MOZARABICA, Arte
J. Williams
Per arte m. si intende convenzionalmente l'arte cristiana prodotta nella penisola iberica fra il tardo 9° e l'11° secolo. L'aggettivo deriva dal termine spagnolo mozárabes [...] sostituzione delle coperture a tetto con volte a botte nelle strutture basilicali. La diffusa presenza dei citati elementi di derivazione islamica accresce la sensazione di una nuova era culturale. Nel caso in cui, come a Escalada, i cambiamenti si ...
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LEONARDI, Leoncillo
Maura Picciau
Nacque a Spoleto il 18 nov. 1915 da Fernando, professore di disegno e poeta dialettale, e da Giuseppina Magni, ultimo di tre figli, dopo Chiara e Lionello.
Il nonno [...] una cesura con il proprio passato.
La produzione del decennio 1946-56 si caratterizza per il gusto neocubista di derivazione picassiana, con plastiche in cui gli aggetti e le rientranze sono sottolineati da smalti in toni a netto contrasto, volti ...
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Vedi ALESSANDRINA, Arte dell'anno: 1958 - 1973
ALESSANDRINA, Arte (v. vol. i, p. 218)
A. Adriani
L'arte a. rimane ancora un capitolo assai oscuro dell'arte ellenistica; ma è un fatto positivo che intorno [...] quello, più vasto, delle rappresentazioni di paesaggio nell'arte ellenistico-romana (rilievo, pittura, toreutica) di discussa derivazione alessandrina. Insieme con un folto gruppo di argenterie trovate a Begram (ma di sicura provenienza egiziana) e ...
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FONTANA, Pietro
Giorgio Marini
Primogenito di Giacomo, architetto, e di Elisabetta Crescini, nacque a Bassano del Grappa il 27 marzo 1762 (Bassano, Archivio di S. Maria in colle). La ricostruzione della [...] F. Tadini, Le sculture e le pitture di Antonio Canova pubblicate fino a quest'anno 1795 (Venezia 1796), fino all'unica derivazione da una tela canoviana, la Carità, dipinta a Possagno nel 1799, durante il breve rientro in patria dello scultore. Alla ...
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GOSLAR
I. Voss
(lat. Goslaria)
Città della Germania nella Bassa Sassonia, situata tra i monti dello Harz. L'origine di G. risale a un insediamento (lar) di coloni franchi lungo il fiume Gose in corrispondenza [...] . Si trattava di una basilica con transetto e copertura piana su pilastri e colonne, originariamente con tre absidi. Di derivazione cluniacense è la soluzione adottata nella parte occidentale, con la presenza di due torri e del c.d. paradiso. Della ...
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LAZZONI, Giovanni
Cristiano Giometti
Capostipite di una famiglia di scultori carraresi la cui attività si svolse prevalentemente in Toscana, a Roma e nel Ducato di Modena a partire dalla seconda metà [...] ; si trattò di uno degli esempi più significativi di plastica barocca della zona in cui i caratteristici elementi di derivazione romana vengono riproposti con risultati di estrema originalità. Sempre al L. si deve ascrivere la vibrante statua della ...
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PALAGI, Pelagio
Francesco Franco
PALAGI, Pelagio. – Figlio di Baldassarre Michele Francesco e di Giuliana Raffanini (Collina - Poppi, 1996, p. 259) nacque a Bologna il 25 maggio 1775 (per motivi ignoti, [...] abbracciate, opera che rivela come le influenze della pittura romana su Palagi si palesino anche in un manierismo di derivazione michelangiolesca, evidente nelle anatomie e nelle posture delle figure; a ciò va aggiunto quel gusto ingresiano che si ...
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GORI, Anton Francesco
Fabrizio Vannini
Nacque a Firenze il 9 nov. 1691 da Carlo Giacinto e Pellegrina Sacconi, di famiglia agiata. Della sua educazione conosciamo ben poco. Il padre avrebbe voluto che [...] dal G., ben diverso per numero, tipo e forma delle lettere da quello accolto dal Maffei. Altro punto discusso fu la derivazione greca non solo della lingua, ma anche di molti miti etruschi, sostenuta dal G. e avversata dal Maffei, che propendeva per ...
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PICCINELLI, Andrea e Raffaello, detti Andrea e Raffaello del Brescianino
Alessandro Nesi
PICCINELLI, Andrea e Raffaello, detti Andrea e Raffaello del Brescianino. – Figli del ballerino Giovanni Antonio [...] pp. 300-302) ed eseguito per Francesco Sozzini, coinvolto anche nella committenza di S. Bernardino sotto le Volte. Derivazioni dal Sanzio fiorentino si osservano anche in altre Madonne attribuite a entrambi i fratelli. Una già in collezione Ugurgieri ...
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SPADA (spatha; per altre denominazioni v. sotto)
G. A. Mansuelli
Arma bianca, in origine di bronzo, poi costantemente di ferro, derivata, per allungamento e rafforzamento della lama, dal pugnale bronzeo [...] del ferro, i cui effetti si risentono ancora a molti secoli di distanza. In La Tène I la forma dell'arma è una derivazione sviluppata di quella corta di Hallstatt; le s. più antiche hanno impugnatura a doppio T ricoperte d'osso e incise a occhi di ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.