FERRUCCI, Andrea
Sandro Bellesi
Figlio primogenito dello scalpellino Michelangelo di Bastiano, nacque a Fiesole (Firenze) il 1ºsett. 1559 e dopo due giorni fu battezzato nella cattedrale di S. Romolo [...] della scultura fiorentina dell'inizio del Seicento (Bellesi, 1989). Sebbene ancora formulata su modelli di derivazione tardomanierista, sembra anticipare, nella resa personalizzata dei putti e nell'utilizzazione di varie qualità marmoree, alcune ...
Leggi Tutto
PIGNONI, Simone Lorenzo
Silvia Benassai
PIGNONI, Simone Lorenzo. – Nacque a Firenze, nel popolo di S. Apollinare, il 17 aprile 1611 da Pasquino d’Antonio, libraio e stampatore in via Condotta, e da [...] collezione Pazzi. Un dipinto, questo di David e Abigail, che si caratterizza per un’accensione cromatica sfavillante, di derivazione veneta − in diretta consentaneità con gli esiti raggiunti da Cecco Bravo −, percorsa da improvvisi bagliori di luce ...
Leggi Tutto
LIARDO, Filippo
Maria Viveros
Nacque a Leonforte, presso Castrogiovanni (l'odierna Enna) il 1° maggio 1834 da Salvatore, cardatore di lana, e Rosalia Pappalardo. In tenera età andò a vivere con la famiglia [...] , 1860 (Palermo, Galleria d'arte moderna Empedocle Restivo), memore degli insegnamenti morelliani oltre che di certe suggestioni di derivazione indunesca, che presentò con successo anche al Salon di Parigi del 1866. In quell'anno, alla mostra della ...
Leggi Tutto
COMINETTI, Giuseppe
Alessandra Quattordio
Nato a Salasco Vercellese il 28 ott. 1882 da Antonio e da Maria Carignano, ricevette la prima educazione artistica a Torino, ove, negli ultimi anni dell'Ottocento, [...] privata, Alessandria); esse ricorrono spesso nell'arco della sua produzione pittorica e manifestano ancora influssi di derivazione simbolista.
Per quanto riguarda i nessi col futurismo, sono significative anche le tele dedicate alle attività sportive ...
Leggi Tutto
GOTLAND
H. K. Kristensen
Isola della Svezia, situata nel mar Baltico a km. 90 ca. dalla terraferma.Il nome G. venne utilizzato per la prima volta nel resoconto di viaggio di Wulfstan, della fine del [...] es. la chiesa di Santo Spirito, ottagonale e a due piani, e la chiesa cruciforme di S. Lorenzo, di probabile derivazione bizantina, forse mediata dalla Russia. La chiesa conservata, la tedesca S. Maria (od. duomo), dopo numerose modifiche nel sec. 13 ...
Leggi Tutto
GIALLO, Iacopo del, detto Giallo miniatore
Maria Giovanna Sarti
Scarse le notizie biografiche su questo miniatore, di origine fiorentina e di cultura tosco-romana, documentato in Veneto tra il quarto [...] mescolano elementi tipologici di diversa provenienza: se infatti l'inquadratura del foglio a racemi con putti è di derivazione fiorentina, le ghirlande di frutta denunciano una conoscenza della miniatura padovana che si rivela ugualmente nel modo di ...
Leggi Tutto
PODESTI, Giulio
Fabrizio Di Marco
PODESTI, Giulio. – Nacque a Roma il 10 luglio 1842, primogenito di Francesco, pittore, e di Clotilde Cagiati.
Dopo aver frequentato il collegio Nazareno, dove si diplomò [...] sedime della settecentesca fabbrica del Calancà, di cui vennero utilizzate le sostruzioni per l’imponente edificio di derivazione sangallesca.
Direttamente collegata al prestigioso impegno per il nosocomio romano fu la realizzazione del villino per ...
Leggi Tutto
CONCONI, Luigi
Anna Cambedda
Nacque a MiIano il 30 maggio 1852, figlio di Pietro, di famiglia patrizia, originaria di Malnate nel Varesotto, e di Amelia Gamba, e nipote del pittore Mauro Conconi. Terminati [...] , coll. Laura Ciarpi Conconi), databile in questi anni, è uno dei ritratti più tipici del C., di chiara derivazione cremoniana - si dedicò all'insegnamento della storia dell'arte alla Società umanitaria, e alla Associazione generale di mutuo soccorso ...
Leggi Tutto
MANNOZZI (Vannozzi), Vincenzo
Sandro Bellesi
Nacque a Firenze il 13 ag. 1600 (Mascalchi, Il Seicento… Biografie). Come si apprende da Filippo Baldinucci, il M. fu educato allo studio delle arti figurative [...] a Vincenzo Dandini o al suo ambito, e la tela con Cleopatra in collezione privata a Milano (Cantelli, 1982), derivata da un modello di Felice Ficherelli noto attualmente in due versioni autografe (Bellesi, 2005). Nuova acquisizione al catalogo del M ...
Leggi Tutto
BRACCIALETTO
P. Sticcotti
R. Pulinas
L'uso del b. è documentato fin dai tempi più remoti con l'introduzione dei metalli. Nel mondo egiziano e mesopotamico era portato tanto dagli uomini quanto dalle [...] , alle estremità, in teste di serpente su cui, in alcuni esemplari, sono incastonate alcune pietre. Il secondo modello, di derivazione assira, è a cerchio semplice, a tubo o a nastro, liscio o a tortiglione, con le estremità combacianti che terminano ...
Leggi Tutto
derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.