DELLA ROVERE
Giovanni Romano
Famiglia di pittori e miniatori torinesi, attivi nella prima metà del sec. XVII, che non risulta in rapporto di parentela con i fratelli Giovan Battista e Giovan Mauro Della [...] al pittore fossanese Pietro Paolo Barocio [Baroto?], in cui si vede la Madonna che appare nella parte superiore della tela, derivata da un'incisione del Barocci). Non è da escludere che il mancato completamento del dipinto sia da imputare alla morte ...
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CIRCIGNANI, Antonio, detto il Pomarancio
Michele Cordaro
Fu il figlio primogenito del pittore Nicolò e di Teodora Catalucci e, come il padre, venne soprannominato il Pomarancio. Egli nacque con sicurezza [...] e profeti. Il C.dimostra non soltanto di avere inteso le nuove motivazioni della pittura secentesca di derivazione caravaggesca, ma anche di "saperle persino discretamente reggere alle esigenze della decorazione murale" (Longhi, 1943).
Sono queste ...
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BENCINI, Gaspero
Armando Petrucci
Nacque il 19 giugno 1775 a Colonnata (Massa Carrara) da famiglia povera. Fattosi ecclesiastico e trasferitosi a Firenze, ove compì gli studi, nel 1797, per interessamento [...] dall'indiscreto uso dell'antico (ibid., pp. 140-148), il B. propugnava una soluzione di compromesso fra la pedissequa derivazione, in campo linguistico, dai classici, e le esigenze dell'uso vivo, e sosteneva che "bisogna dunque adoprare parole... le ...
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COMPAGNI, Sebastiano
Carlo Colombero
Scarsissime, o quasi nulle, sono le notizie biografiche reperibili intorno a questo geografo di origine ferrarese.
È accertata l'esistenza a Ferrara, nella seconda [...] perfino ai poeti classici. Fermo restando che una considerevole parte delle conoscenze geografiche profuse nell'opera è di derivazione classica, la precisione di certe descrizioni e di certe identificazioni di luoghi, i vari elementi del tutto nuovi ...
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CALOSSO, Umberto
Giovanna Cavallari
Nacque a Belveglio d'Asti il 23 sett. 1895 da Giuseppe e da Giuseppina Damasio. Iscrittosi alla facoltà di lettere dell'università di Torino, ebbe, modo di conoscervi [...] . Apprezzava il carattere storico-nazionale dell'approccio critico di Gramsci, ma ne individuava come "errore vitale" una derivazione gentiliana, sorgente di simboli e di miti che gli servivano per tradurre allegoricamente il suo ideale politico.
L ...
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DE ROSIS, Giovanni
Richard Bosel
Nacque nel 1538 nella diocesi di Como; non è rilevabile alcuna traccia sulla prima formazione professionale di questo architetto che si annovera fra i massimi esponenti [...] Regno, nel 1575 gli venne affidata la costruzione della chiesa del Gesù di Lecce.
La facciata piatta di derivazione sangallesca (tranne la particolarità del frontone spezzato) è decorata da elementi aridi nel loro linguaggio classicista. Introduce ...
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DATTOLI, Vincenzo
Fabiana Mendia
Nacque a Foggia il 17 ott. 1831 da Nicola e da Antonia De Meo.
Intrapresi gli studi nella sua citta, si dedicò ben presto allo studio del disegno, frequentando la scuola [...] un gruppo di pitture "dal colore acceso e di una teatralità impetuosa" (Romanticismo storico, 1971 p. 36) di evidente derivazione dalla scuola napoletana. E, ancora, l'anno successivo espose alla Società promotrice di belle arti di Torino la grande ...
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FONTEBASSO
Luciana Arbace
Famiglia di ceramisti attiva a Treviso dalla metà del XVIII secolo fino al 1862.
Gerolamo fu il primo proprietario di una piccola manifattura di maioliche presso il convento [...] sottolinea il Morazzoni (1935), i gruppi a più figure, di soggetto mitologico o bernesco, spesso tradiscono la derivazione da esemplari analoghi elaborati dalle manifatture venete coeve, mentre in particolari casi è evidente l'influenza del Canova ...
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BERTUZZI (Bertucci), Nicola (Tommaso Nicola), detto Nicola d'Ancona o l'Anconetano
Anna Maria Matteucci
Nacque ad Ancona verso il 1710. Giovanissimo, si recò a Bologna, dove divenne allievo di V. Bigari, [...] (ora in collezione Visconti di Modrone a Milano): fra le opete più brillanti e spigliate dell'artista) denunciano non solo un'evidente derivazione dal Bigari, ma anche una suggestione del Creti.
Nella tela con S. Sebastiano e s. Rocco della chiesa di ...
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FASANO, Tommaso
Gemma Cautela
Non si conoscono gli estremi biografici del F., che fu allievo a Napoli di L. Giordano ed allestitore di scenografie effimere per apparati sacri (De Dominici, 1743, III, [...] su tela, si rifà alle tenebrose atmosfere di M. Preti.
Le composizioni pittoriche del F. presentano, inoltre, forti accenti di derivazione genovese, già messi in rilievo da F. Bologna (Opere d'arte nel Salernitano dal XII al XVIII secolo, Napoli 1955 ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.