Vedi ERICE dell'anno: 1960 - 1973 - 1994
ERICE (v. vol. iii, p. 413)
A. M. Bisi
Negli anni 1967 e 1969 la Soprintendenza alle Antichità di Palermo ha condotto numerosi saggi di scavo alle fortificazioni [...] influenze del limitrofo mondo siceliota, mentre tardivi e non caratterizzanti appieno sono gli apporti di tipo e di derivazione peculiarmente cartaginesi.
Bibl.: A. M. Bisi, Testimonianze fenicio-puniche ad Erice, in Oriens Antiquus, V, 1966, pp. 238 ...
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IPOSTILA, Sala
L. Crema
IPOSTILA, Sala (dal gr. υ½ποᾒστυλος da υ¾ποᾒ "sotto" e στυᾒλος "colonna"). − Si chiama i. una sala avente la copertura piana sorretta da colonne o pilastri, particolarmente quando [...] temples ptolémaîques et romains, Parigi 1924; J. Fergusson, History of Indian and Eastern Architecture, Londra 1876. Per la derivazione della basilica romana dalla sala i.: G. Leroux, Les origines de l'édifice hypostyle, Parigi 1913; G. Giovannoni ...
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HADAD (accadico Adad)
G. Garbini
Dio dell'uragano venerato in Siria. Fondamentalmente affine al dio hurrita Teshup (v.), H. rappresenta l'adattamento semitico del grande dio atmosferico attestato, con [...] a Khaltan in Siria, e ora ad Aleppo; i particolari iconografici (ascia, berretto troncoconico) ne fanno un'evidente derivazione dal tipo siriano-anatolico. Una tarda sopravvivenza di H. in Mesopotainia si ha nel dio Aphlad (Apil-Adad "figlio ...
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VESPASIANO (T. Flavius Vespasianus)
B. M. Felletti Maj
Imperatore romano. Nacque nei pressi di Rieti nel 9 d. C. da Flavio Sabino e da Vespasia Polla.
Ricoperse le più alte cariche sotto Caligola e Claudio; [...] i quali hanno un'espressione severa, accentuata dal rendimento dell'iride e della pupilla profondamente incise. Si potrebbe pensare alla derivazione da una statua bronzea innalzata in onore del divo Vespasiano.
Bibl.: J. J. Bernoulli, Röm. Ik., II, 2 ...
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Vedi MOZIA dell'anno: 1963 - 1973 - 1995
MOZIA (fen. Mtwa, Μοτύη)
V. Tusa
È una delle tre città puniche della Sicilia occidentale insieme a Panormos e Solus.
L'identificazione di questa città con le [...] mosaico di Sicilia, eseguito con ciottoli di fiume bianchi e neri e riproducente lotte di animali di chiara derivazione orientale. Tra gli altri resti conservati nell'isola notevole il piccolo porto (Kothon), costituito in una insenatura naturale ...
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Vedi AGUNTUM dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
AGUNTUM
W. Alzinger
Centro antico situato presso la odierna Stribach, circa 4 km ad E di Lienz, nel Tirolo orientale. In base alla sua toponomastica, si ritiene [...] del V sec., e l'annesso episcopio. La chiesa della comunità, che si erge oggi sulla collina, rappresenta l'immediata derivazione dall'edificio cristiano primitivo.
Bibl: E. Swoboda, Führer durch Aguntum, 1935; W. Alzinger, Kleinfunde von A. aus den ...
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Pittura, scultura o fotografia che ritrae, cioè rappresenta la figura o la fisionomia di una o più persone.
Il r. nell’antichità
L’arte egizia ebbe un particolare interesse per la riproduzione di tratti [...] in tutta la storia del r. moderno.
L’individuazione fisionomica, misura del valore artistico dell’opera, della sua derivazione dal vero, è un fattore fondamentale nel r. umanistico e rinascimentale; per tale aspetto anche opere come gli affreschi ...
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torre Nome con il quale si indicano costruzioni di vario tipo, a sviluppo verticale più o meno accentuato, talora isolate, ma frequentemente facenti parte di più complessi organismi edilizi.
Architettura
Nell’architettura [...] raffreddata per effetto di una parziale evaporazione (2-3%) in una corrente d’aria. T. di presa Edificio destinato alla derivazione di acqua da un lago artificiale (➔ presa). T. piezometrica Edificio inserito lungo una condotta d’acqua in pressione ...
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(XII, p. 803; App. II, I, p. 780; App. III, I, p. 485; App. IV, I, p. 590)
La costruzione delle opere di sbarramento ha continuato ad avere, nello scorso decennio, notevole sviluppo, ma ben più differenziato [...] , World Register of Dams, Parigi 1984; Id., Transactions of the XVI Congress of the International Commission on Large Dams, S. Francisco 1988; F. Arredi, Le opere di regolazione e di derivazione - Costruzioni idrauliche, vol. 3° e 4°, Torino 1988. ...
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L'Africa tardoantica e medievale. Arte copta
Loretta Del Francia Barocas
Mario Cappozzo
di Loretta Del Francia Barocas
Il termine "copto" fu coniato dagli Arabi, i quali, al momento della conquista [...] spessore. Il rilievo ha per lo più impiego in ambito architettonico e si attua in una pluralità di espressioni derivanti da una comune matrice ellenistica. Con la diffusione del cristianesimo e la dominazione bizantina in Egitto si attesta una ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.