Linguistica
Complesso di segni ciascuno dei quali indica un suono consonantico o vocalico di una lingua determinata.
L’antichità ha conosciuto vari sistemi di scrittura, ciascuno dei quali è giunto dalla [...] , ma in seguito sempre per f, impiegando per il suono u̯ (v della pronuncia più tarda) lo stesso segno di u (V) derivato dalla lettera greca Υ. La lettera G, assente nell’a. primitivo, è una modificazione del C, adottata per distinguere la sorda k (C ...
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Chimica
Si dice di sostanza che non presenta reazione acida o basica; così, per es., è n. un sale che, sciolto in acqua, produce ioni che, essendo acidi e basi di Brönsted debolissimi, non mostrano tendenza [...] talvolta individuare il centro del sistema di tensioni concatenate presenti ai vertici del circuito; si collega allora in derivazione ai vertici una stella di impedenze uguali z, il cui centro è chiamato n. artificiale del sistema.
Zoologia ...
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L’espressione lingua (o italiano) d’oggi, così come quella, equivalente, di italiano contemporaneo (entrambe usate negli studi: per l’una Cortelazzo 2000, LId’O 2004, Dardano & Frenguelli 2008; per [...] , diffuso accanto a i soprani); da notare che a volte – anche in conseguenza di mutamenti nel costume – il nome maschile è il derivato e il femminile la base (divo «attore di successo» è posteriore a diva; mammo «padre che fa le veci della madre» e ...
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In italiano i nomi (chiamati anche, con termine tradizionale, sostantivi) sono una delle ➔ parti del discorso variabili (anche se esistono nomi invariabili) e, come accade in tutte le lingue, occupano, [...] freni → ha dato continui colpi di freno
Quest’ultimo esempio mostra che alcuni sintagmi con nomi supporto possono essere sostituiti da nomi derivati in -ata (colpo di freni = frenata), in quanto il sintagma nome 1 + di + nome 2 ha nel suo insieme un ...
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L’espressione italianizzazione dei dialetti fa riferimento in generale al processo per cui i dialetti tendono ad evolversi verso una riduzione della loro distanza strutturale con l’italiano, a tutti i [...] riduce grandemente la sua capacità di far fronte con mezzi interni (cioè con le strategie morfologiche della ➔ derivazione e della ➔ composizione) alla continua ‘domanda di parole nuove’ per i nuovi concetti, attività, oggetti quotidiani del ...
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(gr. Φοίνικες) Popolazione semitica, anticamente insediata nell’omonima regione ( Fenicia), nella zona costiera del Mediterraneo orientale.
Gli Stati fenici
Nella prima metà del 2° millennio, gli archivi [...] le coppe sbalzate rinvenute a Nimrud, che, a eccezione di alcune probabili fatture urartee, presentano in prevalenza iconografie di derivazione egiziana.
Intorno al 7° sec. a.C., dopo una flessione dell’attività delle botteghe continentali, a Cipro ...
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Nella grammatica scolastica e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato (in contrapposizione alla consonante) dall’apertura, diversa secondo le varie vocali, del canale [...] di un suono consonantico in suono vocalico; la distribuzione delle vocali in uno schema consonantico, come procedimento di derivazione con valore morfologico, vitale nelle lingue semitiche; la notazione dei segni vocalici in un contesto consonantico ...
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AVOLIO, Corrado
Giorgio Piccitto
Nacque il 16 febbr. 1843 a Siracusa, dove il padre Corrado, netino, si trovava come ufficiale medico. A Noto, dove la famiglia poco dopo era ritornata, ricevette educazione [...] è ben cosciente che uno studio scientifico avrebbe invece richiesto una grammatica storica che esaminasse organicamente la derivazione del sistema fonetico del suo dialetto da quello del latino. Anche le osservazioni grammaticali e sintattiche sono ...
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MADAO (Madau), Matteo
Pietro Giovanni Sanna
Nacque a Ozieri, nella Sardegna settentrionale, da Pietro e Martina Sanna il 17 ott. 1733 (non il 9 genn. 1723, secondo una tradizione ottocentesca).
Studiò [...] , ma prese dall'antica lingua Greca" e l'altro "di vocaboli Sardi, che sono pretti latini, o da quel latino derivati [(], colla loro spiegazione in italiano". La quarta parte era infine una raccolta di poesie sarde "fatte con Sarda sintassi, ma ...
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Le locuzioni preposizionali sono combinazioni fisse di due o più parole (come davanti a, invece di, di fronte a, a causa di, da parte di, in relazione a, conformemente a) che costituiscono unità polirematiche [...] livello grafico di una preposizione e un nome (➔ univerbazione). Nella mente della maggior parte dei parlanti è sicuramente presente la derivazione di accanto a ← a canto a, come anche di invece di ← in vece di. In altri casi, come attorno / intorno ...
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derivazione1
derivazióne1 s. f. [dal lat. derivatio -onis, der. di derivare «derivare1»]. – 1. L’atto, l’operazione, il fatto di derivare o di essere derivato, e il modo o il processo attraverso cui si deriva (nel sign. trans. e intr. di derivare1):...
derivazione2
derivazióne2 s. f. [dal fr. dérivation; v. derivare2]. – Deviazione del proietto di un’arma rigata dal piano di tiro, dovuta al moto di rotazione impresso al proietto dalla rigatura dell’arma.