cimitero vecchio, in cui fisionomie e abbigliamento delle figure tradiscono una spiccata derivazione dai modi di Ambrogio da Fossano, detto il Bergognone.
Forse ancora di questa epoca e ascrivibili al L ...
Leggi Tutto
CORIOLANO (Coriolani), Bartolomeo
Chiara Garzya Romano
Secondo la tradizione era figlio di Cristoforo e fratello di Giovanni Battista, intagliatori. Nato a Bologna sul finire del XVI secolo (nell'anno [...] 1631.
Del 1631 è anche una scialba Salomè, in più prove a tre e a due legni, tratta da Guido Reni. Analoga derivazione mostra un S. Girolamo penitente, chiaroscuro a tre legni inciso in Bologna nel 1637, che si discosta tuttavia dal modello del Reni ...
Leggi Tutto
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.