arredamento
Fabrizio Di Marco
Come utilizzare al meglio gli ambienti di un edificio
L'arredamento consente di sfruttare nel modo migliore e di abbellire gli interni di un edificio attraverso la disposizione [...] elementi in ferro.
Nel passaggio dall'età romanica a quella gotica, intorno al 13° secolo, si nota una diretta derivazione dello stile dei mobili da quello architettonico: le spalliere dei letti, per esempio, vengono decorate con pinnacoli e archi a ...
Leggi Tutto
PELLERANO, Bartolomeo
A. De Floriani
(o Bartolomeo da Camogli)
Pittore originario di Camogli, presso Genova, attivo nel capoluogo ligure dal 1339 e morto entro il 1348.P. era figlio, probabilmente, [...] , 1870, pp. 122-126; Varni, 1870, pp. 46-47) - era stata giudicata sostanzialmente un'opera di gusto provinciale di derivazione senese o, più genericamente, toscana (Crowe, Cavalcaselle, 19002, pp. 123-125; Venturi, 1907; Van Marle, 1925, pp. 284-286 ...
Leggi Tutto
DE ROSIS, Giovanni
Richard Bosel
Nacque nel 1538 nella diocesi di Como; non è rilevabile alcuna traccia sulla prima formazione professionale di questo architetto che si annovera fra i massimi esponenti [...] Regno, nel 1575 gli venne affidata la costruzione della chiesa del Gesù di Lecce.
La facciata piatta di derivazione sangallesca (tranne la particolarità del frontone spezzato) è decorata da elementi aridi nel loro linguaggio classicista. Introduce ...
Leggi Tutto
MAESTRO della S. CECILIA
V. Santoleri
Pittore anonimo, attivo a Firenze nel primo quarto del sec. 14°, così denominato dal dossale con S. Cecilia (Firenze, Uffizi), databile intorno al 1304 e proveniente [...] Pietro Cavallini, alias M. della S. Cecilia, vengono collegate molte opere tra loro assai diverse, la cui derivazione cavalliniana deve peraltro essere intesa in senso alquanto ampio (Romano, 1989). Fra le attribuzioni più attendibili vanno segnalate ...
Leggi Tutto
DATTOLI, Vincenzo
Fabiana Mendia
Nacque a Foggia il 17 ott. 1831 da Nicola e da Antonia De Meo.
Intrapresi gli studi nella sua citta, si dedicò ben presto allo studio del disegno, frequentando la scuola [...] un gruppo di pitture "dal colore acceso e di una teatralità impetuosa" (Romanticismo storico, 1971 p. 36) di evidente derivazione dalla scuola napoletana. E, ancora, l'anno successivo espose alla Società promotrice di belle arti di Torino la grande ...
Leggi Tutto
FONTEBASSO
Luciana Arbace
Famiglia di ceramisti attiva a Treviso dalla metà del XVIII secolo fino al 1862.
Gerolamo fu il primo proprietario di una piccola manifattura di maioliche presso il convento [...] sottolinea il Morazzoni (1935), i gruppi a più figure, di soggetto mitologico o bernesco, spesso tradiscono la derivazione da esemplari analoghi elaborati dalle manifatture venete coeve, mentre in particolari casi è evidente l'influenza del Canova ...
Leggi Tutto
BERTUZZI (Bertucci), Nicola (Tommaso Nicola), detto Nicola d'Ancona o l'Anconetano
Anna Maria Matteucci
Nacque ad Ancona verso il 1710. Giovanissimo, si recò a Bologna, dove divenne allievo di V. Bigari, [...] (ora in collezione Visconti di Modrone a Milano): fra le opete più brillanti e spigliate dell'artista) denunciano non solo un'evidente derivazione dal Bigari, ma anche una suggestione del Creti.
Nella tela con S. Sebastiano e s. Rocco della chiesa di ...
Leggi Tutto
GIROLDO da Como
V. Ascani
Scultore e, probabilmente, architetto attivo in Toscana nella seconda metà del Duecento.Erede della tradizione lombardo-ticinese e ultima importante voce di tale plurisecolare [...] piuttosto alla ancora ben viva tradizione dei Bigarelli (v.). Dal punto di vista iconografico sono state spesso notate derivazioni da pitture o miniature bizantineggianti (Salmi, 1914; Biehl, 1926), a cui sono però da affiancare ricordi di soluzioni ...
Leggi Tutto
FASANO, Tommaso
Gemma Cautela
Non si conoscono gli estremi biografici del F., che fu allievo a Napoli di L. Giordano ed allestitore di scenografie effimere per apparati sacri (De Dominici, 1743, III, [...] su tela, si rifà alle tenebrose atmosfere di M. Preti.
Le composizioni pittoriche del F. presentano, inoltre, forti accenti di derivazione genovese, già messi in rilievo da F. Bologna (Opere d'arte nel Salernitano dal XII al XVIII secolo, Napoli 1955 ...
Leggi Tutto
AVILA
X. Barral i Altet
ÁVILA (lat. Avela)
Città della Spagna, capoluogo della prov. omonima, nella Vecchia Castiglia, situata a più di m. 1000 di altitudine in posizione dominante rispetto alla valle [...] 'arte borgognona; le figure degli apostoli, che non fanno totalmente corpo con le colonne, contribuiscono a provare la derivazione dall'ambito francese della prima arte gotica nella regione. Nel portico situato lungo il fianco meridionale, il gruppo ...
Leggi Tutto
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.